IL MISTERO DI VICKA APOSTOLO INFATICABILE DELLA REGINA DELLA PACE

Cari amici,
conosco pochi al mondo che abbiano evangelizzato con dedizione, gioia e amore come Vicka di Medjugorje.
Dalla prima apparizione fino ad oggi la sua vita è stata completamente messa al servizio del piano di salvezza della Gospa.
Da qualche anno conosciamo la Vicka sofferente che accetta di buon grado la volontà di Dio, che la vuole ritirata nella quotidianità della famiglia, rinunciando a ciò che lei predilige , l’incontro con i pellegrini.
Vicka sa, perché la Madonna glielo ha confidato molto presto, quante anime si salvano con la sofferenza accolta come una grazia.
Fin dai primi anni delle apparizioni ha portato una croce misteriosa col sorriso sulle labbra, mentre si dedicava da mattina a sera ad incontrare file interminabili di persone.
Chi fra i visitatori dei primi anni, potrebbe dimenticare la scala della casa paterna, dalla quale quest’anima straordinaria ha fatto conoscere al mondo intero i messaggi della Regina della pace?
Il balcone della casa natale di Vicka, con la scala che lo precede, è divenuto ormai un simbolo universale, che milioni di persone nel mondo conoscono.
Da lì quella straordinaria ragazza, che allora aveva solo diciassette anni, ha annunciato la presenza di Maria incurante della stanchezza, delle malattie e delle difficoltà.
E’ stata sempre presente, anche durante gli anni della guerra, quando incontrava i soldati e li esortava alla moderazione, alla preghiera, alla confessione e alla comunione.
Davanti alla sua casa sono passati milioni di persone da ogni parte del mondo, a ondate sempre più imponenti, tanto da intasare l’intero villaggio di Bjakovici.
Posso testimoniare l’ordine, la compostezza, l’ascolto, la preghiera, la commozione, la gioia di ognuna di loro. Maria era misteriosamente presente su quella scala, accanto alla sua serva infaticabile.
La giornata di Vicka incominciava sempre al mattino presto, anche da sposa e madre di due figli, si alzava di buon’ora e sbrigava tutte le faccende di casa per essere disponibile per i pellegrini.
La sua massima, a cui non veniva mai meno, è che tutti quelli che bussano alla sua porta possano entrare. Ha un notevole senso organizzativo. Dispone gli incontri lungo il corso della giornata dividendoli per gruppi linguistici.
Nei mesi di grande afflusso rimaneva sulla scala dal mattino fino alla sera, spesso senza prendere cibo se non alla sera tardi.
Il mercoledì e il venerdì si ristorava con un po’ di acqua. Più che la resistenza fisica, umanamente inspiegabile, colpisce la bontà e l’umana partecipazione con cui accoglieva e ascoltava le persone.
Non l’ho mai vista perdere la pazienza, anche con le persone più importune. Guardava negli occhi, ascoltava attentamente, trasmette pace.
A un pellegrino che le chiedeva quale fosse per lei il messaggio più bello della Madonna, ha risposto dicendo che era la pace. Ma lo ha fatto mettendo la mano sul cuore come se gustasse tutta la dolcezza di questo dono celeste.
Molti pellegrini le lasciavano dei bigliettini o delle lettere da presentare alla Madonna durante l’apparizione. Se vi è il sospetto che in qualche busta ci potesse essere del denaro, Vicka invitava, gentilmente ma fermamente, a portarlo in chiesa.
Dopo aver trasmesso i messaggi ai gruppi, facendoli precedere e seguire dalla preghiera, si soffermava ad ascoltare singole persone e a pregare con i malati, con i quali a volte si intrattieneva a lungo, mentre chi attendeva il suo turno partecipava pregando.
Vicka ripeteva alla lettera i messaggi della Madonna. Ne ha fatto una silloge, che ne sintetizza i principali, quelli che ha sentito insieme agli altri veggenti o quelli che le ha dato la Gospa personalmente.
Col trascorrere degli anni il celeste compendio si è gradualmente arricchito. Qualcuno si potrebbe meravigliare che, a differenza degli altri veggenti, Vicka ripetesse sempre gli stessi messaggi con le stesse parole, senza una elaborazione personale.
Questo metodo è tipico della tradizione orale, che è all’origine stessa dei vangeli. Infatti gli evangelisti hanno messo per iscritto, ordinandole secondo i propri criteri, le tradizioni orali su ciò che Gesù aveva detto e fatto.
Ciò non significa che Vicka non sia capace di riflessioni personali. Quando parla a tu per tu, o nelle cerchie di conoscenti, dimostrava una sapienza di vita stupefacente.
I veggenti non sono certi infallibili, neppure quando parlano della Madonna, ma si nota in loro il lavorio interiore della grazia che li aiuta a capire i messaggi e a viverli.
Non sono dei semplici registratori delle parole celesti, ma dei testimoni che la Madonna accompagna nella crescita in sapienza, età e grazia.
Nell’accoglienza dei pellegrini Vicka è stata aiutata dalla straordinaria pazienza e bontà della sua famiglia. Il padre Pero che, prima di andare in pensione, lavorava in Germania, la mamma Zlata, tre fratelli e tre sorelle.
In tutto nove persone alle quali va aggiunta la nonna, che suggerì a Vicka di spruzzare l’apparizione con l’acqua santa.
La famiglia viveva nei primi anni delle apparizioni nella casa dove si affollavano i pellegrini, occupando ogni spazio.
La gente, arrivando ad ogni ora del giorno, non di rado anche di notte, non esitava ad entrare in cucina, chiedendo di Vicka.
L’assedio era continuo ed estenuante. Mamma Zlata accoglieva tutti col sorriso, dava informazioni, spesso faceva sedere e offriva un caffè o una bevanda.
Con la sua materna accoglienza ha evangelizzato le moltitudini. Chi un domani si darà da fare per la sua causa di beatificazione che ben si meriterebbe?
Sappiamo che in cielo ci sono molti santi nascosti, che un giorno potremo conoscere e abbracciare.
Al piano superiore, oltre alla stanzetta dove Vicka accoglieva singolarmente i pellegrini e si raccoglieva in preghiera per l’apparizione quando era malata e non poteva andare in chiesa, vi erano le altre camerette dei genitori e dei fratelli.
Avrebbe dovuto essere un posto protetto dalla privacy. Ma come raggiungerlo se la scala era stipata di pellegrini?
Ho visto più volte i fratelli di Vicka compiere numeri da circo per salire al piano di sopra, senza mai un gesto di stizza, senza mai protestare, senza mai farsi largo con la forza.
Mi sono chiesto come spiegare questo miracolo di accoglienza e di pazienza che si è protratto per decenni. Umanamente parlando non vedevo vantaggi. Al contrario solo seccature.
L’unica spiegazione era la disponibilità dell’intera famiglia ad assecondare il piano della Madonna nell’umile servizio, ognuno come poteva.
Vostro Padre Livio