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Categoria: PENSIERO FESTIVO Pagina 1 di 11
QUARTA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Cari amici di Radio Maria Buona Domenica!
Siamo in passaggio storico in cui la fede si dissolve, la presenza alla S. Messa domenicale si assottiglia e si ha quasi l’impressione che il Cristianesimo abbia i giorni contati.
“L’uomo moderno non vuole Dio” ha detto la Regina della pace nel suo ultimo messaggio ed è per questo che “l’umanità va verso la perdizione.”
Eppure la Chiesa, per quanto ferita e tradita, resiste, come la barca di Pietro nella tempesta, perché “Mio Figlio le ha dato un Cuore. L’Eucaristia”, ci ha svelato la Madonna.
Il segreto per conservare e rafforzare la fede in questi tempi di rifiuti e di rinnegamenti, è la partecipazione alla S. Messa domenicale e, se possibile, quotidiana, come la Regina della pace ha voluto che fosse a Medjugorje.
Partecipando alla S. Messa, riviviamo in noi stessi il mistero della Redenzione con tutta la Chiesa, e siamo sempre più uniti a Cristo risorto, vincitore del male e della morte.
Nessuna preghiera, per quando possa infiammare il cuore, può sostituire l’Eucaristia: “Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”.
Facciamo della Santa Messa il cardine della nostra settimana e l’appuntamento più importante al quale non mancare, salvo impedimenti plausibili.
Oggi il vangelo ci propone il Discorso sulla montagna, con la proclamazione delle beatitudini. Solo Gesù e Maria sono l’immagine viva delle beatitudini evangeliche. Noi scegliamone una e cerchiamo di modellarci su di essa. Le altre seguiranno, con la grazia dello Spirito Santo.
Vostro Padre Livio
Vangelo (Mt 5,1-12°)
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli»
TERZA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Cari amici di Radio Maria buona Domenica!
La Domenica è il giorno del Signore, ma è nel medesimo tempo il giorno per eccellenza della Chiesa, perché tutti siamo chiamati a partecipare alla Celebrazione eucaristica.
Senza l’Eucaristia la Chiesa morirebbe e questo è vero per ognuno dei suoi membri se non partecipa al sacrificio della Redenzione e non si nutre del Pane di vita eterna.
La nostra partecipazione alla Santa Messa deve innanzi tutto essere gioiosa, deve essere assidua, deve essere vissuta con fede.
Le preghiere personali sono un grande aiuto per vivere la giornata nella luce di Dio, ma l’Eucaristia è indispensabile per la vita delle nostre anime.
Ascoltiamo questa commuovente esortazione della Regina della pace che ci aiuta a capire che la nostra partecipazione alla vita della Chiesa si fonda sull’Eucaristia:
“Bisogna pregare molto, pregare ed amare la Chiesa a cui appartenete. Ora la Chiesa soffre ed ha bisogno di apostoli che, amando la comunione, testimoniando e dando, mostrino le vie di Dio. Ha bisogno di apostoli che, vivendo l’Eucaristia col cuore, compiano opere grandi. Ha bisogno di voi, miei apostoli dell’amore.
Figli miei, la Chiesa è stata perseguitata e tradita fin dai suoi inizi, ma è cresciuta di giorno in giorno. È indistruttibile, perché mio Figlio le ha dato un cuore: l’Eucaristia. La luce della sua risurrezione ha brillato e brillerà su di lei. Perciò non abbiate paura! Pregate per i vostri pastori, affinché abbiano la forza e l’amore per essere dei ponti di salvezza. Vi ringrazio!”
Vostro Padre Livio
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VANGELO (Mt 4,12-23)
Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Terra di Zàbulon e terra di Nèftali,
sulla via del mare, oltre il Giordano,
Galilea delle genti!
Il popolo che abitava nelle tenebre
vide una grande luce,
per quelli che abitavano in regione e ombra di morte
una luce è sorta».
Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo.
Parola del Signore.
SECONDA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Cari amici di Radio Maria Buona Domenica!
Entriamo nel giorno del Signore con la gioia nel cuore e col desiderio di partecipare alla Santa Messa nella quale Gesù rinnova il Sacrificio della Croce e ci nutre con la sua Parola e con il Pane di vita eterna.
Vi siete resi conto anche voi quanto si sia rarefatta la partecipazione alla Santa Messa da parte delle persone che si dicono cattoliche e credenti ma non ritengono necessario “andare in Chiesa”.
Sono posizioni di comodo ingiustificabili nella prospettiva della fede, perché finiscono per portare ad un ateismo di fondo e a una visione della vita dove Dio non è più presente.
Non per nulla la Regina della Pace ha incominciato il suo rinnovamento della Chiesa incominciando dalla partecipazione quotidiana alla Santa Messa.
Allo stesso modo noi dobbiamo rivitalizzare la nostra fede stanca e sbiadita con la partecipazione attiva alla Santa Messa domenicale e, se necessario, metterci nella condizione di poter fare la Comunione mediante la Confessione.
Le Parrocchie dove i Sacerdoti mettono al centro L’Eucaristia, i Sacramenti e la Parola di Dio sono le più partecipate e le più fiorenti di vocazioni.
Si avvicina inesorabile il tempo delle prove, ma le anime rimangono assopite nel sonno della morte.
Nel vangelo di oggi Giovanni il Battista ci dà la sua coraggiosa e ferma testimonianza di fede, che è il cuore del Cristianesimo, proclamando che Gesù, sul quale è sceso lo Spirito Santo è il Figlio di Dio.
Vostro Padre Livio
Vangelo Gv 1,29-34
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».
Parola del Signore
BATTESIMO DEL SIGNORE
Cari amici di Radio Maria Buona Domenica!

Oggi è la festa del Battesimo di Gesù, con la quale termina il ciclo natalizio e riprende il Tempo Ordinario fino all’inizio della Quaresima.
Il Vangelo ci presenta Gesù all’inizio o della sua missione, quando si reca presso il fiume Giordano per farsi battezzare da Giovanni.
Gesù non ha bisogno di nessun Battesimo e Giovanni lo sa bene. Qual è dunque il significato del suo gesto?
Gesù scende nell’acqua insieme ai peccatori per prendere sulle sue spalle i peccati dell’intera umanità e per espiarli sulla Croce, offrendo se stesso come vittima di amore al Padre.
Giovanni comprende e indica in Gesù l’Agnello di Dio che porta sulle sue spalle i peccati del mondo.
Dopo il Battesimo il Cielo si apre, scende lo Spirito e il Padre fa sentire la sua voce: “ Questi è il mio Figlio, l’amato: il Lui ho posto il mio compiacimento.
Noi veniamo battezzati nel Battesimo di sangue e di fuoco di Gesù, grazie al quale diveniamo figli di Dio, seguaci di Gesù Cristo, membra vive della Chiesa ed eredi del Paradiso.
Chiediamoci se la grazia del Battesimo è ancora viva in noi e rinnoviamo la nostra decisione di fedeltà e di amore a Gesù nostro Salvatore e Redentore.
Vostro Padre Livio
VANGELO
Mt 3,13-17
In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui.
Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare.
Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento»
“Abbiamo visto la sua stella in oriente
e siamo venuti per adorare il Signore.”

Cari amici,
la solennità dell’Epifania ha un valore particolare perché ci indica nel Bambino di Betlemme il Signore e il Salvatore del mondo intero.
Infatti i Magi che vengono dall’Oriente per adorare il neonato Re dei Giudei, rappresentano l’umanità di tutti i tempi nella sua ricerca di Dio, in particolare attraverso la scienza e la religione.
Dopo un lungo cammino, guidati da una stella misteriosa, arrivano a una casa dove la Sacra Famiglia ha trovato un alloggio e, senza esitare e fare ulteriori ricerche, adorano il Bambino, offrendo in dono l’oro l’incenso e la mirra, segni della sua divinità e della sua regalità.
Il lungo pellegrinaggio dei Magi è un invito all’intelligenza e al cuore a non richiudersi nell’ambito angusto della finitezza, ma ad andare oltre, cercando la salvezza che si trova nella piccolezza e nell’ umiltà di un Bambino, che è il Figlio di Dio e il Salvatore del mondo.
Vostro Padre Livio
Vangelo
Mt 2,1-12
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”». Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo». Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.