"VI SUPPLICO: CONVERTITEVI!" (REGINA DELLA PACE-MEDJUGORJE)

Mese: Aprile 2023 Pagina 1 di 16

🌹STORIE DI MEDJUGORJE🌹

LA MIA VITA PER   LA  GOSPA

Cari amici,  a  intervalli regolari,  vi racconto sul Blog  la storia  delle apparizioni della Madonna   a  Medjugorje, così come io  l’ho  vissuta  dai primissimi anni fino ad  oggi.

Vostro  Padre  Livio


19. L’eroismo di Vicka nell’accogliere i pellegrini

Quando il Beato Giovanni Paolo II aveva annunciato alla Chiesa la necessità di una nuova evangelizzazione rivolta ai paesi di antica cristianità, immersi nelle tenebre del secolarismo, la “Gospa” aveva già dato inizio alla più capillare ed efficace impresa di apostolato dei tempi moderni. Nell’iniziare a dare i messaggi alla Parrocchia la Regina della pace aveva annunciato il suo obbiettivo fondamentale: “Risvegliare la fede di ogni credente” (30- 4 – 1984).

Le sue parole, che escono semplici e luminose dal suo cuore di Madre, nutrono spiritualmente moltitudini immense, anche grazie agli attuali mezzi di comunicazione, che possono raggiungere ogni persona in qualunque angolo della terra si trovi.

 Gli strumenti di questo rinnovato annuncio sono in primo luogo i veggenti, che hanno il compito  di testimoniare la presenza di Maria e di trasmettere fedelmente i suoi messaggi. Ognuno dei sei prescelti adempie a questo compito ormai da alcuni decenni, con umiltà e disponibilità, secondo l’indole personale e gli impegni particolari di ogni stagione della vita.

La Madonna stessa ha esortato i suoi “angeli” alla schiettezza della testimonianza, senza paure e senza protagonismi. Chi conosce i veggenti da vicino sa che compiono  questa missione manifestando quei tratti di umiltà e di verità che sono il segno impresso dalla Madre di Dio sul loro volto.

 Personalmente ho affiancato la veggente Marija nell’accoglienza dei pellegrini nei primi due anni della mia venuta a Medjugorje, spezzettando le mie ferie nel corso dell’anno, e successivamente per molti anni con la veggente Vicka, avendo così la possibilità di constatare direttamente come i veggenti adempiono il loro incarico. Come sacerdote non potevo frequentare una scuola migliore di ortodossia, di sapienza e di carità, che mi ha predisposto al successivo apostolato a Radio Maria.

Non vi è dubbio che la veggente più disponibile nell’accogliere i pellegrini a Medjugorje sia stata fin dall’inizio Vicka, che ha fatto della sua casa natale un centro irradiante dei messaggi della Madonna. Tutto è incominciato nelle prime settimane delle apparizioni, quando la gente arrivava da ogni parte e cercava i veggenti per avere informazioni dirette.

 “Ognuno voleva parlare con noi. Chi chiedeva una cosa, chi un’altra. Chi avrebbe potuto rispondere a tutti, benché noi lo avessimo desiderato? Mi è venuta in mente un’idea: sono salita sul balcone. Ho la voce forte e da lì parlavo al popolo” (Vicka).

 La nuova evangelizzazione di Maria ha esordito come quella di suo Figlio, che predicava non solo nelle sinagoghe, ma anche nelle piazze e nelle case. Il balcone della casa natale di Vicka, con la scala che lo precede, è divenuto ormai un simbolo universale, che milioni di persone nel mondo conoscono.

 Da lì quella straordinaria ragazza, che allora aveva solo diciassette anni, ha annunciato i messaggi della Regina della pace col sorriso sempre sulle labbra, incurante della stanchezza, delle malattie e delle difficoltà. E’ stata sempre presente, anche durante gli anni della guerra, quando incontrava i soldati e li esortava alla moderazione, alla preghiera, alla confessione e alla comunione.

Davanti alla sua casa sono passati milioni di persone da ogni parte del mondo, a ondate sempre più imponenti, tanto da intasare l’intero villaggio di Bjakovici. Posso testimoniare l’ordine, la compostezza, l’ascolto, la preghiera, la commozione, la gioia di ognuna di loro. Maria era misteriosamente presente su quella scala, accanto alla sua serva infaticabile.

La giornata di Vicka incomincia sempre al mattino presto. Anche ora che è sposa e madre di due figli, si alza di buon’ora e sbriga tutte le faccende di casa per essere disponibile per i pellegrini. La sua massima, a cui non viene mai meno, è che tutti quelli che bussano alla sua porta possano entrare.

Ha un notevole senso organizzativo. Dispone gli incontri lungo il corso della giornata dividendoli per gruppi linguistici. Nei mesi di grande afflusso rimane sulla scala dal mattino fino a sera, spesso senza prendere cibo se non alla sera tardi. Il mercoledì e il venerdì si ristora con un po’ di acqua.

Più che la resistenza fisica, umanamente inspiegabile, colpisce la bontà e l’umana partecipazione con cui accoglie e ascolta le persone.  Non l’ho mai vista perdere la pazienza, anche con le persone più importune. Guarda negli occhi, ascolta attentamente, trasmette pace.

 A un pellegrino che le chiedeva quale fosse per lei il messaggio più bello della Madonna, ha risposto dicendo che era la pace. Ma lo ha fatto mettendo la mano sul cuore come se gustasse tutta la dolcezza di questo dono celeste.

Molti pellegrini le lasciano dei bigliettini o delle lettere da presentare alla Madonna durante l’apparizione. Se vi è il sospetto che in qualche busta ci possa essere del denaro, Vicka invita, gentilmente ma fermamente, a portarlo in chiesa.

Dopo aver trasmesso i messaggi ai gruppi, facendoli precedere e seguire dalla preghiera, si sofferma ad ascoltare singole persone e a pregare con i malati, con i quali a volte si intrattiene a lungo, mentre chi attende il suo turno  partecipa pregando.

Vicka ripete alla lettera i messaggi della Madonna. Ne ha fatto una silloge, che ne sintetizza i principali, quelli che ha sentito insieme agli altri veggenti o quelli che le ha dato la Gospa personalmente. Col trascorrere degli anni il celeste compendio si è gradualmente arricchito.

 Qualcuno si potrebbe meravigliare che, a differenza degli altri veggenti, Vicka ripeta sempre gli stessi messaggi con le stesse parole, senza  una elaborazione personale. Questo metodo è tipico della tradizione orale, che è all’origine stessa dei vangeli. Infatti gli evangelisti hanno messo per iscritto, ordinandole secondo i propri criteri, le tradizioni orali su ciò che Gesù aveva detto e fatto

 Ciò non significa che Vicka non sia capace di riflessioni personali. Quando parla a tu per tu, o nelle cerchie di conoscenti, dimostra una sapienza di vita stupefacente. I veggenti non sono certi infallibili, neppure quando parlano della Madonna, ma si nota in loro il lavorio interiore della grazia che li aiuta a capire i messaggi e a viverli. Non sono dei semplici registratori delle parole celesti, ma dei testimoni che la Madonna accompagna nella crescita in sapienza età e grazia.

Nell’accoglienza dei pellegrini Vicka è stata aiutata dalla straordinaria pazienza e bontà della sua famiglia. Il padre Pero che, prima di andare in pensione, lavorava in Germania, la mamma Zlata, tre fratelli e tre sorelle. In tutto nove persone alle quali va aggiunta la nonna, che suggerì a Vicka di spruzzare l’apparizione con l’acqua santa.

La famiglia viveva nei primi anni delle apparizioni nella casa dove si affollavano i pellegrini, occupando ogni spazio. La gente, arrivando ad ogni ora del giorno, non di rado anche di notte, non esitava ad entrare in cucina, chiedendo di Vicka. L’assedio era continuo ed estenuante.

Mamma Zlata accoglieva tutti col sorriso, dava informazioni, spesso faceva sedere e offriva un caffè o una bevanda. Con la sua materna accoglienza ha evangelizzato le moltitudini. Chi un domani si darà da fare per la sua causa di beatificazione che ben si meriterebbe? Sappiamo che in cielo ci sono molti santi nascosti, che un giorno potremo conoscere e abbracciare.

Al piano superiore, oltre alla stanzetta dove Vicka accoglieva singolarmente i pellegrini e si raccoglieva in preghiera per l’apparizione quando era malata e non poteva andare in chiesa, vi erano le altre camerette dei genitori e dei fratelli. Avrebbe dovuto essere un posto protetto dalla privacy.  Ma come raggiungerle se la scala era stipata di pellegrini?

Ho visto più volte i fratelli di Vicka compiere numeri da circo per salire al piano di sopra, senza mai un gesto di stizza, senza mai protestare, senza mai farsi largo con la forza. Mi sono chiesto come spiegare questo miracolo di accoglienza e di pazienza che si è protratto per decenni. Umanamente parlando non vedevo vantaggi. Al contrario solo seccature. L’unica spiegazione era la disponibilità dell’intera famiglia  ad assecondare il piano della Madonna nell’umile servizio, ognuno come poteva.

Nella mia presenza a Medjugorje già a partire dal secondo anno, sono stato ospite della famiglia di Vicka, condividendo la tavola e la vita quotidiana, aiutato anche dallo studio della lingua croata. Ascoltando, osservando e partecipando, ho potuto accertare la verità di un evento straordinario, che le pareti domestiche rendono ancora più eloquente e più credibile.

Tutta la famiglia ha risposto alla chiamata, ognuno facendo la sua parte e pagando un prezzo che non tutti sarebbero disposti a pagare. Anche le famiglie degli altri veggenti hanno risposto con altrettanta generosità. Non sempre è avvenuto così nella storia delle apparizioni.

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L’Africa russa vista da Khartoum

di Stefano Caprio Asia News –  30 Aprile 2023

Accordi per una base sul Mar Rosso, forniture di armi a entrambi i contendenti, affari della compagnia Wagner: nella guerra in Sudan Mosca consolida la penetrazione nel continente. Che ha anche il volto del metropolita Leonid, il “cuoco di Kirill”.

In prossimità del disgelo primaverile, e delle fatidiche feste di maggio della Vittoria, l’attesa per la soluzione finale del conflitto in Ucraina sta assumendo sempre più i caratteri del tifo per le grandi competizioni sportive. Offensiva e controffensiva sembrano ormai semifinali e finali di coppa, con trattative di mercato sui nuovi acquisti delle due squadre, missili e carri armati di provenienza dai Paesi dove la guerra è tradizione secolare. E mentre l’ansia dei tifosi si fa sempre più febbrile tra Kiev, Mosca e Bakhmut, ecco che l’attenzione viene distolta da un altro evento di grande portata drammatica, ad altre latitudini, ma sempre relativo agli “sport bellici”: la guerra civile in Sudan, in cui di nuovo imperversa la squadra della Russia, esclusa da tutti i campionati e le Olimpiadi, ma evidentemente in grado di trovarsi da sola tanti campi da gioco sulla scena internazionale.

La nazionale russa della guerra si riproduce nelle tante varianti della compagnia Wagner, la squadra in grado di esibirsi in tutti i continenti, aspirando con il suo cuoco-allenatore Prigožin al titolo di campione del mondo di lotta fraterna tra Oriente e Occidente, ma anche tra nord e sud del mondo. Assemblata con esponenti di tutte le specie criminali, la Wagner si ispira alle mitiche bande dei cosacchi del Don, progenitori di tutti i conflitti dell’Ucraina. In Russia lo sport mercenario ha talmente attecchito, che ogni settimana nasce una nuova Čvk (Častnaja voennaja kompanija, “Compagnia bellica privata”), alcune di formazione regionale o repubblicana, altre finanziate da compagnie statali o private, tanto che la Wagner deve combattere non solo il nemico esterno, ma a volte spara contro gli imitatori, che cercano di sottrarle il predominio territoriale e informativo.

Le prime notizie sulla compagnia Wagner precedono perfino l’inizio del conflitto “ibrido” con l’Ucraina nel 2014; in quello stesso anno era scoppiata anche la seconda guerra civile in Libia, dove i governi e le bande rivali si confrontavano già dalla caduta di Gheddafi nel 2011. I russi videro in questa circostanza un’ottima occasione per inserirsi nei giochi mediterranei, una passione antica delle armate imperiali e bolsceviche, ma anche una grande palestra per addestrare le sue squadre di assalitori, e un buon pretesto per riprendersi almeno in parte quell’Africa tanto cara ai sovietici, e poi finita in pasto ai cinesi.

Nell’ultima settimana la furia dei contendenti nel Sudan ha già provocato mezzo migliaio di morti, terrorizzando la popolazione e le comunità straniere sul territorio, ora in fuga scomposta con ogni mezzo. Tra i generali delle armate regolari sudanesi e le “Forze di supporto rapido” (Rsf) che non vogliono assoggettarsi all’esercito, il banchetto sanguinario sembra proprio l’ideale per le abitudini del cuoco del Cremlino. L’evacuazione dei diplomatici occidentali da Khartoum sta lasciando un vuoto, in cui la Russia si getta con tutta la sua voglia di riempire ogni Paese con le specialità del “mondo russo”, come ha osservato anche il ministro degli esteri finlandese Pekka Haavisto.

Quali sono i veri interessi della Russia in Sudan? Solo due mesi fa, i militari locali hanno acconsentito alla costruzione di una base per la flotta russa nel mar Rosso, snodo cruciale verso tante direzioni, dove accogliere almeno quattro grandi navi da guerra e circa trecento soldati di tutte le armate. Il controllo del canale di Suez, e l’apertura sull’oceano Indiano, lo farebbero diventare in qualche modo un “mar Russo”: non soltanto un’enclave africana, quindi, ma una delle migliori chance per tornare veramente ad essere una superpotenza mondiale. In cambio, i russi si sono impegnati a rifornire il Sudan di armi e di tecnologie militari, come risulta dalle trattative condotte a Mosca da Mohamed Hamdan Dagalo, generale e politico sudanese della tribù Mehriya nel Darfur, vice-presidente del Consiglio Sovrano di Transizione dopo il colpo di Stato del 2019, e membro del Consiglio di sovranità di transizione civile-militare.

Proprio Dagalo guida oggi la contrapposizione delle Forze di supporto rapido all’esercito nazionale, e a ispirarlo era giunto in Sudan il ministro degli esteri Lavrov, ricambiando la visita lo scorso 9 febbraio. Del resto, come afferma il New York Times, il generale era volato a Mosca con un aereo strapieno di lingotti d’oro, accontentando anche la fame di risorse alternative che la Russia prova in questi tempi di sanzioni, e le estrazioni aurifere in Sudan sono un’altra ragione non secondaria per immischiarsi nel conflitto. E proprio qui si staglia molto nettamente la figura di Prigožin.

Il fondatore della Wagner si era già messo d’accordo alcuni anni fa per lo sfruttamento dei giacimenti in Sudan, da affidare alla sua azienda “M Invest”, poi finita sotto le sanzioni americane, ragione per cui le operazioni aurifere sono state prese in carico direttamente dalla Wagner, ufficialmente incaricata della “sorveglianza” dei cantieri. Secondo il politologo e africanista russo Andrej Rudyk, intervistato da Currentime, la visita di Dagalo a Mosca proprio nella fase più violenta del conflitto in Ucraina “dimostra l’ampiezza dei piani militari e para-militari del Cremlino”, che comunque non si limita ad appoggiare le Rsf, ma intrattiene rapporti per forniture militari anche con gli avversari del Consiglio provvisorio guidato da Abdel Fattah Burhan, a cui sono stati consegnati in passato aerei da caccia ed elicotteri. Né gli Usa o la Francia, né altri attori sulla scena internazionale sono in grado di controllare, o tantomeno limitare, il grande mercato bellico della Russia in Sudan, e in diversi altri Paesi africani.

Oltre ai materiali preziosi, la Russia trae vantaggio anche politico, aggiungendo voti favorevoli o neutrali dei Paesi africani alle assemblee dell’Onu, dove attualmente ha la presidenza del Consiglio di Sicurezza, indebolendo così il fronte “occidentale” e dimostrando la centralità di Mosca in una visione del mondo “multipolare”. Inoltre, secondo i dati recenti, il 24% dell’import di cereali e il 20% di idrocarburi dell’intera Africa, la cui popolazione si avvicina progressivamente al miliardo e mezzo di abitanti, viene proprio dalla Federazione russa, a cominciare dall’Algeria, uno dei Paesi più “amichevoli” per il Cremlino. E sullo sfondo, naturalmente, si stagliano le ombre del confronto con il “grande fratello di Pechino”, che ha ereditato buona parte degli affari sovietici nel continente nero.

Infine, l’interesse russo per l’Africa già da un paio d’anni ha assunto anche il carattere solenne e “metafisico” della religione, con l’istituzione dell’Esarcato africano del patriarcato di Mosca, guidato dal metropolita Leonid. Nativo di Stavropol (vicino alle attuali zone di guerra), 55 anni, al secolo Leonid Gorbačev (uno dei pochi a conservare il nome civile nell’ufficio monastico), viene anche chiamato il “patriarca di tutte le Afriche”, assommando all’incarico esarcale anche la diocesi di Klin in provincia di Mosca, dove celebra nella chiesa di Tutti i Santi a Kuliški, sede dell’esarcato africano. Prima della fine dell’Urss ha servito nell’Armata Rossa, congedandosi con il grado di maggiore per poi dedicarsi alla vita ecclesiastica, come accadde a molti soldati sovietici rimasti senza lavoro e senza casa.

Leonid era avvantaggiato da non avere una famiglia a carico, e si dedicò alla fusione spirituale della Chiesa e dell’esercito, diventando uno dei fondatori nel 1997 del Dipartimento sinodale per la collaborazione tra le due istituzioni che custodiscono lo spirito patriottico, in quella che alcuni definiscono la “Ortodossia atomica”. Da allora ha svolto prevalentemente il suo ministero come cappellano e leader spirituale dell’esercito, prima nelle forze di pace dell’Onu in Bosnia-Erzegovina, quindi in varie altre zone, per essere poi nominato capo della missione russa a Gerusalemme, delegato patriarcale per l’Armenia, vescovo russo per l’Argentina e l’America latina e rappresentante della Chiesa russa al Cairo, presso il patriarcato greco di Alessandria, da lui stesso soppiantato oggi come “scismatico” per il suo appoggio all’autocefalia ucraina. Per non farsi mancare nulla, Leonid presiede anche la Commissione patriarcale per il dialogo con la Chiesa malankarese dell’India.

Oggi l’esarcato russo in Africa registra nuove sedi e parrocchie senza interruzione, divise in due grandi diocesi del Nord (31 Stati) e del Sud del continente (23 Stati), con più di un centinaio di sacerdoti africani già inseriti e “rieducati” nelle strutture del patriarcato di Mosca. Le competenze bellico-spirituali di Leonid permettono alla Chiesa di affiatarsi alla perfezione con le tattiche della Wagner, tanto che molti accostano la sua figura a quella dello stesso Prigožin, meritandogli il titolo di “cuoco di Kirill”. Del resto, in Argentina aveva fondato anch’egli una sua compagnia, non militare, ma assistenziale, la “Moral” (Mecenas Orthodoxos Rusos en America Latina), che fu accusata di partecipare a un traffico di stupefacenti quando trovarono una valigia con quasi 400 kg di cocaina alla scuola russa dell’ambasciata di Buenos Aires, dopo di che Leonid fu trasferito ad altra sede.

Ora il finanziamento delle diocesi russo-africane è affidato alle sue iniziative di “mecenate” ortodosso, e come afferma Leonid, al generoso sostegno di “uomini di fede non indifferenti ai destini della Chiesa”, senza che finora sia stato fatto alcun nome ufficiale di questi sponsor. Qualche valigia di lingotti d’oro sudanese può certamente aiutare la conquista militare e pastorale dell’Africa, e attirare l’attenzione di sacerdoti e fedeli africani, e del mondo intero, per l’unica Ortodossia “autentica” universale, il patriarcato del Cremlino.

BUONA DOMENICA

QUARTA  DOMENICA  DI  PASQUA

Cari  amici,

buona Domenica! Che la luce di Cristo Risorto inondi la nostra  vita e  la  ricolmi di luce di  e gioia, la luce  della Verità  e   la gioia  dell’Amore.

Vi  raccomando di santificare  la  Domenica  con  la partecipazione  alla Santa  Messa, per celebrare con la Chiesa   il  mistero pasquale  della morte  di Cristo per  amore   e della  Resurrezione a vita  nuova.

Se  siamo in una situazione di peccato grave, accediamo al  Sacramento della Penitenza prima di ricevere  l’Eucaristia. Poniamoci come obbiettivo irrinunciabile della  nostra vita cristiana  di vivere in grazia di Dio.

Oggi la  Liturgia ci propone il testo del  Vangelo dove Gesù si presenta come il  Buon  Pastore,  che è   pronto a dare  la  sua vita  per  la  salvezza delle  sue  pecore.

Il buon Pastore chiama le   sue   pecore,  ciascuna per  nome, e  le  conduce fuori in pascoli erbosi, camminando davanti ad esse. Le conduce e  le protegge,  difendendole dai lupi, dai ladri e dai briganti.

Le pecore si fidano del   Buon Pastore e lo seguono, perché conoscono la sua voce  e  la ascoltano,  mentre non seguono gli estranei e fuggono da  loro.

Ci sono anche i  falsi pastori,  che si presentano con le  sembianze di  agnelli, ma sono lupi rapaci. Sono ladri che vengono per rubare  uccidere e  distruggere.

Riflettiamo sulla tragedia del  nostro tempo durante  il quale il ladrone infernale ha decimato il gregge, che non ha saputo riconoscere la voce del drago in chi  si è presentato  con  le sembianze  di agnello.

Vostro Padre   Livio


Vangelo
Gv 10,1-10

Io sono la porta delle pecore.

In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante.

Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori.

E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce.

Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».

Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro. Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore.

Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo.

Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».

🌟🖋️CI SCRIVONO🖋️🌟

Il cammino dell’umanità  è paragonabile all’esperienza del figlio prodigo

Caro padre Livio,

grazie per tutto quello che fate per la conversione di tante anime. Con la vostra opera avete accompagnato molti nel cammino della Fede e avete portato tante anime a Dio, compresa la mia. Anche se non dovessi incontrarvi di persona in questa vita per ringraziarvi fraternamente lo farò nel Cielo un giorno. 

Ho sentito il bisogno di scrivervi non solo per ringraziarvi ma anche per esprimere un pensiero che mi accompagna da un po’ di tempo ossia la necessità che accadano i “segreti” affinché molte anime possano convertirsi.

Tale convinzione è entrata nel mio cuore ascoltando la parabola del “figliol prodigo” o del “Padre misericordioso”. Penso che il cammino fatto all’umanità in questi duemila anni, soprattutto in Occidente, sia paragonabile all’esperienza del figlio prodigo.

 Un’umanità che dopo aver sperperato tutte le ricchezze ereditate dal Cristianesimo adesso comincia a trovarsi nell’indigenza. Il figlio prodigo solo dopo aver fatto la dura esperienza della povertà e della vergogna, ricorda di avere un Padre che lo ama e lo attende sull’uscio di casa per riabbracciarlo…

Ecco perché penso che fin quando non faremo anche noi l’esperienza dolorosa del figliol prodigo, difficilmente ritorneremo a Dio, se non in via personale individualmente.

Per tale motivo credo che i segni di Medjugorje anche se “terribili” come riferito dalla veggente Miriana, sono permessi da Dio con il solo scopo di salvare tante anime dalla dannazione eterna così da poter anche noi un giorno far festa insieme al Padre perché eravamo morti e siamo tornati in vita, perduti e siamo stati da Lui ritrovati!

Un caro saluto in Comunione di preghiera. 

Gianluigi dalla provincia di Benevento 

🌟🖋️CI SCRIVONO🖋️🌟

La prima parola che pronunciò Adamo 

(Serva di Dio, Luisa Piccarreta)

Ave Maria padre Livio

Massimo

(1) “Sono sempre la piccola ignorantella dell’Ente Supremo, e quando il Volere Divino mi tuffa nei suoi mari, veggo che appena le vocali, se pure, conosco della sua Maestà adorabile, è tanta la mia piccolezza che appena qualche goccia so ingoiare del tanto che possiede il Creatore. Onde girando nelle opere del Fiat Divino mi sono soffermata nell’Eden, in cui mi sono fatta presente la creazione dell’uomo, e pensavo tra me: “Qual potette essere la prima parola che Adamo disse quando fu creato da Dio”. Ed il mio Sommo Bene Gesù visitandomi con la sua breve visitina, tutto bontà, come se Lui stesso volesse dirmelo, mi ha detto”:

(2) “Figlia mia, anch’Io sento il desiderio di dirti qual fu la prima parola pronunciata dalle labbra della prima creatura da Noi creata. Tu devi sapere che non appena Adamo si sentì la vita, il moto, la ragione, si vide il suo Dio innanzi a sé e comprese che Lui lo aveva formato, sentiva in sé, in tutto il suo essere ancor fresco le impressioni, il tocco delle sue mani creatrici, e grato, in un impeto d’amore pronunziò la sua prima parola: “Ti amo mio Dio, Padre mio, autore di questa mia vita”.

Ma non fu la sola parola, ma il respiro, il palpito, le gocce del suo sangue che correvano nelle sue vene, il moto, tutto l’essere suo unito insieme dicevano come in coro: “Ti amo, ti amo, ti amo”. Sicché la prima lezione che apprese dal suo Creatore, la prima parola che imparò a dire, il primo pensiero che ebbe vita nella sua mente, il primo palpito che formò nel suo cuore fu: “Ti amo, ti amo”. Si sentì amato e amò.

 Potrei dire che il suo ti amo non lo finiva mai, fu sì lungo che allora fu interrotto quando ebbe la disgrazia di cadere nel peccato. Onde la nostra Divinità si sentì ferita nel sentire sulle labbra dell’uomo ti amo, ti amo, era la stessa parola che Noi avevamo creato nell’organo della sua voce che ci diceva: “Ti amo”.

 Era l’amor nostro, creato da Noi nella creatura che ci diceva ti amo, come non restar ferito? Come non contraccambiarlo con un amore più largo, più forte, degno della nostra magnificenza; come ci sentimmo dire ti amo così Noi le ripetemmo ti amo, ma nel nostro ti amo facemmo scorrere in tutto l’essere suo la Vita operante della nostra Divina Volontà, sicché chiudevamo nell’uomo, come dentro d’un nostro tempio, la nostra Volontà, affinché chiusa nel cerchio umano, mentre restava in Noi, perché operasse cose grandi e fosse Essa il pensiero, la parola, il palpito, il passo e l’opera dell’uomo; il nostro ti amo non poteva dar cosa più santa, più bella, più potente, che solo poteva formare la Vita del Creatore nella creatura, che la nostra Volontà operante in lui, ed oh! come ci riusciva gradito vedere che la nostra Volontà teneva il suo posto di attrice, ed il volere umano abbagliato dalla sua luce godeva il suo Paradiso, e dandole piena libertà la faceva fare ciò che voleva, dandole il primato in tutto ed il posto d’onore che ad un Volere sì Santo si conveniva.

Vedi dunque, il principio della vita di Adamo fu un atto pieno d’amore verso Dio di tutto il suo essere, che lezione sublime, come il principio dell’amore dovrebbe correre in tutto l’operato della creatura. La prima lezione che ricevette dal nostro Ente Supremo nel contraccambio del suo ti amo, fu che mentre l’amava teneramente rispondendogli ti amo, gli dava la prima lezione sulla nostra Divina Volontà, e mentre lo istruiva gli comunicava la Vita di Essa e la scienza infusa di che significava il nostro Fiat Divino, e ogni qual volta ci diceva ti amo, il nostro Amore gli preparava altre lezioni più belle sul nostro Volere; lui restava rapito e Noi ci dilettavamo nel conversare con lui, e facevamo scorrere su di lui fiumi d’amore e di gioie perenni, sicché la vita umana veniva racchiusa da Noi nell’amore e nella nostra Volontà.

Perciò figlia mia, non c’è dolore più grande per Noi, che vedere il nostro Amore come spezzato nella creatura e la nostra Volontà inceppata, soffocata, senza la sua Vita operante e come sottoposta all’umano volere. Quindi sii attenta ed in tutte le cose abbia per principio l’amore e la mia Divina Volontà”.

(Libro di Cielo, Dicembre 10, 1933 )

Ave Maria padre FIAT

Massimo

IL DIARIO DI PADRE LIVIO

16.  La Chiesa  mariana verrà perseguitata, ma alla fine trionferà

La  prova  della  fede è già  in atto fin dall’inizio delle apparizioni della Regina della pace.  Ed è per sostenere la  barca  della Chiesa minacciata  dalle onde dell’apostasia che   la Madonna è presente da così tanto tempo. I suoi messaggi sono una forma nuova di evangelizzazione che coinvolge una  moltitudine immensa.

Tuttavia il culmine della  prova  della fede  si avrà  nel tempo dei segreti, che vedranno l’attacco finale dell’impero delle tenebre alla Chiesa  con  l’obbiettivo di mondanizzarla o di distruggerla  nel  caso di resistenza. In questa  prospettiva  la  Chiesa di Maria sarà  chiamata  all’eroismo della testimonianza,  se  necessario fino al  martirio.

La  persecuzione è  una costante della  navigazione della Chiesa,  ma   nei tempi della  cosiddetta “modernità” sta  assumendo una intensità  crescente ovunque nel mondo. Satana  non  solo dall’esterno con  la  persecuzione,  ma anche dall’interno con  la disgregazione. La  Madonna  è  infaticabile nell’esortare  ad  essere  saldi e forti nella fede per conseguire  la vittoria nella prova  conclusiva.

Non deve  meravigliare  che la Chiesa  sia  protagonista  nel tempo dei segreti perché, nel governo divino del mondo è centrale e mai marginale, anche se dovesse ridursi a un piccolo gregge. Il  mondo nel disegno di Dio non ha una sua finalità  indipendente e un suo cammino autonomo, ma esiste in  funzione della Chiesa, che è il segno e lo strumento dell’unità del genere umano in Cristo.

Sarà dunque la sorte della Chiesa il motivo dominante del tempo dei segreti ed è ad essa che i credenti dovranno rivolgere gli occhi per non perire  nel marasma in cui si troverà immersa l’umanità. La vittoria di Maria, sarà la vittoria di tutta la Chiesa e di ogni suo  membro che si è consacrato al Cuore Immacolato della Madre.

La stretto rapporto che la Regina della pace ha svelato fra Fatima  a Medjugorje, nel  messaggio del 25 Agosto 1991, è di grande aiuto per entrare nella dinamica dei segreti che verranno manifestati al  mondo.

 Infatti a Fatima  la Madonna nel terzo segreto ha dato una rappresentazione sintetica del futuro che,  come  affermato da Benedetto XVI,  in parte si è realizzato e in parte si deve ancora realizzare.  Si tratta di una prospettiva drammatica che rappresenta  il futuro della Chiesa come  una salita al  Calvario nello scenario di un mondo devastato dalla guerra.

Sappiamo bene quello che abbiamo alle spalle con la diffusione del comunismo e dei suoi errori  in  grande parte del  mondo,  la persecuzione sanguinosa alla Chiesa, le devastazioni della seconda guerra  mondiale. Tuttavia è sempre  alla  rivelazione di Fatima  che dobbiamo guardare per comprendere i segreti di Medjugorje in particolare dal quarto al decimo:

“Dopo le due parti che ho già esposto, abbiamo visto a lato sinistro di nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembra dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l’Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza- 

E vedemmo in una luce immensa che è Dio: ‘Qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti’ un Vescovo vestito di Bianco ‘abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre’. Vari altri vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose salire su una montagna ripida, in cima alla quale c’era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia.

Il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregare per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi d’arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni.

Sotto i due bracci della Croce c’erano due Angeli, ognuno con un’ anfora di cristallo nella mano, nelle quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio”.

Ciò che colpisce  in questa impressionante rappresentazione è l’immagine della Chiesa nella sua totalità di “popolo di Dio”. Si tratta di un salita al Calvario che coinvolge tutte le realtà della Chiesa istituzionale,  accompagnate dalla moltiforme realtà del laicato.

L’immagine  è  quella di una Chiesa  unita e compatta,  ordinata e determinata, che non si arresta lungo la ripida salita e non si disperde non ostante  i colpi di arma da fuoco e i cadaveri che ingombrano il cammino.

La persecuzione non riguarda questo o quel gruppuscolo, ma la Chiesa cattolica in quanto tale,  che viene falcidiata spietatamente, fino a colpire a morte  il Vescovo vestito di bianco che, secondo l’intuizione dei tre pastorelli, è il Santo Padre. Emerge dalle  immagini del segreto di Fatima  una Chiesa in processione, che non si rifugia nelle catacombe, ma attraversa le  città in  rovina pregando e testimoniando la fede.

E’ una Chiesa rivestita di fortezza, che  avanza diritta lungo la salita fino alla Croce di tronchi grezzi, lasciando sul terreno i corpi dei martiri. E’ nel medesimo tempo una Chiesa umile e fragile, come appare nell’immagine del Vescovo vestito di bianco che, “mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena,” prega per le anime dei cadaveri che incontro lungo il  cammino.

 E’ una Chiesa condotta da Pietro, che la  precede  e la trascina col suo esempio, fino  in cima al monte dove,  prostrato in adorazione davanti alla Croce, viene ucciso da un gruppo di soldati che gli sparano vari colpi d’arma da fuoco e frecce.

La figura del Santo Padre è  fondamentale  nel segreto di Fatima  e domina la scena dall’inizio alla fine. La sua uccisione sta  piuttosto a indicare un evento del futuro,  quando la persecuzione alla Chiesa,  sempre  più estesa nei tempi moderni, toccherà il suo culmine.

Non deve affatto meravigliare che nel  tempo dei segreti la persecuzione contro Chiesa si manifesterà  con una ferocia come  mai era accaduto prima. Il  progetto di un “mondo nuovo senza Dio” è da sempre  l’obbiettivo dell’angelo ribelle,  che cerca di attirare dalla sua  parte il maggior numero di anime possibile,  con la superbia, la ricchezza  e il  potere.

 Dopo una  lunga  preparazione, satana è riuscito in pochi decenni a dissolvere la fede in grande parte dei paesi di antica cristianità e ad instaurare  una nuova religione che mette l’uomo al  posto di Dio. Con i mezzi enormi di cui dispongono i suoi seguaci è in grado di imporre la nuova ideologia atea e materialista ovunque, con un controllo capillare delle menti e dei cuori.

L’inganno e  la seduzione sono state  le sue armi vincenti, ma nel  medesimo tempo la Madonna ha preparato le schiere dei suoi apostoli e testimoni, fortificando una Chiesa indebolita a causa degli abbandoni e dei tradimenti.

Satana  avverte  il  pericolo e sta  intensificando  l’intolleranza e  le  aggressioni ovunque nel  mondo, fino  al momento in cui scatenerà la madre  di tutte  le persecuzioni, quella che deve cancellare  ogni presenza e ogni traccia di Cristo nel  mondo.

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Riflessioni ed esperienza di vita di una povera anima

Caro padre Livio,

La ascolto fortunatamente ormai quotidianamente da anni e devo dire che mi ha aiutato notevolmente nel mio processo di conversione iniziato ormai nel lontano 2007. È stato durissimo e naturalmente costellato da migliaia e migliaia di cadute e che purtroppo non è ancora terminato. Anche se queste con il tempo erano sempre minori ed ero certo prossimo alla guarigione questa estate sono ricaduto come un fesso nel vecchio vizio della carne.  Questo, a mio giudizio, il flagello di questa umanità al pari secondo me, se non peggio, di una dipendenza da droga. Purtroppo si pensa che non sia peccato perché questi sono i messaggi che questa società malata ci trasmette. Questo è riiniziato sporadicamente, raccontandomi intanto che male c è.. lo fanno tutti..fatto sta che non riuscivo più a smettere, come succedeva prima.

In seguito ad un brutto incidente avvenuto prima delle vacanze natalizie adesso sono ancora in fase di riabilitazione ed anche se mi è stato detto che non ritornerò più a camminare come prima e le cose in futuro peggioreranno continuo ad allenarmi per poter almeno ritornare per il momento ad essere autosufficiente. Questo per ritornare a lavorare per potermi mantenere. 

Il fatto di essere da solo, ( naturalmente ho dovuto chiudere con tutte le amicizie passate per poter iniziare la conversione e non sono riuscito a farmi una famiglia in quanto mi sono guastato passando da una discoteca ad un altra.. da una storia ad un altra.. abusando di alcolici ecc..) non nego, anche se ho molta fede, che a volte mi preoccupa perché spesso mi chiedo in che mani posso finire visto l’esperienza ospedaliera e quella post fatta non proprio serena.

Devo dire che il vecchio vizio ( io la chiamo bestia ) è riscomparso, i traumi subiti hanno avuto l’azione salvifica..ma sono anche consapevole che le radici del male non le ho ancora sradicate e spero veramente che questo sia veramente l ultimo monito per non farmi cadere più in tentazione. Se ricado so già che finisco la mia vita invalido e chissà in quale scenario. 

Sono ormai 16 anni che lotto contro questo vizio e purtroppo essendo rimasto anche da solo devo lottare anche contro la solitudine ( anche questa è una brutta bestia) .

Per questo motivo le chiedo, se può, una preghiera per il sottoscritto magari riesce dove io non sono ancora riuscito. Le chiedo questo perché so che la Madonna, senz’altro, per tutto quello che sta facendo, ha un occhio di riguardo nei suoi confronti.. Io prego costantemente giorno e notte ascolto messa e recito rosario ormai da anni e ho letto praticamente tutti i suoi libri che per l azione benefica che mi hanno fatto secondo me sono stati scritti con l aiuto spirituale della Madonna. 

Dopo l incidente ho chiuso definitivamente con la televisione e devo dire che ho avuto solo benefici. Sono ricaduto in tentazione per colpa di un film e ho deciso di togliere tutte le cose che possono farmi ricadere. Ho notato che pure mangiare troppo fa male per i vizi che uno ha. Sono certo che è per questo motivo che la Madonna chiede il digiuno 2 volte alla settimana..fa bene all anima..

Per tenermi impegnato ed occupato,  mi sono anche letto in tutti questi anni e soprattutto in questo periodo i messaggi mariani e devo dire che la Piccareta e molte altre figure mistiche che lei sta citando adesso io le avevo già prese in considerazione…

La sofferenza è necessaria per convertirci e per purificarci l’anima, l ho sperimentata continuamente sulla mia pelle ed in ultimo con questo incidente. Quello che mi fa specie è che proprio le persone che credono e sono cattoliche e cristiane mi dicono di farmi benedire.. penso che purtroppo ormai la maggior parte delle persone abbia una fede molto blanda.. io so che è perché sono molto amato che sono stato bastonato in tutto l’arco della mia vita. (ne ho passate di ogni e ho pure 3 malattie rare prese da giovane che pur togliendomi molte energie e forze non sono riuscite a estirparmi questo vizio ) Sono duro di cervice..

Io lavoro con i bambini dai 6 ai 10 anni e purtroppo sono tutti “rovinati” ( hanno già instagram, vedono video pornografici ecc) Cerco di metterli in guardia, essendoci passato, ma ne loro ne tanto meno i genitori mi ascoltano. 

Quello che avverrà è per il nostro bene purtroppo non c è altra soluzione e sono certo che una guerra nucleare è ormai prossima. Secondo me inizierà dal 7 segreto in poi visto che Mirjana ha chiesto un cambiamento del segreto e le cose terribili sono certo che dal settimo in poi riguarderanno tutto il mondo anche perché cose terribili stanno avvenendo ormai in molte parti della terra e nessun segreto ce l’aveva comunicato..compresa pandemia. 

Mi scuso se la ho ammorbata con la mia vita ed alcune mie riflessioni. Di solito sono molto sintetico ma avendo in questo periodo molto tempo libero ho deciso di scriverle un pezzo della mia vita.

Le faccio i complimenti anche per lo staff, in particolare per Marco ed Andrea perché non è facile per noi maschietti, e soprattutto per i ragazzi, essere come loro..sono un ottimo esempio di vita..a volte mi chiedo come hanno fatto a diventare così puri stabili ed equilibrati in questa società..per il sesso femminile penso sia più facile..

La ringrazio anticipatamente se avrà perso tempo nell’avermi letto e se non l’ha fatto la capisco (so di essere stato abbastanza prolisso e pesante) ma ha fatto comunque bene a me.

Un forte abbraccio 

A.

Caro amico,

ti ringrazio per  la tua bella  testimonianza, dalla  quale c’è molto da  imparare. Ti incoraggio a   perseverare  nel combattimento spirituale,  col quale otterrai dalla Divina Misericordia  la  salvezza della tua  anima. Ti assicuro  volentieri il  mio  ricordo al Signore.

Dio ti benedica  e  la  Madonna  ti protegga col suo  amore.

Ave Maria

Padre Livio

🌟🖋️CI SCRIVONO🖋️🌟

“La salvezza del mondo è in Maria”

Salve Padre Livio.

Mi sono imbattuta in questo scritto dei diari di Maria Valtorta e mi creda se le dico che mi ha tanto emozionata…

Volevo condividerlo con Lei …

Grazie per ogni sua parola nel farci capire la Via per Cristo!

Laura


“Se il mondo sapesse chiamare “Maria” sarebbe salvo

A chi ancora crede, nel mondo, Io dico: La salvezza del mondo è in Maria.

Unico ponte che ricongiunge il cielo alla terra. (..)

Il demonio ha ancora più ribrezzo del nome di Maria che del mio Nome e della mia Croce;

l’eco soltanto del nome di Maria lo mette in fuga.

Se il mondo sapesse chiamare Maria, sarebbe salvo.

Quel nome è scudo e difesa contro tutte le insidie, quel nome è musica di Cielo, quel nome fa trasalire di gioia la Trinità.

Nessun mortale, per santo che sia, può comprendere cosa sia per tutto il Cielo Maria.

E’ la radice e l’Albero dei Viventi: il Padre l’ha creata, l’Amore l’ha fecondata, e dal Suo midollo è venuta la linfa di Grazia che v’ha dato il Frutto che è la Grazia stessa.

Vero Albero di Vita, Ella tende i suoi rami, carichi del Frutto del suo Seno, perché voi ne mangiate.

Ella Genitrice universale, versa il suo latte di grazia sui suoi poveri figli peccatori, deboli, malati, paurosi, stanchi.

Giardino colmo di fiori e api d’oro!

Orto chiuso e fonte soave!

Se il Pane vero è Gesù, è ancor Maria Colei che ha della Parola fatto un Uomo per darlo agli uomini a redenzione e nutrimento.

Sapienza, Vita, Forza è questo Pane, ma è ancor Purezza, Grazia, Umiltà.

Perché se questo Pane è Gesù, questo pane è ancor Maria che ha fatto Gesù col fiore del suo corpo e col miele del suo Cuore. 

Pane che ricorda la Passione divina, Pane che ricorda il vero Corpo e il vero Sangue di Gesù Cristo.

S’è fatta fior di farina per vostro amore, per amor degli uomini, s’è immolata, s’è ridotta in polvere fra le mole dell’ubbidienza e del dolore, e l’amore l’ha consegnata alla macina in cui la Corredentrice è divenuta, da spiga, fior di frumento.

Vergine bella, umile, casta, paziente, amorosa, per volere di Dio Immacolata, per volere suo fedele alla Grazia, Dio decretò:

“Tu non morrai, non può morire Colei che ha dato alla terra la Vita”, ma anzi per aver dato il Frutto del tuo seno, per averlo dato onde fosse colto, preso, mangiato e spremuto, Pane, Vino, Sangue, Redentore, si apriranno i tuoi occhi e sarai come Dio avendo la conoscenza del Bene e del Male, per amare e insegnare ad amare, mirabile Maestra, il primo, e per combattere con le tue armi il secondo.

Se non fosse per le cure di Maria, per le preghiere di Maria, la razza umana non sarebbe più.

L’avrei cancellata perché veramente il vostro vivere ha toccato il profondo del Male e la Giustizia è ferita, e la Pazienza è colmata, e la punizione è pronta; ma c’è Maria che vi ripara con il suo manto, e se io posso, con un volger di sguardo, far prostrare il Paradiso e tremare gli astri, non posso nulla contro mia Madre.

Sono il suo Dio, ma sono sempre il suo Bambino.

Su quel Cuore mi sono riposato nel primo sonno d’infante e nell’ultimo della morte, e di quel Cuore so tutti i segreti.

So, dunque, che punirvi sarebbe dare un trafiggente dolore alla Madre del genere umano, alla Madre vera, che sempre spera potervi condurre al Figlio suo.

Sono il suo Dio ma Ella è mia Madre ed Io perfetto in tutto, vi sono Maestro anche in questo: nell’amore per la Madre.

A chi ancora crede, nel mondo, Io dico: “La salvezza del mondo è in Maria”.

Maria Valtorta, Diari

“LA GLORIA DI MARIA NELL’ ANNUNCIO DEI SEGRETI” – Puntata 6

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