"VI SUPPLICO: CONVERTITEVI!" (REGINA DELLA PACE-MEDJUGORJE)

Mese: Novembre 2022 Pagina 1 di 16

🌟🖊️CI SCRIVONO🖊️🌟    

Chi sta portando nel mondo distruzione e morte?

Caro Padre Livio,

mi permetto di riferire alcune critiche che  ho ascoltato da alcune  persone proprio in occasione di un mio pellegrinaggio a Medjugorje.

In pratica non sono d’accordo che Lei parli quasi ogni giorno di questa guerra in Ucraina, quando invece dovrebbe occuparsi di più delle ideologie occidentali, come ad esempio il gender che distrugge  la famiglia.

Immagino che qualcosa sia arrivato anche ai suoi orecchi.

Che cosa risponde?

Un amico

Caro amico,

                Chi ascolta  Radio  Maria e legge  i  miei libri sa benissimo di che  cosa  mi sono  occupato in tutti questi anni, sempre sulla scia dei messaggi della Madonna.

                Ora  siamo entrati nel tempo delle grandi  prove,  nel tempo dell’odio e della guerra,  nel tempo in cui satana tenterà  di distruggere il mondo e annientare  la Chiesa.

                Siamo entrati in altre parole nel tempo dei segreti e  mi meraviglio che gente che va a Medjugorje abbia  simpatie  per  uno Stato aggressore che ,  come aveva  profetizzato  la Madonna a Fatima, ha portato e porta nel  mondo  distruzione  e  morte.

Ave Maria

Padre  Livio

📖TESTI E DOCUMENTI 📑  

A proposito di Andrea Cionci

di Roberto de Mattei –  Corrispondenza Romana – 30 Novembre 2022

C’è in Italia un giornalista che scrive di cose della Chiesa e si lamenta essere ignorato da una serie di intellettuali e di testate cattoliche di orientamento tradizionale, di cui riporta un puntiglioso elenco, accusandole di sottrarsi a un confronto che il giornalista giudica doveroso data l’importanza del tema: i presunti messaggi in codice che l’unico papa legittimo, Benedetto XVI, trasmetterebbe per denunciare l’impostura dell’antipapa, Jorge Maria Bergoglio. Il giornalista non si duole delle numerose critiche che ha già ricevuto, ma di quelle che non sono ancora arrivate, impedendo, con questo silenzio, che la sua ricostruzione delle vicende della Chiesa venga presa nell’«attenta, serissima e approfondita considerazione» che, a suo avviso, merita. 

Poiché tra le testate che egli accusa di non avere ancora espresso un giudizio su di lui e sulla sua opera, c’è anche Corrispondenza Romana, non abbiamo difficoltà a soddisfare il suo desiderio: si chiama Andrea Cionci, un giornalista di cui abbiamo apprezzato gli articoli fino ai primi mesi del 2020 quando, con la pandemia, sembra aver completamente perso la bussola, come altri promettenti ingegni. 

Cionci si vanta di aver pubblicato centinaia di articoli e un libro che ha venduto 12.000 copie ed è stato tradotto in due lingue, ma si illude se pensa che questi numeri corrispondano a un ampio consenso di pubblico. La ragione del suo successo sta nella “curiosità” che le sue cervellotiche tesi suscitano tra lettori amanti del sensazionalismo. La vana curiositas che, come spiega san Tommaso, è l’aspetto vizioso del desiderio di conoscere (Somma Teologica, II-II, q. 167), è una malattia della mente da cui ogni cattolico deve guardarsi. Questa è la ragione per cui non riteniamo necessario pubblicizzare il suo libro e i suoi articoli, senza che di ciò ci si debba far rimprovero.   

La ragione per la quale il silenzio ha accompagnato la sua “inchiesta” sul conclave del 2013 sta anche nel fatto che egli pretende di parlare di una questione non solo seria, ma drammatica, riguardante la vita della Chiesa, senza avere la pur minima competenza per farlo. Cionci infatti non ha alcuna conoscenza teologica o canonica, ma soprattutto sembra  privo di quel buon senso, prima ancora che di quello spirito cattolico, che è condizione necessaria per affrontare problemi delicati e complessi che toccano la vita delle anime. Gli “esperti” a cui si richiama per giustificare le sue tesi sono citati a sproposito, perché nessuno di essi le condivide. E l’unica arte di cui egli si dimostra padrone è purtroppo quella del sofisma.

L’abdicazione di Benedetto XVI e il modo con cui essa è avvenuta sono considerati da molti studiosi e anche da eminenti membri del Sacro Collegio come un grave errore, mentre per Cionci è un’astutissima manovra del “Papa emerito” per mettere con le spalle al muro il suo rivale Francesco. Cionci ha coniato l’espressione di “auto-impedimento” per descrivere un’inedita situazione in cui Benedetto XVI, unico vero Papa, combatte in maniera occulta contro l’usurpatore Bergoglio.

Papa Benedetto, a suo parere, si esprime in maniera criptica, attraverso una comunicazione in codice che solo Cionci è in grado di decifrare. Ma se il linguaggio di Benedetto è volutamente segreto, non si capisce perché Cionci, che è un suo ammiratore, lo riveli al mondo intero. Benedetto, direttamente o attraverso il suo segretario mons. Georg Gänswein, ha più volte smentito la tesi che lo vuole ancora Papa regnante, ma ogni smentita è per Cionci una conferma, perché, a suo avviso, se Benedetto confermasse pubblicamente il suo piano, svelerebbe il gioco che conduce. E se Benedetto dicesse che Cionci è matto, il nostro sarebbe pronto a dichiarare che, in senso spirituale, la follia può rappresentare il passaggio ad un alto livello di conoscenza. Non a caso nelle carte dei Tarocchi il “matto” cambia il suo significato a seconda di come esce nel giuoco, positivo se è diritto, negativo se è a rovescio. 

Cionci afferma che il prof. Roberto de Mattei, direttore di Corrispondenza Romana, «non ha colto che la questione della legittimità di Bergoglio è canonica, anni luce prima di essere teologica».  In realtà è proprio il Diritto canonico, prima ancora della dottrina teologica, a rendere inconsistente la tesi di Cionci, per cui la Chiesa cattolica sarebbe prossima alla sua fine, a causa di un’illegittima successione al pontificato. Cionci sembra ignorare che la Chiesa è necessariamente, e per sua natura, una società visibile. Pio XII lo esprime in questi termini: «La Chiesa cattolica è il gran mistero visibile, perché visibile è il suo capo sulla terra, il Vicario di Cristo, visibili sono i suoi ministri, visibile la sua vita, visibile il suo culto, visibile l’opera e l’azione sua per la salvezza e la perfezione degli uomini” (Discorso del 4 dicembre 1943).

Se la Chiesa cattolica non fosse visibile, non potrebbe essere riconosciuta ed essa può e deve essere riconosciuta da ogni uomo sulla terra proprio per le proprietà visibili che la caratterizzano. Questa visibilità è data innanzitutto dalla successione apostolica, un carattere che si trova solo nella Chiesa cattolica romana. Chi proclama l’interruzione della successione apostolica si situa nel solco delle innumerevoli conventicole eretiche di cui sant’Alfonso Maria de’ Liguori ha fatto un esauriente e sempre attuale compendio (Storia delle eresie colle loro confutazioni, Phronesis, Palermo 2022). Nell’orgoglio, nota sant’Agostino, hanno la loro radice tutte le eresie e le apostasie della fede (Sermo 46, n. 18).

Solo un uomo pieno di presunzione può anteporre l’opinione propria al giudizio della Chiesa universale fondata da Dio. Per mortificare quella forma di orgoglio della mente che è la vana curiositas, potrebbe essere utile sostituire alle letture mattutine o serali di tanti blog pseudo-cattolici, le meditazioni illuminanti sull’Avvento del grande abate di Solesmes, dom Prosper Guéranger (1805-1875). Le parole della Liturgia spiegate da don Guéranger parlano di tenebre che Dio solo può dissipare e di piaghe che solo la sua bontà può risanare: sono le piaghe della Chiesa e sono le tenebre in cui è immerso chiunque rifiuta di accettarne il Mistero.

“IO SONO CRISTIANO E AMO GESÙ SOPRA OGNI COSA” – Puntata 7

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🔴VIDEO🔴EDITORIALE: L’UMANITÀ HA GIÀ DECISO PER LA MORTE?

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🌟🖊️CI SCRIVONO🖊️🌟    

Precisazioni su lettera di Stefania da Formia; Divina Volontà

Buonasera Padre Livio. 

Ho letto sul blog la lettera della signora Stefania da Formia e la Sua relativa risposta. 

Da dire innanzitutto che in più parti dei volumi di Luisa Gesù stesso da’ delle tempistiche: Egli afferma che il Mondo, la Creazione risale a 4000 anni prima della Sua venuta e dopo circa 2000 anni, quindi il tempo attuale, lascia intendere che tornerà il Regno della Divina Volontà. Quindi ormai I tempi sono risicati e in questa prospettiva è da pensare che si’, I tempi dei segreti saranno una vera e propria purificazione dell’umanità al termine della quale verrà ristabilito il Regno della Divina Volontà. Questo fa pensare che chi rimarrà al termine degli eventi avrà conservato una Fede forte e non potrà che vivere di Divina Volontà.

Luisa si stupiva, in tutto il tempo che scrisse, di come, di fronte a tanta cattiveria umana, potesse ristabilirsi un tale regno sulla Terra, che era quello che prima Adamo peccasse. Gesù rassicurava Luisa dicendo di non preoccuparsi, ché bastava spianare la strada alle anime disposte (da qui l’importanza di diffondere la Divina Volontà), e poi Lui avrebbe disposto tutto… Queste tematiche ricorrono sovente in tutti i volumi.

Altra parte a mio parere meritevole di considerazione è quanto scritto nel paragrafo 56 del libro 16 (marzo 1924).Tale paragrafo venne commentato da un Padre spagnolo che segue Divina Volontà, qualche anno fa, dove egli intendeva il viaggio di Luisa attraverso una città in rovina, viaggio che durava 100 miglia. Poi si fermò lungo il viaggio, chiese quanto mancava e Gesù disse 30 miglia.

Il Padre interpretò le miglia come anni, dove dal 1924 al 1994 (anno in cui Luisa fu dichiarata Serva di Dio, mi sembra, oppure qualcosa di importante per la figura di Luisa) erano trascorsi 70 anni, quindi ne mancano 30 per finire il viaggio (2024)…bisognerebbe leggere il paragrafo per capire meglio, ma questa è stata interpretata come una tempistica, che è ormai prossima… Altro segno poi è come gli scritti di Luisa si stanno diffondendo, quanti sacerdoti hanno iniziato ad interessarsene, quanti fedeli…

La mia è una idea, io finisco adesso di leggere l’ultimo paragrafo dell’ultimo libro, dopo 3 anni di lettura una opinione me la sono fatta, sulla Divina Volontà. 

Mi perdoni la lunghezza, ma penso possa essere utile. 

Un caro saluto, Laura 


 Precisazione in merito ai testi di Luisa Piccarreta.

Santa serata padre Livio caro, sono Claudia Palladino. 

Mi trovo nuovamente a scriverle in merito a quello che è stato detto sull’era della Pace e scritto dalla sig.ra Stefania. 

Partendo proprio dal cap. 20° del libro dell’Apocalisse, si rivelano due tempi ( durante e dopo i “mille anni” ), periodo in cui, dopo che Gesù si è manifestato e l’umanità ha assaporato la pace della conversione e della salvezza, ci sarà un epoca di Pace imperitura e crescente.

𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 è 𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘪𝘮𝘢 𝘳𝘪𝘴𝘶𝘳𝘳𝘦𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦.  𝘉𝘦𝘢𝘵𝘰 𝘦 𝘴𝘢𝘯𝘵𝘰 è 𝘤𝘰𝘭𝘶𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦𝘤𝘪𝘱𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘪𝘮𝘢 𝘳𝘪𝘴𝘶𝘳𝘳𝘦𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦. 𝘚𝘶 𝘥𝘪 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘯𝘰𝘯 𝘩𝘢 𝘱𝘰𝘵𝘦𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘮𝘰𝘳𝘵𝘦 𝘴𝘦𝘤𝘰𝘯𝘥𝘢, 𝘮𝘢 𝘴𝘢𝘳𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘴𝘢𝘤𝘦𝘳𝘥𝘰𝘵𝘪 𝘥𝘪 𝘋𝘪𝘰 𝘦 𝘥𝘪 𝘊𝘳𝘪𝘴𝘵𝘰 𝘦 𝘳𝘦𝘨𝘯𝘦𝘳𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘤𝘰𝘯 𝘭𝘶𝘪 𝘲𝘶𝘦𝘪 𝘮𝘪𝘭𝘭𝘦 𝘢𝘯𝘯𝘪. ( 𝘈𝘱. 20,5-6 ) 

Gesù spiega in più brani dei 36 volumi quello che viene manifestato in questo capitolo del testo sacro, io mi limiterò a prendere solo dei passi:

chi vive nel Suo Divin Volere sarà con Lui a giudicare gli uomini 

” … 𝐀𝐧𝐳𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐥’𝐚𝐧𝐢𝐦𝐚 𝐞𝐧𝐭𝐫𝐚 𝐧𝐞𝐥 𝐕𝐨𝐥𝐞𝐫 𝐃𝐢𝐯𝐢𝐧𝐨 𝐬𝐢 𝐬𝐩𝐨𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐬𝐞’ 𝐞𝐝 𝐈𝐨 𝐥𝐚 𝐯𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐦𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐚𝐛𝐢𝐭𝐢 𝐫𝐞𝐠𝐚𝐥𝐢, 𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐞 𝐯𝐞𝐬𝐭𝐢 𝐥𝐞 𝐦𝐞𝐭𝐭𝐨𝐧𝐨 𝐢𝐥 𝐬𝐮𝐠𝐠𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐞’ 𝐦𝐢𝐚 𝐟𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚, [𝐜𝐡𝐞] 𝐢𝐥 𝐦𝐢𝐨 𝐫𝐞𝐠𝐧𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐞’ 𝐦𝐢𝐨 𝐞’ 𝐬𝐮𝐨; 𝐞 𝐝𝐢𝐟𝐞𝐧𝐝𝐞𝐧𝐝𝐨 𝐢 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐢 𝐝𝐢𝐫𝐢𝐭𝐭𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐞 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐚 𝐠𝐢𝐮𝐝𝐢𝐜𝐚𝐫𝐞 𝐞𝐝 𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐚𝐧𝐧𝐚𝐫𝐞 𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐢. … ” 

(Volume 12, 15 ottobre 1919) 

Perciò l’apostolo Giovanni dice ” 𝘢 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘷𝘪 𝘴𝘦𝘥𝘦𝘵𝘵𝘦𝘳𝘰 𝘧𝘶 𝘥𝘢𝘵𝘰 𝘪𝘭 𝘱𝘰𝘵𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘨𝘪𝘶𝘥𝘪𝘤𝘢𝘳𝘦 ” ( Ap. 20,4 ) 

I figli della Divina Volontà simboleggiano la Sua Umanità risorta ( quella che l’apostolo Giovanni chiama “𝘱𝘳𝘪𝘮𝘢 𝘳𝘦𝘴𝘶𝘳𝘳𝘦𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦” )

” …𝐎𝐫𝐚 𝐬𝐞 𝐥𝐚 𝐦𝐢𝐚 𝐫𝐢𝐬𝐮𝐫𝐫𝐞𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐬𝐢𝐦𝐛𝐨𝐥𝐞𝐠𝐠𝐢𝐚 𝐢 𝐬𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐯𝐢𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐧𝐞𝐥 𝐦𝐢𝐨 𝐕𝐨𝐥𝐞𝐫𝐞 – 𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐫𝐚𝐠𝐢𝐨𝐧𝐞, 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞’ 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐚𝐭𝐭𝐨, 𝐩𝐚𝐫𝐨𝐥𝐚, 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐨, 𝐞𝐜𝐜., 𝐟𝐚𝐭𝐭𝐢 𝐧𝐞𝐥 𝐦𝐢𝐨 𝐕𝐨𝐥𝐞𝐫𝐞 𝐞’ 𝐮𝐧𝐚 𝐫𝐢𝐬𝐮𝐫𝐫𝐞𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢𝐯𝐢𝐧𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐥’𝐚𝐧𝐢𝐦𝐚 𝐫𝐢𝐜𝐞𝐯𝐞, 𝐞’ 𝐮𝐧’𝐢𝐦𝐩𝐫𝐨𝐧𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐠𝐥𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐮𝐛𝐢𝐬𝐜𝐞, 𝐞’ 𝐮𝐧 𝐮𝐬𝐜𝐢𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐬𝐞’ 𝐩𝐞𝐫 𝐞𝐧𝐭𝐫𝐚𝐫𝐞 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐃𝐢𝐯𝐢𝐧𝐢𝐭𝐚’ 𝐞 𝐧𝐚𝐬𝐜𝐨𝐧𝐝𝐞𝐫𝐬𝐢 𝐧𝐞𝐥 𝐟𝐮𝐥𝐠𝐢𝐝𝐨 𝐬𝐨𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐦𝐢𝐨 𝐕𝐨𝐥𝐞𝐫𝐞, 𝐞 𝐯𝐢 𝐚𝐦𝐚, 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚, 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐚 – 𝐜𝐡𝐞 𝐦𝐞𝐫𝐚𝐯𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐬𝐞 𝐥’𝐚𝐧𝐢𝐦𝐚 𝐫𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐚 𝐫𝐢𝐬𝐨𝐫𝐭𝐚 𝐞𝐝 𝐢𝐦𝐦𝐞𝐝𝐞𝐬𝐢𝐦𝐚𝐭𝐚 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐬𝐨𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐢𝐚 𝐠𝐥𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐞 𝐦𝐢 𝐬𝐢𝐦𝐛𝐨𝐥𝐞𝐠𝐠𝐢𝐚 𝐥𝐚 𝐦𝐢𝐚 𝐔𝐦𝐚𝐧𝐢𝐭𝐚’ 𝐫𝐢𝐬𝐨𝐫𝐭𝐚 ? 

𝗠𝗮 𝗽𝗼𝗰𝗵𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗶 𝗱𝗶𝘀𝗽𝗼𝗻𝗴𝗼𝗻𝗼 𝗮 𝗰𝗶𝗼’, 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞’ 𝐥𝐞 𝐚𝐧𝐢𝐦𝐞, 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐚 𝐬𝐚𝐧𝐭𝐢𝐭𝐚’ 𝐯𝐨𝐠𝐥𝐢𝐨𝐧𝐨 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐝𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐨 𝐛𝐞𝐧𝐞; 𝐢𝐧𝐯𝐞𝐜𝐞 𝐥𝐚 𝐬𝐚𝐧𝐭𝐢𝐭𝐚’ 𝐝𝐞𝐥 𝐯𝐢𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐧𝐞𝐥 𝐦𝐢𝐨 𝐕𝐨𝐥𝐞𝐫𝐞, 𝐧𝐮𝐥𝐥𝐚, 𝐧𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐡𝐚 𝐝𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐨, 𝐦𝐚 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐃𝐢𝐨; 𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐝𝐢𝐬𝐩𝐨𝐫𝐬𝐢 𝐥𝐞 𝐚𝐧𝐢𝐦𝐞 𝐚 𝐜𝐢𝐨’, 𝐝𝐢 𝐬𝐩𝐨𝐠𝐥𝐢𝐚𝐫𝐬𝐢 𝐝𝐞𝐢 𝐛𝐞𝐧𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢, 𝐭𝐫𝐨𝐩𝐩𝐨 𝐜𝐢 𝐯𝐮𝐨𝐥𝐞. 

𝗣𝗲𝗿𝗰𝗶𝗼’ 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗮𝗿𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗺𝗼𝗹𝘁𝗶;  𝐭𝐮 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐞𝐢 𝐧𝐞𝐥 𝐧𝐮𝐦𝐞𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐦𝐨𝐥𝐭𝐢, 𝐦𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐩𝐨𝐜𝐡𝐢. 

𝐏𝐞𝐫𝐜𝐢𝐨’ 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐚𝐭𝐭𝐞𝐧𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐦𝐚𝐭𝐚 𝐞𝐝 𝐚𝐥 𝐭𝐮𝐨 𝐯𝐨𝐥𝐨 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢𝐧𝐮𝐨”. 

( Volume 12, 15 aprile 1919 ) 

𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 è 𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘪𝘮𝘢 𝘳𝘪𝘴𝘶𝘳𝘳𝘦𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦.  𝘉𝘦𝘢𝘵𝘰 𝘦 𝘴𝘢𝘯𝘵𝘰 è 𝘤𝘰𝘭𝘶𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦𝘤𝘪𝘱𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘪𝘮𝘢 𝘳𝘪𝘴𝘶𝘳𝘳𝘦𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦. 𝘚𝘶 𝘥𝘪 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘯𝘰𝘯 𝘩𝘢 𝘱𝘰𝘵𝘦𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘮𝘰𝘳𝘵𝘦 𝘴𝘦𝘤𝘰𝘯𝘥𝘢, 𝘮𝘢 𝘴𝘢𝘳𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘴𝘢𝘤𝘦𝘳𝘥𝘰𝘵𝘪 𝘥𝘪 𝘋𝘪𝘰 𝘦 𝘥𝘪 𝘊𝘳𝘪𝘴𝘵𝘰 𝘦 𝘳𝘦𝘨𝘯𝘦𝘳𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘤𝘰𝘯 𝘭𝘶𝘪 𝘲𝘶𝘦𝘪 𝘮𝘪𝘭𝘭𝘦 𝘢𝘯𝘯𝘪.

( Ap. 20,5-6 ) 

Quindi il vivere nel Divin Volere è per tutti, 𝗺𝗮 𝗻𝗼𝗻 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗹𝗼 𝗮𝗰𝗰𝗼𝗴𝗹𝗶𝗲𝗿𝗮𝗻𝗻𝗼 ( ” 𝘌𝘴𝘴𝘪 𝘳𝘪𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦𝘳𝘰 𝘷𝘪𝘵𝘢 𝘦 𝘳𝘦𝘨𝘯𝘦𝘳𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘤𝘰𝘯 𝘊𝘳𝘪𝘴𝘵𝘰… 𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘪 𝘮𝘰𝘳𝘵𝘪 𝘪𝘯𝘷𝘦𝘤𝘦 𝘯o𝘯 𝘵o𝘳𝘯𝘦𝘳𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘪𝘯 𝘷𝘪𝘵𝘢 𝘧𝘪𝘯𝘰 𝘢𝘭 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘪 𝘮𝘪𝘭𝘭𝘦 𝘢𝘯𝘯𝘪 “. Ap. 20, 4-5 ), altrimenti non si giustificherebbe neanche la venuta ultima del Signore nel giudizio universale.

La nuova creazione di cui parla la Sacra Scrittura ( Isaia 65,17:

𝘌𝘤𝘤𝘰 𝘪𝘯𝘧𝘢𝘵𝘵𝘪 𝘪𝘰 𝘤𝘳𝘦𝘰

𝘯𝘶𝘰𝘷𝘪 𝘤𝘪𝘦𝘭𝘪 𝘦 𝘯𝘶𝘰𝘷𝘢 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘢;

𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘪 𝘳𝘪𝘤𝘰𝘳𝘥𝘦𝘳à 𝘱𝘪ù 𝘪𝘭 𝘱𝘢𝘴𝘴𝘢𝘵𝘰,

𝘯𝘰𝘯 𝘷𝘦𝘳𝘳à 𝘱𝘪ù 𝘪𝘯 𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦,

Isaia 66,22:

𝘚ì, 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘪 𝘯𝘶𝘰𝘷𝘪 𝘤𝘪𝘦𝘭𝘪

𝘦 𝘭𝘢 𝘯𝘶𝘰𝘷𝘢 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘢, 𝘤𝘩𝘦 𝘪𝘰 𝘧𝘢𝘳ò,

𝘥𝘶𝘳𝘦𝘳𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦 𝘥𝘢𝘷𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘢 𝘮𝘦

– 𝘰𝘳𝘢𝘤𝘰𝘭𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘚𝘪𝘨𝘯𝘰𝘳𝘦 –

𝘤𝘰𝘴ì 𝘥𝘶𝘳𝘦𝘳𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘭𝘢 𝘷𝘰𝘴𝘵𝘳𝘢 𝘥𝘪𝘴𝘤𝘦𝘯𝘥𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘦 𝘪𝘭 𝘷𝘰𝘴𝘵𝘳𝘰 𝘯𝘰𝘮𝘦.

2Pietro 3,13:

𝘌 𝘱𝘰𝘪, 𝘴𝘦𝘤𝘰𝘯𝘥𝘰 𝘭𝘢 𝘴𝘶𝘢 𝘱𝘳𝘰𝘮𝘦𝘴𝘴𝘢, 𝘯𝘰𝘪 𝘢𝘴𝘱𝘦𝘵𝘵𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘯𝘶𝘰𝘷𝘪 𝘤𝘪𝘦𝘭𝘪 𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘢 𝘯𝘶𝘰𝘷𝘢, 𝘯𝘦𝘪 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘪 𝘢𝘷𝘳à 𝘴𝘵𝘢𝘣𝘪𝘭𝘦 𝘥𝘪𝘮𝘰𝘳𝘢 𝘭𝘢 𝘨𝘪𝘶𝘴𝘵𝘪𝘻𝘪𝘢.

Apocalisse 21,1:

𝘝𝘪𝘥𝘪 𝘱𝘰𝘪 𝘶𝘯 𝘯𝘶𝘰𝘷𝘰 𝘤𝘪𝘦𝘭𝘰 𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘯𝘶𝘰𝘷𝘢 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘢, 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘩é 𝘪𝘭 𝘤𝘪𝘦𝘭𝘰 𝘦 𝘭𝘢 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘢 𝘥𝘪 𝘱𝘳𝘪𝘮𝘢 𝘦𝘳𝘢𝘯𝘰 𝘴𝘤𝘰𝘮𝘱𝘢𝘳𝘴𝘪 𝘦 𝘪𝘭 𝘮𝘢𝘳𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘤’𝘦𝘳𝘢 𝘱𝘪ù )  è proprio questa 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗮 𝗰𝗿𝗲𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗶𝗻 𝗖𝗿𝗶𝘀𝘁𝗼 citata anche nell’ 𝗮𝗿𝘁. 𝟯𝟳𝟰 del Catechismo della Chiesa cattolica : 

 𝐈𝐥 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐨 𝐮𝐨𝐦𝐨 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐞’ 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐜𝐫𝐞𝐚𝐭𝐨 𝐛𝐮𝐨𝐧𝐨, 𝐦𝐚 𝐞’ 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐢𝐭𝐮𝐢𝐭𝐨 𝐢𝐧 𝐮𝐧𝐚 𝐭𝐚𝐥𝐞 𝐚𝐦𝐢𝐜𝐢𝐳𝐢𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐢𝐥 𝐬𝐮𝐨 𝐂𝐫𝐞𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐞 𝐢𝐧 𝐮𝐧𝐚 𝐭𝐚𝐥𝐞 𝐚𝐫𝐦𝐨𝐧𝐢𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐬𝐞 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐚 𝐜𝐫𝐞𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞, 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐚𝐫𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐬𝐮𝐩𝐞𝐫𝐚𝐭𝐞 𝐬𝐨𝐥𝐭𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐠𝐥𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐚 𝐜𝐫𝐞𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐢𝐧 𝐂𝐫𝐢𝐬𝐭𝐨 ; l’Eden divino tutto interno nell’anima che supererà l’Eden terrestre in cui hanno vissuto i nostri progenitori. 

” 𝐎𝐫𝐚 𝐭𝐮 𝐝𝐞𝐯𝐢 𝐬𝐚𝐩𝐞𝐫𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐪𝐮𝐚𝐥 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐚 𝐥’𝐚𝐧𝐢𝐦𝐚 𝐟𝐚 𝐥𝐚 𝐦𝐢𝐚 𝐕𝐨𝐥𝐨𝐧𝐭𝐚’ 𝐈𝐨 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐨 𝐌𝐞 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐫𝐞𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚, 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐨 𝐥𝐞 𝐦𝐢𝐞 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐞, 𝐢 𝐦𝐢𝐞𝐢 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐢, 𝐥𝐞 𝐦𝐢𝐞 𝐩𝐚𝐫𝐨𝐥𝐞, 𝐢𝐥 𝐦𝐢𝐨 𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞. 

𝐍𝐞 𝐚𝐯𝐯𝐢𝐞𝐧𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐥 𝐂𝐫𝐞𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐞 𝐒𝐞 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐫𝐞𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚, 𝐞 [𝐫𝐢𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐞] 𝐥𝐞 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐞 𝐬𝐮𝐞, 𝐞 𝐥𝐚 𝐜𝐫𝐞𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐧𝐞𝐥 𝐂𝐫𝐞𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐞 𝐬𝐢 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐞 𝐢𝐧 𝐋𝐮𝐢. 

𝐐𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐞𝐫𝐬𝐢 𝐚 𝐯𝐢𝐜𝐞𝐧𝐝𝐚 𝐃𝐢𝐨 𝐞 𝐥’𝐚𝐧𝐢𝐦𝐚, 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐦𝐚 𝐢𝐥 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐨 𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐫𝐞𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞, 𝐞 𝐃𝐢𝐨 𝐞𝐬𝐜𝐞 𝐝𝐚𝐥 𝐬𝐮𝐨 𝐫𝐢𝐩𝐨𝐬𝐨 𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢𝐧𝐮𝐚 𝐢𝐥 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐫𝐞𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐜𝐫𝐞𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐯𝐢𝐯𝐞 𝐞𝐝 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚 𝐧𝐞𝐥 𝐦𝐢𝐨 𝐕𝐨𝐥𝐞𝐫𝐞, 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞’ 𝐢𝐥 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐨 𝐧𝐨𝐧 𝐟𝐢𝐧𝐢’, 𝐜𝐢 𝐟𝐮 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐨𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐫𝐢𝐩𝐨𝐬𝐨, 𝐞 𝐥𝐚 𝐜𝐫𝐞𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐜𝐨𝐥 𝐟𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐚 𝐕𝐨𝐥𝐨𝐧𝐭𝐚’ 𝐜𝐢 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐦𝐚 𝐚𝐥 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐨; 𝐦𝐚 𝐝𝐨𝐥𝐜𝐞 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐦𝐚𝐭𝐚, 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞’ 𝐩𝐞𝐫 𝐍𝐨𝐢 𝐢𝐥 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐨 𝐞’ 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐚 𝐟𝐞𝐥𝐢𝐜𝐢𝐭𝐚’, 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐞 𝐠𝐢𝐨𝐢𝐞 𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐝𝐢𝐠𝐢𝐨𝐬𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐪𝐮𝐢𝐬𝐭𝐞. 

𝐐𝐮𝐢𝐧𝐝𝐢 𝐧𝐨𝐧 𝐟𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢𝐧𝐮𝐚𝐫𝐞 𝐢 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐢 𝐬𝐟𝐨𝐠𝐡𝐢 𝐝’𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞, 𝐝𝐢 𝐩𝐨𝐭𝐞𝐧𝐳𝐚, 𝐝𝐢 𝐛𝐨𝐧𝐭𝐚’ 𝐞 𝐝𝐢 𝐬𝐚𝐩𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐢𝐧𝐚𝐫𝐫𝐢𝐯𝐚𝐛𝐢𝐥𝐞, 𝐜𝐡𝐞 𝐝𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐩𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐢𝐨 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐫𝐞𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞; 𝐞 𝐥𝐚 𝐜𝐫𝐞𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐬𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐥 𝐬𝐮𝐨 𝐃𝐢𝐨 𝐧𝐨𝐧 𝐫𝐢𝐩𝐨𝐬𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐞𝐢, 𝐦𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢𝐧𝐮𝐚 𝐢𝐥 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚 𝐜𝐫𝐞𝐚𝐭𝐫𝐢𝐜𝐞. 

𝐄 𝐜𝐨𝐦𝐞 [𝐥𝐚 𝐜𝐫𝐞𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚] 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚 𝐧𝐞𝐥 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐕𝐨𝐥𝐞𝐫𝐞, 𝐜𝐨𝐬ì 𝐬𝐢 𝐬𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐮𝐧 𝐜𝐨𝐦𝐢𝐧𝐜𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐬𝐮𝐥𝐥’𝐚𝐧𝐢𝐦𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐥𝐚 𝐩𝐢𝐨𝐠𝐠𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐃𝐢𝐨, 𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐩𝐨𝐭𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐞 𝐬𝐚𝐩𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐭𝐚 𝐢𝐧𝐨𝐩𝐞𝐫𝐨𝐬𝐚, 𝐦𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐚 𝐧𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐧𝐢𝐦𝐚 𝐬𝐮𝐚. “

( Volume 30, 4 novembre 1931 ) 

” … 𝐄d 𝐞𝐜𝐜𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐚 𝐦𝐢𝐚 𝐃𝐢𝐯𝐢𝐧𝐚 𝐕𝐨𝐥𝐨𝐧𝐭𝐚’ 𝐫𝐢𝐩𝐞𝐭𝐞 𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐝𝐢𝐥𝐞𝐭𝐭𝐚 𝐜𝐫𝐞𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐧𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐧𝐢𝐦𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐯𝐢𝐯𝐞 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐥𝐮𝐜𝐞, 𝐚𝐧𝐳𝐢 𝐩𝐢𝐮’ 𝐛𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐚𝐧𝐜𝐨𝐫𝐚, 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞’ 𝐬𝐞 𝐥𝐚 𝐜𝐫𝐞𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞’ 𝐦𝐮𝐭𝐚, 𝐞 𝐬𝐞 𝐩𝐚𝐫𝐥𝐚 𝐞𝐥𝐨𝐪𝐮𝐞𝐧𝐭𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐞’ 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐧𝐞𝐥 𝐬𝐮𝐨 𝐦𝐮𝐭𝐨 𝐥𝐢𝐧𝐠𝐮𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨, 𝐢𝐧𝐯𝐞𝐜𝐞 𝐥𝐚 𝐜𝐫𝐞𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚 𝐧𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐧𝐢𝐦𝐚 𝐞’ 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐥𝐚𝐧𝐭𝐞.

𝐏𝐚𝐫𝐥𝐚𝐧𝐨 𝐢𝐥 𝐬𝐨𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐬𝐮𝐞 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐞, 𝐢𝐥 𝐦𝐚𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐬𝐮𝐨𝐢 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐢𝐞𝐫𝐢, 𝐢𝐥 𝐯𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐬𝐮𝐞 𝐩𝐚𝐫𝐨𝐥𝐞, 𝐢𝐥 𝐜𝐚𝐥𝐩𝐞𝐬𝐭𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐬𝐮𝐨𝐢 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐢, 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐜𝐚𝐦𝐦𝐢𝐧𝐚 𝐥𝐚𝐬𝐜𝐢𝐚 𝐥𝐞 𝐯𝐢𝐫𝐭𝐮’ 𝐝𝐞𝐢 𝐬𝐮𝐨𝐢 𝐟𝐢𝐨𝐫𝐢; 𝐞 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐢𝐨’ 𝐜𝐡𝐞 𝐟𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐥𝐚𝐧𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐬𝐭𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐛𝐫𝐢𝐥𝐥𝐚𝐧𝐭𝐢, 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐨𝐥 𝐥𝐨𝐫𝐨 𝐬𝐜𝐢𝐧𝐭𝐢𝐥𝐥𝐢𝐨 𝐩𝐫𝐞𝐠𝐚𝐧𝐨, 𝐚𝐦𝐚𝐧𝐨, 𝐥𝐨𝐝𝐚𝐧𝐨, 𝐛𝐞𝐧𝐞𝐝𝐢𝐜𝐨𝐧𝐨, 𝐫𝐢𝐩𝐚𝐫𝐚𝐧𝐨 𝐞 𝐫𝐢𝐧𝐠𝐫𝐚𝐳𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢𝐧𝐮𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞, 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐦𝐚𝐢 𝐜𝐞𝐬𝐬𝐚𝐫𝐞, 𝐪𝐮𝐞𝐥 𝐅𝐢𝐚𝐭 𝐒𝐮𝐩𝐫𝐞𝐦𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐭𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐬𝐢 𝐝𝐢𝐥𝐞𝐭𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐧 𝐥𝐨𝐫𝐨 𝐥𝐚 𝐛𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐫𝐞𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐚𝐫𝐥𝐚𝐧𝐭𝐞, 𝐚𝐧𝐢𝐦𝐚𝐭𝐚 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐥𝐮𝐜𝐞 𝐝𝐢𝐯𝐢𝐧𝐚.

𝐐𝐮𝐢𝐧𝐝𝐢 𝐧𝐨𝐧 𝐞’ 𝐦𝐞𝐫𝐚𝐯𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐬𝐞 𝐢𝐥 𝐭𝐮𝐨 𝐆𝐞𝐬𝐮’ 𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚 𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢𝐧𝐮𝐚 𝐝𝐢𝐦𝐨𝐫𝐚 𝐢𝐧 𝐦𝐞𝐳𝐳𝐨 𝐚 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐜𝐫𝐞𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐚𝐫𝐥𝐚𝐧𝐭𝐞, 𝐜𝐡𝐞 𝐦𝐢 𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚 𝐥𝐚 𝐦𝐢𝐚 𝐃𝐢𝐯𝐢𝐧𝐚 𝐕𝐨𝐥𝐨𝐧𝐭𝐚’; … “

( Volume 30, 13 marzo 1932 ) 

Ci sarebbero tanti altri passi o interi brani da poter condividere, ma ho dovuto limitarmi a questi. 

Augurando che lei insieme a tutti noi, uomini di “buona volontà”, possiamo essere “𝗻𝗲𝗹 𝗻𝘂𝗺𝗲𝗿𝗼 𝗱𝗲𝗶 𝗽𝗼𝗰𝗵𝗶” come dice Gesù a Luisa, la saluto cordialmente, Claudia. 

IL COMBATTIMENTO SPIRITUALE

APOSTOLI DI MARIA

34. Maria chiama i suoi apostoli alla battaglia

Il piano della Regina della  pace è stato fin dall’inizio quello di svegliare le anime dal “sonno stanco” che le avvolge e di chiamarle a raccolta per l’attuazione dei suoi piani. Il cuore della Madre arde di amore per ognuno dei suoi figli. Li chiama alla conversione perché possano godere di un tempo di pace e di prosperità qui sulla terra e poi pervenire alla  gioia senza fine del Cielo

Il punto di partenza è stata la parrocchia  di Medjugorje, che la Gospa ha scelto perché si convertisse e così aiutasse a convertirsi tutti quelli che vi sarebbero recati  (cfr 08-03-1984).

La chiamata si è fatto sempre più estesa e pressante negli anni successivi, in particolare con l’inizio del nuovo millennio, che vede il drago “sciolto dalle catene”. La Regina della pace sta preparando il suo esercito alla battaglia. Il numero di chi risponde non le è indifferente e in più occasioni si rallegra che tanti accolgano i suoi messaggi.

Non vi è dubbio che le stia assai più a cuore la qualità della risposta, che vuole sempre più radicale e convinta. Lei stessa si presenta come l’inviata dall’Onnipotente, per realizzare i suoi progetti di misericordia per un mondo in grave pericolo. Ci ricorda che adempie al suo compito con dedizione totale, animata dal suo immenso amore di madre.

Ci ripete più volte che “non è stanca” e che non si arrende. Con pazienza cerca di formarci e di prepararci ad affrontare i tempi della prova. Ogni volta riprende da capo, come fa la madre con quei bambini che non vogliono imparare a camminare.

Perché tanta tenacia nel gettare a piene mani un seme, di cui vede germogliare solo una piccola parte? La ragione di fondo risiede nell’importanza che ognuno di noi ha nell’opera divina della salvezza, non solo per la sua anima, ma anche per il mondo intero:

 “Cari figli, con molto amore e pazienza, cerco di rendere i vostri cuori simili al mio Cuore. Cerco di insegnarvi, col mio esempio, l’umiltà, la sapienza e l’amore, perché ho bisogno di voi, non posso senza di voi, figli miei. Secondo la volontà di Dio vi scelgo, secondo la sua forza vi rinvigorisco. Perciò, figli miei, non abbiate paura di aprirmi i vostri cuori” ( 02-01-2013).

 Il calcagno con cui la Madre di Dio schiaccia la testa del serpente infernale è formata dalla moltitudine dei piccoli e degli umili che diranno “Sì – Sì” alla sua voce.

E’ impressionante come la Madre si chini umilmente per chiedere aiuto ai suoi figli. Noi siamo abituati nella nostra miseria, a rivolgerci a Lei che tutto può con la sua intercessione. Pensiamo che il nostro rapporto col Cielo si risolva nel tendere la mano ogni volta che siamo nel bisogno. Ma anche Dio ha bisogno degli uomini. Non potrebbe attuare i suoi piani di misericordia senza di loro.

 La Madonna non solo si rivolge all’Onnipotente per chiedere grazie in nostro favore, ma non esita a bussare alla porta del nostro cuore, perché senza di noi non può realizzare ciò che desidera. Come Satana diffonde la menzogna e porta le anime alla rovina con l’aiuto dei suoi servi, così la Vergine potente contro il male le conduce alla salvezza col nostro aiuto:

“Cari figli, vi invito, figlioli: aiutatemi, con le vostre preghiere, ad avvicinare quanti più cuori è possibile al mio Cuore Immacolato. Satana è forte e con tutte le forze vuole attirare a sé e al peccato quante più persone è possibile. Per questo sta in agguato per carpirne, ogni momento, di più. Vi prego figlioli, aiutatemi affinché vi possa aiutare. Io sono vostra Madre e vi amo, e perciò desidero venirvi in aiuto. Grazie per aver risposto alla mia chiamata” ( 25-5-1995).

La Gospa tiene a specificare che nessuno si può chiamare fuori da questa battaglia e che ognuno svolge un ruolo importante: “Cari figli, anche oggi c’è gioia nel mio Cuore. Desidero ringraziarvi perché rendete realizzabile il mio progetto. Ognuno di voi è importante. Perciò, figlioli, pregate e gioite con me per ogni cuore che si è convertito ed è diventato strumento di pace nel mondo” (25-06-2004).

Solo Dio sa quante persone, che il mondo ignora e disprezza, sono diventate degli insostituibili e fedeli soldati di un’armata silenziosa che argina il male nel mondo e costruisce un futuro di pace.

La battaglia che la Vergine potente contro il male sta combattendo è diversa dalle guerre che gli uomini si fanno fra di loro. Nei conflitti umani l’obbiettivo è l’annientamento del nemico. I due eserciti si fronteggiano per distruggersi a vicenda.

Le battaglie di Dio al contrario si pongono come fine ultimo la salvezza dei nemici, mediante le armi dell’amore, fino al dono della vita. Si tratta in ultima istanza di strappare le anime dalle fauci del drago per portarle al riparo sotto il manto della Madre.

 La Gospa è instancabile nel cercare chi accetti di far parte di questo esercito del quale Lei è condottiera nel nome dell’Altissimo. Il suo desiderio è di trovare anime che abbiano i suoi medesimi sentimenti e che condividano i suoi obbiettivi:

“Cari figli, mentre i miei occhi vi guardano, la mia anima cerca anime con le quali vuole essere una cosa sola, anime che abbiano compreso l’importanza della preghiera per quei miei figli che non hanno conosciuto l’Amore del Padre Celeste. Vi chiamo perché ho bisogno di voi. Accettate la missione e non temete: vi renderò forti. Vi riempirò delle mie grazie. Col mio amore vi proteggerò dallo spirito del male. Sarò con voi. Con la mia presenza vi consolerò nei momenti difficili. Vi ringrazio per i cuori aperti” ( 02-09-2012).

Molti esitano a rispondere fino in fondo alla chiamata e si accontentano a guardare da lontano o a seguire nelle retrovie. La Madonna sa quanto siamo pavidi e solleciti dei nostri interessi. Conosce i nostri calcoli e le nostre fragilità. Perciò ci incoraggia, promettendo il dono della sua fortezza, della sua protezione e della sua consolazione.

La sete di anime della Madonna è anche la nostra sete? Si arriva a questo dopo un cammino spirituale che ci fa comprendere la nostra responsabilità nei confronti degli altri. In gioco non vi è soltanto la salvezza della propria anima, ma anche di quella dei fratelli. Non si va da soli verso il Cielo, ma si cammina insieme.

La Gospa mette in guardia dal pericolo di una concezione egoistica della propria salvezza. “Come singoli, figli miei, non potete fermare il male che vuole regnare nel mondo e distruggerlo. Ma per mezzo della volontà di Dio tutti insieme con mio Figlio potete cambiare tutto e guarire il mondo ( 02-08-2012).

Non si stanca di ripetere che ha bisogno di noi per aiutare a salvarsi chi è sulla via della rovina: “  Ma, figli miei, non dimenticate che non siete in questo mondo solo per voi stessi e che io non vi chiamo qui solo per voi. Coloro che seguono mio Figlio pensano al fratello in Cristo come a loro stessi e non conoscono l’egoismo. Perciò io desidero che voi siate la luce di mio Figlio, che voi illuminiate la via a tutti coloro che non hanno conosciuto il Padre – a tutti coloro che vagano nella tenebra del peccato, della disperazione, del dolore e della solitudine – e che mostriate loro con la vostra vita l’amore di Dio” ( 02-11-2011).

La Madonna mette l’amore di Dio e dei fratelli sul medesimo piano, come due componenti irrinunciabili di un unico comandamento. Per cui se Dio deve essere messo al primo posto, anche i fratelli gli devono essere messi accanto:

 “Vi prego con Cuore materno ma vi ammonisco anche, figli miei, affinché la sollecitudine per coloro che non hanno conosciuto mio Figlio sia per voi al primo posto. Non fate sì che essi, guardando voi e la vostra vita, non desiderino conoscerlo” ( 02-03-2012).

 I progetti del Cielo si realizzano o falliscono a secondo della nostra risposta. Sono una chiamata alla corresponsabilità “ Cari figli, vi invito a pregare per i miei piani….Desidero, cari figli, realizzare insieme con voi i miei progetti. Ho bisogno della vostre preghiere” ( 02-09-2005). Figli miei, vi è data la grande grazia di essere testimoni dell’amore di Dio. Non prendete alla leggera la responsabilità a voi data. Non affliggete il mio Cuore materno. Come Madre desidero fidarmi dei miei figli, dei miei apostoli” ( 02-11-1012).

Vostro Padre Livio

“IO SONO CRISTIANO E AMO GESÙ SOPRA OGNI COSA” – Puntata 6

UNO SGUARDO DI FEDE SULL’ATTUALITA’

Pensiero Spirituale sulla morte spirituale

Cari amici,

negli ultimi due messaggi la Madonna ha menzionato la parola “morte” accostando la parola “vita”. Questo è il metodo della Madonna: parlarci di una sciagura affinché possiamo prevenirla o superarla con l’aiuto di Dio e della grazia. Il 25 dicembre 2019 la Regina della pace aveva detto: «le anime sono ammalate e vanno verso la morte spirituale». La parola “morte” dev’essere colta appieno nel suo significato, che riguarda non soltanto il corpo, ma soprattutto l’anima. Ovviamente la morte dell’anima è la sciagura e il fallimento totale della vita di una persona.

Gesù dice: «Che giova all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima?» (Mc, 8)

La Madonna è preoccupata per la salvezza eterna delle anime e quando parla della morte intende quella spirituale, che non è l’annientamento dell’anima, è la sua perversione nel male e nel peccato. L’angelo ribelle non ha perso la sua intelligenza, la volontà, ecc… tutto ciò che Dio gli aveva dato, viene pervertito e utilizzato per il male. Allo stesso modo, l’anima non viene annientata col peccato, ma diventa essa stessa strumento del peccato. D’altra parte, è vero anche il contrario: la vita dell’anima che è Dio stesso col suo amore e la sua grazia, ma mano la vita di Dio permea l’anima di sé, tutte le attività dell’anima poi concorrono al bene, a testimoniare l’amore, a diffondere la luce, la grazia e la pace.

Come avviene la morte dell’anima? Come ha detto la Madonna nel messaggio del 25 dicembre 2019, l’anima si ammala e se non viene curata per tempo, muore. La malattia dell’anima consiste nel fatto che a causa del male, perde lo splendore dell’immagine divina che ha in sé. Il peccato corrode, indebolisce e si impossessa dell’anima e la trasforma in un’anima malvagia. Sono fatti testimoniabili, accade a moltissime persone. Chissà quanti possono raccontare di aver vissuto quest’esperienza di malattia dell’anima e anche la sua morte. Chissà quanti, poi, possono testimoniare la resurrezione dell’anima e la nuova vita in Dio.

Sicuramente tra le persone che conosciamo riusciamo a individuare le persone perverse e le persone buone; le persone menzognere e le persone veritiere; le persone egoiste e le persone generose; le persone che emanano il bene e le persone che emanano il male.

Cari amici, immaginate una persona cattiva che diventa buona. C’è forse una differenza che riguarda il corpo? Forse è cambiata l’espressione del volto, da oscuro e cupo è divenuto luminoso e sorridente. L’atteggiamento da prepotente e arrogante diventa rispettoso, aperto al bene. Ma la vera differenza è nell’anima!

Chi cade nel peccato ha l’anima ammalata, non il corpo. È l’anima che bisogna guarire ed è all’anima che bisogna dare vita nuova in Dio.

Il cambiamento è profondo, è intimo, è spirituale. La differenza tra una persona malvagia e una persona buona non è il corpo, è l’anima! Se un’anima si ammala e muore, pur avendo un corpo ancora sano, quella persona è un morto che cammina. È un’anima che dorme il sonno della morte.

Le nostre anime si ammalano e muoiono con il peccato. Il peccato è un allontanamento da Dio, è un rifiuto a Dio.

Perché le nostre anime, vinte dal peccato, non si ammalino e non muoiano di morte spirituale, è bene che apriamo il nostro cuore a Dio, torniamo ai Comandamenti e ci accostiamo ai Sacramenti.

Dobbiamo avere cura della nostra anima, è la cosa più importante e preziosa che abbiamo.

Da “La Lettura cristiana della cronaca e della Storia”

🔴LIVE VIDEO🔴LETTURA CRISTIANA DELLA CRONACA E DELLA STORIA

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