"VI SUPPLICO: CONVERTITEVI!" (REGINA DELLA PACE-MEDJUGORJE)

Mese: Maggio 2022 Pagina 1 di 15

IL COMBATTIMENTO SPIRITUALE

PERCHE’ SI SENTE IL  BISOGNO DI RITORNARE A MEDJUGORJE?

Da quando, nel marzo del 1985, mi sono recato a Medjugorje per la prima volta, anch’io, come tanti  altri pellegrini, ho sentito il bisogno di ritornare, anche più volte all’anno, trascorrendo in quell’oasi di preghiera e di pace i miei giorni di riposo.

I neofiti di Medjugorje fanno tutti un’esperienza particolare. Il primo incontro col soprannaturale sconvolge la loro vita, dando loro un nuovo modo di pensare e di vedere.

L’incontro con la Madonna apre le porte del cuore e fa cadere le squame dagli occhi. Scoprono un mondo nuovo, dove la mano di Dio guida gli avvenimenti e intreccia le vicende della vita quotidiana.

Ora comprendono che il Cielo esiste veramente e che si apre sulla terra, chinandosi su ognuno di noi. Il ghiaccio dell’incredulità e dell’indifferenza si scioglie e il cuore si dilata al soffio soave della pace.

Nessuno va a Medjugorje per caso, anche se le motivazioni per intraprendere il viaggio sono le più svariate. In realtà è la Madonna che chiama personalmente e si prende cura di ogni pellegrino al suo arrivo.

 Le moltitudini che salgono la collina sentono che la Madre è  viva e che si fa presente, chiedendo di entrare nella nostra vita.

La dolcezza dell’incontro con Maria è un’esperienza indimenticabile e accompagna anche nel ritorno a casa.

E’ inevitabile desiderare di ritornarvi ancora, per ritrovare quell’incanto che la fatica della vita quotidiana dissolve rapidamente. Non si ritorna a Medjugorje per abitudine, ma perché spinti da un desiderio insopprimibile.

Anche quelli che hanno accumulato i viaggi a decine o a centinaia, si commuovono ogni  volta all’arrivo, quando dal groviglio dei tetti spunta la Chiesa dai due campanili.

Anche quando i veggenti sono assenti e non ci sono apparizioni, Medjugorje conserva il suo incanto soprannaturale di oasi di preghiera e di pace, dove la Madonna concede grazie particolari.

 Nulla in questo lungo tempo ha potuto offuscare o allontanare la presenza di Maria. Né le persecuzioni dei primi tempi, né gli anni drammatici della guerra, che hanno rarefatto i pellegrinaggi, né le seduzioni del benessere, né l’atteggiamento prudente dell’Autorità Ecclesiastica.

Anche  nel tempo della  pandemia, nonostante   la drastica  diminuzione  ,  i  pellegrini sono continuati a  venire, in particolare dai paesi dell’ Est Europa,  tenendo vivo il fervore della  preghiera come  nei momenti più  affollati.

 La Madonna, ringraziando fin dal principio, per aver risposto alla sua chiamata, ha voluto assicurare i pellegrini della sua costante presenza e del dono delle sue grazie.

Il nemico, per quanto si dia da fare, non è riuscito  a far prevalere la zizzania là dove la Madonna ha seminato il buon grano.

Più il tempo passa e più Medjugorje è attuale. Più si addensano le tenebre e più rifulge la sua luce.

Più infuriano le onde della tempesta e più la gente ha bisogno di una roccia a cui aggrapparsi.

Più l’impero delle tenebre ostenta la sua forza e più si fa necessaria la presenza del Cielo. Medjugorje sarà  frequentata  fino alla fine del mondo.

Vostro Padre Livio

 LA SORTE DELLE ANIME NEI GIORNI DELLA GRANDE TRIBOLAZIONE – Puntata 24

UNO SGUARDO DI FEDE SULL’ATTUALITA’

Pensiero Spirituale sull’espressione: “Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce”        

                      
Cari amici,

oggi la Chiesa ricorda la visita della Vergine Maria a Santa Elisabetta. In questa festa vediamo lo zelo di Maria nel portare Gesù che ha in grembo a sua cugina. Chiediamo alla Madonna la grazia di avere anche noi questo zelo di portare Gesù ai nostri cari, i nostri amici e parenti. Chiediamo la grazia di essere missionari portando la fede in Gesù Cristo all’interno di quelle che sono le nostre relazioni quotidiane.

In questa settimana ci stiamo preparando alla Pentecoste, festa dello Spirito Santo.      
La Regina della pace ci ha invitato al termine di ogni Rosario e prima della Santa Messa (messaggio del 2 gennaio 1984) la bellissima preghiera Vieni Santo Spirito.

All’inizio di questa preghiera diciamo: “Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce”. Lo Spirto Santo è Spirito di Verità. Invochiamo allora la sua luce perché, attraverso di essa, abbiamo a aderire alla Verità.

La Verità è Gesù Cristo: «Io sono la via, la Verità e la vita» (Gv 14,6).

Cristo è la Verità! La Regina della pace ha insistito molto su questo tema, dicendo che la Verità è antica, non cambia mai, è eterna.

«La Verità è eterna, è immutabile e sempre attuale!» (4 maggio 2020)
«La Verità è antica: essa non è nuova, essa è eterna, essa è la Verità!
Essa dà testimonianza dell’eternità di Dio»
(2 marzo 2020)
«La Verità non cambia» (
2 maggio 2016)

La Madonna ci ha anche detto che se testimonieremo con coraggio la Verità, essa trionferà:

«Voi, figli miei, apostoli miei, vivete la vita terrena in comunione coi miei figli che non hanno conosciuto l’amore di mio Figlio, che non mi chiamano “Madre”, ma non abbiate paura di testimoniare la Verità.
Se voi non temete e testimoniate con coraggio, la Verità trionferà miracolosamente.
Ma ricordate: la forza è nell’amore»
(2 giugno 2015)

C’è bisogno di testimoniare la Verità così com’è perché la Verità è luce, e la luce illumina.

La luce dello Spirito Santo è importante innanzitutto perché ci permette di riconoscere la Verità, che è la Parola di Dio, la persona stessa di Gesù Cristo, la Parola del Vangelo. La Verità è una sola. C’è una sola Verità. C’è una sola religione che ha la pienezza della Verità, ovvero il Cristianesimo.

Nella preghiera allo Spirito Santo chiediamo allora questa grazia particolare, che la nostra mente sia tutta orientata alla Verità, alla pienezza della Verità.

La Madonna, quasi piangendo ha detto che i suoi figli nascondono la verità, hanno paura ha testimoniarla. Rivolgendosi poi a Gesù ha detto che non lo riconosciamo più come Figlio di Dio. Sono parole molto addolorate quelle della Madonna e descrivono come la nostra generazione ha rifiutato la fede (cioè la Verità rivelata) e la Croce.

«Cari figli, il mio Cuore materno soffre mentre guardo i miei figli che non amano la verità, che la nascondono; mentre guardo i miei figli che non pregano con i sentimenti e le opere. Sono addolorata mentre dico a mio Figlio che molti miei figli non hanno più fede, che non conoscono lui, mio Figlio»
(2 novembre 2018)

L’umanità ha rifiutato la fede e la Croce per seguire le menzogne umane, che sono ideologie effimere, sono funzionali alla forza, al potere e al dominio.

Chiediamo, allora, allo Spirito Santo la grazia di essere fermi e stabili nella Verità cattolica nella sua pienezza. Chiediamo di essere docili alla Verità che Dio ci ha rivelato e che la Chiesa ci insegna da duemila anni. Accogliamo questa Verità nella nostra vita. Testimoniamo con fede e coraggio la Verità. Chiediamo al Signore la grazia di questa adesione coraggiosa alla totalità della Verità che Dio ci ha manifestato in Gesù Cristo.

Chiediamo a Dio che la luce dello Spirito Santo ci illumini con il discernimento, soprattutto nelle situazioni difficili per distinguere ciò che è vero da ciò che è falso. Viviamo nel tempo dei grandi inganni, satana vuole portarci sulla sua strada. È necessaria, allora, una grazia speciale (che richiede la purezza del cuore) affinché seguiamo sempre la Via, la Verità e la Vita che è Gesù Cristo, nostro Signore nostro Dio.

Da: “La Lettura cristiana della cronaca e della storia” 

📖TESTI E DOCUMENTI 📑

CELEBRAZIONE A CONCLUSIONE DEL MESE MARIANO

PAROLE DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI

Piazza San Pietro, Sagrato della Basilica
Sabato, 31 maggio 2008

Cari fratelli e sorelle!

Celebriamo quest’oggi la festa della Visitazione della Beata Vergine e la memoria del Cuore Immacolato di Maria. Tutto pertanto ci invita a volgere lo sguardo con fiducia a Maria. A Lei, anche questa sera, ci siamo rivolti con l’antica e sempre attuale pia pratica del Rosario. Il Rosario, quando non è meccanica ripetizione di formule tradizionali, è una meditazione biblica che ci fa ripercorrere gli eventi della vita del Signore in compagnia della Beata Vergine, conservandoli, come Lei, nel nostro cuore. In tante comunità cristiane, durante il mese di maggio, esiste la bella consuetudine di recitare in modo più solenne il Santo Rosario in famiglia e nelle parrocchie. Ora, che termina il mese, non cessi questa buona abitudine; anzi prosegua con ancor maggiore impegno, affinché, alla scuola di Maria, la lampada della fede brilli sempre più nel cuore dei cristiani e nelle loro case.

Nell’odierna festa della Visitazione la liturgia ci fa riascoltare il brano del Vangelo di Luca, che racconta il viaggio di Maria da Nazareth alla casa dell’anziana cugina Elisabetta. Immaginiamo lo stato d’animo della Vergine dopo l’Annunciazione, quando l’Angelo partì da Lei. Maria si ritrovò con un grande mistero racchiuso nel grembo; sapeva che qualcosa di straordinariamente unico era accaduto; si rendeva conto che era iniziato l’ultimo capitolo della storia della salvezza del mondo. Ma tutto, intorno a Lei, era rimasto come prima e il villaggio di Nazareth era completamente ignaro di ciò che Le era accaduto.

Prima di preoccuparsi di se stessa, Maria pensa però all’anziana Elisabetta, che ha saputo essere in gravidanza avanzata e, spinta dal mistero di amore che ha appena accolto in se stessa, si mette in cammino “in fretta” per andare a portarle il suo aiuto. Ecco la grandezza semplice e sublime di Maria! Quando giunge alla casa di Elisabetta, accade un fatto che nessun pittore potrà mai rendere con la bellezza e la profondità del suo realizzarsi. La luce interiore dello Spirito Santo avvolge le loro persone. Ed Elisabetta, illuminata dall’Alto, esclama: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore” (Lc 1,42-45).

Queste parole potrebbero apparirci sproporzionate rispetto al contesto reale. Elisabetta è una delle tante anziane di Israele e Maria una sconosciuta fanciulla di uno sperduto villaggio della Galilea. Che cosa possono essere e che cosa possono fare in un mondo nel quale contano altre persone e pesano altri poteri? Tuttavia, Maria ancora una volta ci stupisce; il suo cuore è limpido, totalmente aperto alle luce di Dio; la sua anima è senza peccato, non appesantita dall’orgoglio e dall’egoismo. Le parole di Elisabetta accendono nel suo spirito un cantico di lode, che è un’autentica e profonda lettura “teologica” della storia: una lettura che noi dobbiamo continuamente imparare da Colei la cui fede è senza ombre e senza incrinature. “L’anima mia magnifica il Signore“. Maria riconosce la grandezza di Dio. Questo è il primo indispensabile sentimento della fede; il sentimento che dà sicurezza all’umana creatura e la libera dalla paura, pur in mezzo alle bufere della storia.

Andando oltre la superficie, Maria “vede” con gli occhi della fede l’opera di Dio nella storia. Per questo è beata, perché ha creduto: per la fede, infatti, ha accolto la Parola del Signore e ha concepito il Verbo incarnato. La sua fede Le ha fatto vedere che i troni dei potenti di questo mondo sono tutti provvisori, mentre il trono di Dio è l’unica roccia che non muta e non cade. E il suo Magnificat, a distanza di secoli e millenni, resta la più vera e profonda interpretazione della storia, mentre le letture fatte da tanti sapienti di questo mondo sono state smentite dai fatti nel corso dei secoli.

Cari fratelli e sorelle! Torniamo a casa con il Magnificat nel cuore. Portiamo in noi i medesimi sentimenti di lode e di ringraziamento di Maria verso il Signore, la sua fede e la sua speranza, il suo docile abbandono nelle mani della Provvidenza divina. Imitiamo il suo esempio di disponibilità e generosità nel servire i fratelli. Solo, infatti, accogliendo l’amore di Dio e facendo della nostra esistenza un servizio disinteressato e generoso al prossimo, potremo elevare con gioia un canto di lode al Signore. Ci ottenga questa grazia la Madonna, che questa sera ci invita a trovare rifugio nel suo Cuore Immacolato.

pubblicazione su SPV da Vatican.va a cura di carlo mafera

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IL COMBATTIMENTO SPIRITUALE

IL FUTURO CHE ABBIAMO DAVANTI E’ UN APPUNTAMENTO CON  DIO

Cari amici,

la  vita  di ogni uomo è  in  ogni caso un appuntamento con  Dio, davanti al quale comparirà  nell’istante  stesso  in cui la  sua anima lascerà   il  corpo per essere  giudicata:  “Siate coscienti figlioli, che la vita è breve e vi aspetta la vita eterna secondo i vostri meriti”.  ( 25 Maggio-2019).

Tuttavia l’umanità di oggi, lo  sappia   e  non lo sappia,  ci creda o  non ci creda,  è alla vigilia di un appuntamento con Dio,  al  quale la Regina  della  pace  ci sta  preparando del 24 Giugno del  1981.

Si tratta  di un appuntamento  unico e  irripetibile della storia della salvezza,  indicato dalle  Sacre  Scritture,  dalle  apparizioni mariane, dalle rivelazioni a  mistici e santi e  dallo stesso Magistero della  Chiesa.

La  Madonna  si è  prodigata  in tutti i modi per preparare   la  Chiesa  e  l’umanità ad   affrontare questa  battaglia contro l’impero delle  tenebre,  ben deciso a distruggere   l’una  e  l’altra.

Man  mano che andiamo avanti, anche  i  più  distratti si rendono conto  che  il   clima spirituale e  morale  sta rapidamente  cambiando.  Sono crollati  in  poco tempo  i progetti, le  certezze e  la  sicumera  di essere  i padroni del mondo.

E’ subentrata la   paura  di perdere   il benessere  conquistato e il  futuro assicurato , mentre  i cuori sono agitati e confusi,  sempre più in guerra fra di loro. 

L’orizzonte   è livido e sono sempre  più inutili i tentativi di nascondere  la realtà  di un mondo che sta  precipitando  nell’abisso, perché ha  messo satana  al posto di Dio.

Questa cari amici è  la  situazione alla quale  la Regina della  pace ci richiama ogni giorno,  indicandoci nel  ritorno a Dio l’unica via di salvezza.

Il  tempo si è fatto breve e si accorcia ogni giorno.  Chi ha risposto  alla  chiamata e ha seguito la Madonna conosce  il futuro che ci aspetta e  si prepara ad  affrontarlo.

E’ un futuro in cui Dio, attraverso Maria, offrirà  alla  Chiesa  e al mondo  la  possibilità di  vincere  la  guerra scatenata  dalla potenze  del male,  guidate  dall’angelo ribelle.

La  Madonna  ci chiede  aiuto e assicura il  trionfo del  suo Cuore  Immacolato.  Ognuno,  con  la sua risposta  personale, deciderà di se stesso e del  suo destino eterno.

Non serve sapere altro per  quanto riguarda il futuro che incombe. Le curiosità  inutili distraggono e deviano.  L’essenziale è il nostro “Sì” deciso e irrevocabile a  Dio e  a   Maria che ci guida.

Vegliamo perché  non ci accada  come agli apostoli nella notte  del Getzemani. ”Lo spirito è pronte,  ma la   carne  è  debole”. Vigiliamo nella  preghiera e  decisi nel  bene, come ci esorta   la Regina  della pace.

Guardiamo avanti senza   farci prendere  dalla paura  e  dall’angoscia. Non cediamo alla stanchezza,  allo scoraggiamento  e all’inerzia.

 L’appuntamento con Dio in questo  passaggio storico  drammatico e  glorioso è la grande occasione della nostra vita. Non possiamo e  non  dobbiamo perderla. Il Cielo combatte con  noi e per noi.

Vostro  Padre  Livio

LA SORTE DELLE ANIME NEI GIORNI DELLA GRANDE TRIBOLAZIONE – Puntata 23

UNO SGUARDO DI FEDE SULL’ATTUALITA’

Pensiero Spirituale sull’espressione: “Vieni Spirito consolatore”

Cari amici,

la storia della Chiesa è una Pentecoste continua. Da allora, infatti, l’effusione dello Spirito Santo è continua e l’amore del Padre e del Figlio ci viene donato continuamente. È questo il dono della Redenzione: l’amore di Dio che perdona i peccati, ci eleva alla dignità di figli ci trasforma, ci santifica, ci rende simili a Gesù e ci predispone per la vita eterna.

In questo tempo abbiamo bisogno dello Spirito consolatore. La consolazione è un dono dello Spirito Santo.

Tutti nella vita sperimentiamo la situazione esistenziale di depressione, alcuni scrittori hanno condensato l’insofferenza che c’è dentro di noi nel “male di vivere”. È qualcosa che ci portiamo dentro fin dalla nascita, dal punto di vista teologico è un retaggio del peccato originale, è la conseguenza dell’allontanamento da Dio. Quando manca il sole che illumina e riscalda nel corso della vita i cuori inacidiscono, diventano duri, cattivi. Questa è un’esperienza che facciamo tutti ed è difficile avere un cuore sereno, gioioso, pieno d’amore, compassionevole, sincero.

La Madonna lo ha detto più volte, specialmente nei messaggi del 2 del mese a Mirjana.               

                                 
«I vostri cuori restano chiusi, sono duri e non rispondono alle mie chiamate, non sono sinceri»
(messaggio del 2 aprile 2009)

«Mi ascoltate mentre vi parlo, ma i vostri cuori sono chiusi e non mi sentite»
(messaggio del 2 febbraio 2012)

«Non abbiate cuori duri, chiusi e pieni di paura»
(messaggio del 2 aprile 2016)

Ovviamente la Madonna ha uno sguardo materno e compassionevole su di noi e ci indica il modo per purificare i cuori e cambiarli. La preghiera e il cammino di conversione sono le armi con cui vincere la battaglia spirituale che ha sede proprio nel cuore umano. È lì che si compiono le decisioni fondamentali nei confronti di Dio, del bene e del male, della giustizia e dell’iniquità, del vero e del falso.

Ogni volta che nel combattimento spirituale ci arrendiamo, siamo stanchi, cediamo alla fatica, i nostri cuori si induriscono, ci lasciamo prendere dallo scoraggiamento dobbiamo reagire. La cosa più semplice e alla portata di tutti è cercare qualcosa di più potente delle soluzioni umane, più certo, più irradiante. In questa settimana che ci accompagna alla Solennità della Pentecoste, invochiamo lo Spirito consolatore.

Quanto sono belle e suggestive di riflessioni le parole della preghiera allo Spirito Santo Vieni Santo Spirito

Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.

Vieni, padre dei poveri,
vieni; datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.

Consolatore perfetto,
ospite dolce dell’anima,
dolcissimo sollievo.

Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.

O luce beatissima,
invadi nell’intimo
il cuore dei tuoi fedeli.

Senza la tua forza,
nulla è nell’uomo,
nulla senza colpa.

Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.

Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
raddrizza ciò ch’è sviato.

Dona ai tuoi fedeli
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.


Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna.
Amen.

La Regina della pace ha voluto che questa preghiera venisse recitata al termine di ogni Rosario e prima della Santa Messa (messaggio del 2 gennaio 1984).

La consolazione dello Spirito Santo è veramente la medicina che guarisce! Lo Spirito Santo è l’amore del Padre e del Figlio, è il dono della Redenzione. L’amore di Dio abbraccia, perdona, guarisce. Invochiamo lo Spirito consolatore e i nostri cuori si apriranno all’amore di Dio per poi irradiarlo agli altri.

«Pregate, cari figli, perché la preghiera è la medicina che cura» (messaggio del 9 settembre 1988).

La preghiera purifica il cuore, ci fa sentire il perdono di Dio. Nella preghiera sentiamo l’abbraccio di Dio e tutto il suo amore, nonostante i nostri limiti umani.

Da: “La Lettura cristiana della cronaca e della storia” 

🔴NOVITA’🔴LIVE VIDEO LETTURA CRISTIANA DELLA CRONACA E DELLA STORIA

🌟🖊️CI SCRIVONO🖊️🌟 

Caro Padre Livio,

Lei ci ha spiegato che Dio governa  il mondo e si prende  cura di ogni creatura. Ha anche citato il messaggio della  Madonna che ci assicura che Dio  sa tutto di noi e ci ama.

Però  io vedo nella realtà cose che non  riesco ad accettare: vedo i prepotenti e i miscredenti,  ai quali sembra che vada bene tutto, mentre  vedo le  persone rette che sono continuamente bersagliate.

Faccio fatica  ad accettare questa  palese  ingiustizia.

Luigi da Padova

Caro  Luigi,

hai posto un posto un problema enorme, che ha tormentato l’autore del  libro di Giobbe e che alla  fine  può essere compreso solo nella  luce della Croce.

Vorrei però, alla  luce della  fede,   correggere ambedue le tue affermazioni.

Infatti chi non ha Dio non è  e  non può essere  felice,  anche se ha successo  nel   mondo. La vita senza Dio è senza senso, è vuota, è triste, è  esposta alla  perdizione eterna.

Al  contrario chi crede, anche se la sua vita  è  piena di tribolazioni, rimane   intimamente  sereno e, come il Cireneo,  aiuta  volentieri Gesù a  portare  la Croce.

Chi è   amico di Gesù  ha  tutto, sopporta  tutto e  non chiede più nulla. Innumerevoli persone potrebbero  confermarlo.

Ave  Maria

Padre Livio

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