PERCHE’ SI SENTE IL  BISOGNO DI RITORNARE A MEDJUGORJE?

Da quando, nel marzo del 1985, mi sono recato a Medjugorje per la prima volta, anch’io, come tanti  altri pellegrini, ho sentito il bisogno di ritornare, anche più volte all’anno, trascorrendo in quell’oasi di preghiera e di pace i miei giorni di riposo.

I neofiti di Medjugorje fanno tutti un’esperienza particolare. Il primo incontro col soprannaturale sconvolge la loro vita, dando loro un nuovo modo di pensare e di vedere.

L’incontro con la Madonna apre le porte del cuore e fa cadere le squame dagli occhi. Scoprono un mondo nuovo, dove la mano di Dio guida gli avvenimenti e intreccia le vicende della vita quotidiana.

Ora comprendono che il Cielo esiste veramente e che si apre sulla terra, chinandosi su ognuno di noi. Il ghiaccio dell’incredulità e dell’indifferenza si scioglie e il cuore si dilata al soffio soave della pace.

Nessuno va a Medjugorje per caso, anche se le motivazioni per intraprendere il viaggio sono le più svariate. In realtà è la Madonna che chiama personalmente e si prende cura di ogni pellegrino al suo arrivo.

 Le moltitudini che salgono la collina sentono che la Madre è  viva e che si fa presente, chiedendo di entrare nella nostra vita.

La dolcezza dell’incontro con Maria è un’esperienza indimenticabile e accompagna anche nel ritorno a casa.

E’ inevitabile desiderare di ritornarvi ancora, per ritrovare quell’incanto che la fatica della vita quotidiana dissolve rapidamente. Non si ritorna a Medjugorje per abitudine, ma perché spinti da un desiderio insopprimibile.

Anche quelli che hanno accumulato i viaggi a decine o a centinaia, si commuovono ogni  volta all’arrivo, quando dal groviglio dei tetti spunta la Chiesa dai due campanili.

Anche quando i veggenti sono assenti e non ci sono apparizioni, Medjugorje conserva il suo incanto soprannaturale di oasi di preghiera e di pace, dove la Madonna concede grazie particolari.

 Nulla in questo lungo tempo ha potuto offuscare o allontanare la presenza di Maria. Né le persecuzioni dei primi tempi, né gli anni drammatici della guerra, che hanno rarefatto i pellegrinaggi, né le seduzioni del benessere, né l’atteggiamento prudente dell’Autorità Ecclesiastica.

Anche  nel tempo della  pandemia, nonostante   la drastica  diminuzione  ,  i  pellegrini sono continuati a  venire, in particolare dai paesi dell’ Est Europa,  tenendo vivo il fervore della  preghiera come  nei momenti più  affollati.

 La Madonna, ringraziando fin dal principio, per aver risposto alla sua chiamata, ha voluto assicurare i pellegrini della sua costante presenza e del dono delle sue grazie.

Il nemico, per quanto si dia da fare, non è riuscito  a far prevalere la zizzania là dove la Madonna ha seminato il buon grano.

Più il tempo passa e più Medjugorje è attuale. Più si addensano le tenebre e più rifulge la sua luce.

Più infuriano le onde della tempesta e più la gente ha bisogno di una roccia a cui aggrapparsi.

Più l’impero delle tenebre ostenta la sua forza e più si fa necessaria la presenza del Cielo. Medjugorje sarà  frequentata  fino alla fine del mondo.

Vostro Padre Livio