"VI SUPPLICO: CONVERTITEVI!" (REGINA DELLA PACE-MEDJUGORJE)

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IL DIARIO DI PADRE LIVIO

L’Anticristo non può essere un Papa

La tematica dell’Anticristo è per sua natura strettamente connessa con la figura del Papa. Non c’è da meravigliarsi perché, essendo il Successore di Pietro  il Vicario di Gesù Cristo in terra, colui che si oppone a Cristo ( l’Anti-Cristo) deve necessariamente anche opporsi al Papa. Lo hanno ben visto intelligenze lucide come quelle di Soloviev e di Benson. Tuttavia, nel corso della storia si è affermato un curioso filone di pensiero, soprattutto di matrice protestante, che ha identificato l’Anticristo con questo e quel Sommo Pontefice. Il fenomeno non stupisce, data l’aspra polemica che nei secoli è stata alimentata  contro la Chiesa cattolica e in particolare contro il papato. Sorprende invece che questa vena d’acqua inquinata abbia finito per scorrere anche nel sottobosco cattolico, alimentando sospetti e diffidenze che, pur non toccando la persona del Sommo Pontefice, finisce in definitiva per gettare un’ombra sulla Santa Sede.. Che dire al riguardo?

La prima verità da ribadire con la massima chiarezza è che è il Papa è l’unica persona che non può essere l’Anticristo. Infatti Egli è quella pietra su cui è costruita la Chiesa e contro la quale le forze dell’inferno non potranno mai prevalere. Tutt’al più potrebbe esserlo un antipapa, ma non il Papa validamente eletto. Nel passato si sono fronteggiati due e persino tre papi che affermavano di essere il Papa autentico, ma uno solo era il Vicario di Cristo. Allora il sistema di comunicazione era frammentario e lento. Persino degli ottimi cristiani hanno seguito in buona fede l’antipapa. Oggi però viviamo in un villaggio globale, con un sistema di comunicazioni istantaneo e capillare e ciò che deve essere chiaro a ogni cattolico è che il Papa eletto dal Sacro Collegio del Cardinali è il Vicario di Cristo in terra e la garanzia per restare saldi nella fede e uniti alla Chiesa.  L’ipotesi della Valtorta, come di altri, secondo al quale l’Anticristo potrebbe essere un ecclesiastico non è senza qualche fondamento, dal momento che Dio, nel suo governo del mondo e della Chiesa, ha permesso a satana di insinuarsi persino nel collegio apostolico.

Allo stesso modo è da respingere quella visione che, pur salvaguardando il Papa, dipinge il suo entourage con tinte fosche, quasi che la marea del male e dell’errore possa salire così in alto da lambire la Cattedra di Pietro, senza però travolgerla.  A questo riguardo va detto che Gesù non ha garantito la santità a nessuno, né al collegio apostolico, né a Pietro personalmente. Essa va conquistata con la fatica della virtù. Gli apostoli, prima della Pentecoste, erano ancora molto impastati di umana mediocrità e nell’ora delle tenebre si sono fatti sopraffare dalla paura, nonostante fossero stati per tre anni alla scuola di Gesù.  Anche loro hanno dovuto diventare santi, lasciandosi alle spalle le loro debolezze. Alla fine hanno meritato la palma del martirio, che ha coronato una vita di totale dedizione.

In certi momenti oscuri della storia della Chiesa ci sono stati dei Papi ( spesso imposti dal potere secolare) che non erano certo modelli di vita cristiana. Eppure mai nessuno di loro ha insegnato cose contrarie alle verità della fede e ai principi della legge morale. Si può certo ipotizzare che delle personalità della Chiesa tradiscano la fede ( gli eretici sono stati spesso degli ecclesiastici), ma una sana visione delle cose deve ispirare al cristiano la fiducia non solo nel Santo Padre ma anche in coloro che Egli si è affiancato come suoi collaboratori. La stessa cosa vale per i Vescovi, purché siano in comunione col Papa. Tutto ciò riguarda la dottrina e la morale, non la santità personale. Sappiamo come l’Anticristo di Soloviev e di Benson fosse un uomo di notevoli qualità umane e virtù morali, tuttavia  “non amava che se stesso”. Non bisogna inoltre dimenticare che vi è un ambito del governo della Chiesa, laddove non è in questione la verità rivelata, che è influenzato dalle qualità, ma anche dai limiti delle singole persone. Dio non si sostituisce agli uomini e ne accetta anche i difetti. Non di rado Dio corregge con un Papa successivo ciò che aveva permesso con quello precedente.

Tuttavia sarebbe una ben misera consolazione l’affermare che il Papa è l’unica persona che non può essere l’Anticristo. Il Vicario Pietro infatti è investito di una missione di discernimento e di guida della Chiesa per la quale ha  una grazia speciale. Egli infatti non solo ha il dono dell’infallibilità quando “ex cathedra”  insegna la verità rivelata e le norme di comportamento morale, ma riceve dallo Spirito Santo doni ordinari e straordinari per guidare la barca di Pietro nella giusta direzione e per indicare ai fedeli la via di Dio, specialmente quando sul mondo calano le tenebre dell’impero del male. Il Magistero del Sommo Pontefice che, nell’attuale società mass-mediatica, raggiunge quotidianamente ogni fedele in ogni parte del mondo, è una lampada che illumina il cammino della Chiesa, indicando i pericoli, gli inganni e gli errori che insidiano la vita dei fedeli. In un mondo dove domina la dittatura delle menzogna, il riferimento costante al Magistero è fondamentale per ogni cristiano.

Come acutamente hanno compreso sia Soloviev che Benson, il Papa ha un ruolo decisivo nella lotta contro l’Anticristo. Innanzitutto Dio dà a Lui la luce necessaria per smascherare i  germi che preparano l’avvento dell’Anticristo, sia nella società come nella Chiesa. A questo riguardo il Magistero dei Sommi Pontefici del secolo ventesimo e di questo inizio di millennio si contraddistingue per coraggio ed efficacia. Le spinte anticristiche, che da circa due secoli si succedono con ondate sempre più minacciose, vengono puntualmente denunciate, fronteggiate e combattute. Non vi è dubbio quindi che sarà proprio il Romano Pontefice a fare il discernimento necessario e a chiamare a raccolta la Chiesa per la battaglia decisiva della fede. L’Anticristo è il falso salvatore del mondo, espressione di quella parte dell’umanità che ha messo l’uomo-scimmia al posto di Dio. Gesù Cristo lo combatterà e lo vincerà col suo Vicario in terra e con la Chiesa che gli ha affidato come Pastore supremo.

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La Regina della pace è in sintonia con la Chiesa

Uno dei motivi più importanti delle credibilità di Medjugorje è la stretta connessione che vi è fra la Madonna e la Chiesa. Va innanzi tutto messo in risalto che la Chiesa si è sempre occupata dell’evento fin dai primi giorni, sia a livello parrocchiale che diocesano, per poi interessare la Conferenza episcopale della ex Jugoslavia  e infine la stessa Santa Sede. Nessun’altra apparizione mariana ha avuto un’attenzione così particolare da parte dell’Autorità ecclesiastica.

Attualmente, nonostante il proliferare di presunte apparizioni e di messaggi da ogni parte del mondo, solo Medjugorje tiene impegnata la Chiesa in un opera assidua di discernimento e di accompagnamento pastorale. L’occhio vigile della Chiesa è una garanzia per i fedeli che accorrono da ogni parte del mondo e che nutrono la loro vita spirituale con i messaggi della Regina della pace.

La dimensione ecclesiale dell’evento è resa più evidente da una presenza straordinaria di sacerdoti e persino di Vescovi che accompagnano i pellegrini, guidandoli sulla retta via delle devozione mariana e nell’accostamento ai sacramenti della penitenza e dell’eucaristia. Le moltitudini che arrivano a Medjugorje si trovano a loro agio, perché tutte le iniziative spirituali sono centrate sulla Chiesa parrocchiale guidata dai frati francescani.

Il contesto è quello consueto di ogni parrocchia cattolica, dove però la dimensione internazionale e il fervore della preghiera danno un grande aiuto per il risveglio spirituale. Ovviamente ciò che fa di Medjugorje una parrocchia speciale è la presenza della Madonna, che i pellegrini avvertono come un dono interiore di grazia, anche quando i veggenti non sono presenti e in quel particolare momento non ci sono apparizioni sul luogo. La dimensione parrocchiale fa di Medjugorje un santuario diverso da altri, come ad esempio La Salette, Lourdes e Fatima, dove il luogo dell’apparizioni ha soppiantato la parrocchia. La Madonna ha voluto fare di una parrocchia lo strumento per il rinnovamento dell’intera Chiesa.

Poco sottolineano  il fatto che la Gospa, circa tre anni dopo aver scelto i sei veggenti, ha rivolto una chiamata particolare alla parrocchia, impegnandosi a guidarla personalmente con i messaggi dati alla veggente Marija e coinvolgendo tutti i parrocchiani in un cammino di conversione. L’importanza che la Madonna dà a questa elezione lo dimostra il fatto che i primi due segreti, secondo quanto afferma Mirjana, sarebbero un ammonimento rivolto alla parrocchia stessa.

La Madonna in tutti questi anni è intervenuta più volte direttamente nella vita parrocchiale, esortando, ammonendo e correggendo, come farebbe ogni buon parroco. Anche quando quelli che hanno risposto alla chiamata sono diventati una moltitudine mondiale, la Madonna ha tenuto sempre il suo occhio materno sul piccolo gregge di Medjugorje, al quale riserva un’attenzione e una cura particolari.

Solo qualche settimana dopo le apparizioni sul Podbrdo, la Gospa ha provveduto a spostare il baricentro spirituale dalla collina  alla Chiesa dei due campanili. La Madre della Chiesa, pur rivolgendosi al mondo intero fin dall’inizio, ha scelto come pulpito quello di un villaggio sconosciuto dove la Chiesa è come una chioccia che tiene sotto le sue ali i pulcini. Da quel luogo apparentemente insignificante la Gospa si è fatta sentire sempre più lontano, raggiugendo l’intera Chiesa e andando oltre i suoi confini.

Pur essendo un evento di portata mondiale, Mediugorje è rimasta la parrocchia di Maria, dalla quale continua a chiamare, per poi inviare ovunque nel mondo quelli che rispondono. Plasmando la parrocchia secondo i desideri del suo cuore, la Gospa ha iniziato un rinnovamento spirituale dell’intera Chiesa. La preghiera, il vangelo, i sacramenti e il digiuno sono gli strumenti con i quali la Madonna ha risvegliato la fede e ha iniziato un cammino di conversione che migliaia di sacerdoti in tutto il mondo hanno riportato nelle loro parrocchie.

La profonda sintonia con la Chiesa si evidenza in tutto ciò che la Madonna insegna e nello stesso piano che realizza. Le parole della Regina della pace sono speciali, per la sapienza e per l’amore materno che LE contraddistinguono. I messaggi che ci dona  sono senza dubbio la forma di evangelizzazione più seguita, anche da quelli che non frequentano mai. Nessuno conosce Gesù e la sua Parola come la Madre che lo ha generato e si è fatta sua discepola. La gente che ascolta avverte che tutto ciò che la Madonna dice è esattamente ciò che la Chiesa insegna.

Chi ascolta la Gospa cresce nella fede e ama la Chiesa. La Madre è attenta a tutto ciò che avviene nella Chiesa e fa camminare i suoi figli in sintonia con essa. I tempi dell’anno liturgico e le solennità religiose sono un’occasione che la Madonna non perde mai per esortare i parrocchiani a viverli con la Chiesa intera. L’effetto delle apparizioni di Medjugorje sull’intera Chiesa  lo conosce soltanto il Cielo, ma anche qui sulla terra un occhio limpido si rende conto che la presenza di Maria in questi decenni è stata decisiva per il risveglio della fede e la pace nel mondo.

La Madre ha accompagno il cammino degli ultimi tre Papi, S. Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco, sostenendo l’intera Chiesa sotto attacco ovunque nel mondo. Chi segue la Gospa non critica la Chiesa, non si mette di traverso, non si vergona di essere cristiano, preferisce morire invece di tradire. Chi segue la Gospa frequenta la Chiesa, pratica i sacramenti, aiuta i sacerdoti e prega per loro invece di criticarli. Che segue la Gospa non si ferma agli aspetti umani, per loro natura transeunti, ma  scopre il mistero della Chiesa, la sposa di Dio qui sulla terra, “colonna e sostegno della verità” (1 Tim 3,15) e fonte inesauribile di santità.                

Nessuno più della Vergine potente contro il male, che è scesa in campo incoronata di stelle nella battaglia decisiva contro satana, conosce l’importanza della posta in palio. L’impero delle tenebre infatti ha scatenato un’offensiva mai vista per distruggere la Chiesa e impadronirsi dell’umanità. Nel terzo segreto di Fatima la Madonna ha mostrato ciò che la Chiesa ha vissuto nel secolo scorso e ciò a cui sta andando incontro. Lei, che ha accompagno Gesù fin sulla cima del Calvario, come poteva abbandonare la Chiesa nell’ora della sua Passione?  

Non vi è dubbio che l’obbiettivo primario del demonio è la distruzione della Chiesa. Solo in questo modo potrà estendere il suo dominio su tutta la terra, mettendo se stesso al posto di Dio. Per  contrastare il suo piano la Madre ha posto mano a un rinnovamento della Chiesa come mai era accaduto, operando all’intero della Chiesa stessa e mettendosi  al fianco dei suoi Pastori, come nei giorni della Passione quando, col coraggio e la forza della sua fede, rincuorò gli apostoli sotto attacco del principe delle tenebre.

La Madre della Chiesa vede quello che satana sta preparando con l’attacco alla Chiesa dall’esterno e con la disgregazione della fede e della disciplina dall’interno. La sua principale preoccupazione è quella di far rifiorire la Chiesa nei cuori, mediante la preghiera e il cammino di conversione. E’ instancabile nel guidarci verso suo Figlio, perché  “La sua Chiesa nasce in ogni cuore che lo conosce” (02- 02- 2016).

D’altra parte la Chiesa si è resa conto di quale immensa grazia sia Medjugorje in questo tempo di ostilità, di sbandamenti e di tradimenti. Le persone umili e pie sono quelle che con più generosità aiutano la Madre nella sua opera di rinnovamento e di incoraggiamento. I superbi, che si stizziscono al suo nominare la Madonna, saranno i primi a tradire nel tentativo di salvare la pelle. Ma sarà l’ennesima illusione.

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24. La realizzazione dei segreti dirà la verità su Medjugorje

Nella straordinaria panoramica delle apparizioni mariane, che ci offre la storia del cristianesimo, Medjugorje rappresenta una novità che ha rotto schemi consolidati e depositati lungo il corso dei secoli.

Si comprende la perplessità di molti dinanzi a un fenomeno mai accaduto prima, con apparizioni quotidiane durate per decenni, a un gruppo di sei veggenti ai quali la Madonna appare ovunque essi si trovino, con messaggi che sono divenuti una delle fonti più frequentate di evangelizzazione, dove moltitudini di anime accorrono da ogni angolo della terra  per abbeverarsi.

Proprio l’eccezionalità  dell’evento ha creato forti perplessità anche nel Vescovo locale che, sconcertato per il numero enorme di apparizioni, fra l’altro ancora in corso, concludeva che, se paragonato alle altre apparizioni, come La Salette, Lourdes e Fatima, il “fenomeno” Medjugorje non poteva essere credibile.

Non per questo la Gospa ha rarefatto le sue apparizioni. Al contrario ha ottenuto da Dio di essere presente con apparizioni quotidiane fino la compimento dei dieci segreti, mentre ha già assicurato a Mirjana, Ivanka e Jakov che apparirà loro una volta all’anno per tutta la vita.

 Lo stesso discorso vale per i messaggi, che ormai costituiscono uno dei libri più diffusi nel mondo e che la Madonna è ben felice di dare, nonostante che, come il seme del buon Seminatore, non di rado finiscano per cadere fra le spine o sulla strada.

Nei primi tempi il piano che la Gospa aveva in mente di attuare era sconosciuto, anche se non mancavano, già nei primi messaggi, elementi di grandiosità e di eccezionalità. Poi la gente ha incominciato a capire che si trovava di fronte a un intervento divino come mai si era visto  e che era necessario aprirsi alla comprensione e alla collaborazione. I veggenti stessi non avrebbero mai pensato che la Madonna li avrebbe impegnati, su fronti diversi, per l’intero arco della loro vita.

In tutto questo periodo la Chiesa ha vigilato, mentre il livello di controllo si è via via innalzato, fino a  coinvolgere direttamente la Santa Sede. Ben tre Papi, S. Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e  Francesco hanno esaminato da vicino questo straordinario avvenimento, rendendosi conto dell’impatto vasto e duraturo che sta avendo, ben al di là dei confini ecclesiali.

In tutto questo periodo la Chiesa ha lasciato ai fedeli la libertà di credere alla presenza della Madonna e persino di fare pellegrinaggi alla parrocchia di Medjugorje. Anche la diffusione dei messaggi ha potuto procedere con ondate sempre più vaste.

 La Chiesa non ha mai espresso, nelle sue dichiarazioni ufficiali,  un giudizio affermativo sull’origine soprannaturale delle apparizioni, ma ciò non toglie che lo possa dare in futuro. La prassi ecclesiastica al riguardo procede con prudenza e pazienza.

Tuttavia, finora  non sono mai stati  rilevati elementi da indurla ad esprimere un giudizio negativo. I numerosi messaggi della Regina della pace sono ineccepibili, vere perle di sapienza evangelica, per quanto trasmessi mediante ragazzi senza una particolare formazione spirituale.

 I frutti di conversione coinvolgono da decenni moltitudini di persone. Gli stessi veggenti, pur vivendo nel mondo come padri e madri di famiglie, hanno perseverato nel servizio alla Gospa senza stanchezze e  senza sbandamenti e mai contraddicendosi fra loro nella testimonianza. Chi li conosce sa che si tratta di persone semplici, umili e pulite delle quali la Madonna può andare ben fiera.

Tuttavia, questo non basta alla Chiesa per esprimere un giudizio positivo sulla soprannaturalità delle apparizioni, perché l’evento è in pieno svolgimento e, in un certo senso, come i veggenti stessi dicono, Medjugorje è ancora all’inizio e il più deve ancora venire.

La Madonna non ha fretta e cerca di ottenere da suo Figlio di stare con noi il più lungamente possibile. Come lei dice, vuole salvare tutte le anime per presentarle a Dio. Alla Madre di Dio basta questo clima di libertà e di accompagnamento pastorale che la Chiesa assicura, in modo tale da poter portare avanti il suo piano di salvezza per la nostra generazione.

Non vi è dubbio che la Regina della pace, nel corso di questi decenni, si sia servita dell’autorità ecclesiastica, sia a livello locale e come universale, per eliminare ciò che doveva essere eliminato e per raddrizzare ciò che andava raddrizzato. La Madre della Chiesa non si sostituisce alla Chiesa, ma opera attraverso di essa.

 La posta in gioco è altissima. Non si può affatto escludere che tutto ciò che accade a Medjugorje sia opera di Maria. I motivi di credibilità, anche alla luce della sola ragione, sono seri e numerosi, mentre le critiche o le stroncature degli avversari delle apparizioni hanno più il sapore di pregiudizi che di argomentazioni.

La Chiesa e l’umanità  intera non si sono mai trovate di fronte a un passaggio storico come il nostro,  in cui è il gioco il futuro del mondo, sul quale incombe la spada di Damocle di un conflitto nucleare che distruggerebbe il pianeta.

Le forze oscure che spingono in questo direzione sono sempre meno controllabili e la nostra generazione naviga su un barca senza timone, in balia di una bufera spaventosa, che la risucchia nell’abisso. Se Dio esiste e se Cristo è il Signore, come noi cristiani crediamo, non possiamo certo escludere che, nella sua infinita misericordia, invii Colei che fin dal principio è stata costituita come la Donna vittoriosa nella lotta contro l’impero delle tenebre. Questo è quanto sta accadendo sotto i nostri occhi ormai da decenni.

La pazienza divina è infinita e ci ha dato tutto il tempo per riflettere e per decidere. Tutti quelli che non credono, perché non vogliono credere, non potranno incolpare nessuno se non loro stessi. Già ora, in questo tempo di grazia, i motivi di credibilità sono sovrabbondanti. Rimandare la conversione al domani è la tattica del diavolo per portare le anime alla rovina.

Tuttavia sarà la rivelazione dei segreti, dei quali i veggenti conoscono la data, la prova del nove sulla verità di Medjugorje. In particolare sarà il terzo segreto, che preannuncia tre giorni prima il segno promesso sulla collina delle prime apparizioni, la prova che la Gospa offre, come estremo appello, perché gli uomini decidano di convertirsi.

Man mano che i segreti si realizzeranno e gli uomini toccheranno con mano l’intervento della Madre per salvare i suoi figli, solo quelli colpiti da accecamento spirituale potranno negare l’evidenza di un intervento soprannaturale.

 Pare impossibile che ciò possa accadere, ma il mistero del male è lì a dimostrare che il rifiuto di Dio e della sua grazia  è una tragica possibilità della libertà umana. La Regina della pace ha predisposto un piano di salvezza per l’intera umanità in cui ognuno, volente o nolente, dovrà prendere la decisione nei suoi confronti.

Gli uomini, credenti o non credenti, nel tempo dei segreti dovranno passare attraverso il crogiolo di una decisione personale dinanzi alla salvezza che viene loro offerta dalla Madre di Dio. Allora il problema riguardante la verità delle apparizioni si porrà in modo drammatico alla coscienza di ognuno.

 La storia umana è la storia della salvezza, dove Dio non cessa di operare e il mistero di iniquità di contrastare. Oggi siamo di fronte a uno scatenamento delle porte dell’inferno mai visto prima nel corso della storia cristiana. La Madonna usa a sua favore il piano di satana di distruggere il mondo e portare le anime alla rovina.

 Si servirà degli eventi catastrofici che il principe di questo mondo sta preparando per mostrare la salvezza di Dio. Però la Madonna non può decidere al nostro posto. Lei, nella sua umiltà, si inginocchia dinanzi alla nostra libertà e ci grida  con l’accento straziato della Madre. “Vi supplico convertitevi”.

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23. La Regina della pace  Donna dell’Apocalisse

La figura biblica a cui la Regina della pace fa direttamente riferimento è la Donna vestita  di sole del capitolo dodicesimo dell’Apocalisse. Non è da trascurare il fatto che, nella S. Messa della beatificazione dei due pastorelli di Fatima, Francesco e Giacinta, durante la quale è stato rivelato il terzo segreto, una delle letture scelte er il brano dell’Apocalisse, come a indicare una analogia fra il testo biblico e quello del segreto. Nessuno meglio di S. Giovanni Paolo II poteva cogliere un riferimento all’attuale momento storico, nell’attacco drammatico dell’ “enorme drago rosso” alla Donna vestita di sole. Infatti la beatificazione dei due pastorelli, nel cuore del grande Giubileo del duemila, coincideva col momento in cui la Regina della pace invitata alla consacrazione al suo Cuore Immacolato “ora che satana è sciolto dalle catene”.

 Il Pontefice polacco meglio di qualsiasi altro era in grado di comprendere il ruolo anti-cristico svolto dalla Russia nel mondo, a causa della quale “molte nazioni saranno distrutte” e nel medesimo tempo il significato del crollo sorprendente e inatteso del comunismo, che la Madonna aveva preannunciato già nel primo anno delle apparizioni a Medjugorje. La prospettiva con la quale S. Giovanni Paolo II guardava al piano di pace di Maria da Fatima a Medjugorje è quella della guerra senza quartiere che il Drago combatte contro la Donna celeste, tentando invano di ghermirla. Il Pontefice era consapevole che il crollo delle ideologie del male, il nazismo e il comunismo, non aveva fermato azione del drago che, nel frattempo, era riuscito a sedurre il mondo con una ideologia ancora peggiore, “il nuovo totalitarismo”, una forma di pensiero che esclude Dio e ogni forma di trascendenza e fa dell’uomo il padrone del mondo.

Una ideologia, affermava con angoscia il Pontefice, che  prelude a un peccato collettivo contro lo Spirito Santo. Infatti come è possibile ottenere la grazia della misericordia divina quando il mondo si è rinchiuso nel limite oscuro di una totale immanenza?    

Il riferimento all’Apocalisse è esplicito nel modo stesso in cui la Regina della pace si presenta. Il suo capo è circondato da una corona di lucentissime stelle, particolare distintivo di Medjugorje, che non è presente in altre apparizioni dei tempi moderni. Inoltre la nuvola su cui la Gospa posa i suoi piedi,  nascondendoli alla nostra vista, è un segno apocalittico che riguarda la seconda venuta di Cristo: “Vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del cielo con grande potenza e gloria” (Mt 25, 30).

Mentre nelle apparizioni ordinarie porta una veste grigia, segno di penitenza, e un velo bianco, segno di pienezza di grazia, i medesimi sono splendenti d’oro nelle grandi solennità liturgiche. L’insieme dei segni indicano la presenza di Maria nello splendore della sua regalità, come colei che è inviata da Dio per la battaglia e per la vittoria. La Donna dell’Apocalisse e la Regina della pace sono le medesima persona e significano Maria e la Chiesa nel momento dell’attacco decisivo dell’impero delle tenebre.

 Non vi è dubbio che il testo dell’Apocalisse non si riferisce solo a un momento particolare della guerra contro la Chiesa che continuerà fino alla fine del mondo. Tuttavia  è ora che viene sferrato l’attacco più distruttivo, col quale satana tenta di impadronirsi del mondo.

Nel collegarsi ai segreti di Fatima la Gospa ha consegnato alla nostra riflessione una interpretazione del momento storico di un’intensità drammatica sconvolgente. Mentre nello scenario dell’Apocalisse ci viene mostrato il drago che, nel suo furore, cerca di divorare il bambino che sta per essere partorito e, non riuscendovi, si avventa contro la Donna,  in quello del segreto di Fatima la descrizione è storicamente circoscritta e riguarda la via Crucis della Chiesa in un mondo in balia della potenza delle tenebre. La vera comprensione della storia è quella che viene dalla luce della fede.

 La Madonna non fa analisi sociologiche o politiche degli avvenimenti dell’ultimo secolo, ma descrive quello che si vede dal cielo e che riflette ciò che accade sulla terra. La guerra, la distruzione e  la morte imperversano in un mondo dove il disprezzo di Dio, l’odio e il peccato sovrabbondano, In questo quadro infernale la Chiesa, in unione col suo Salvatore, percorre la sua Via Crucis, fino in cima al Calvario, dove il sangue dei martiri viene raccolto in anfore e versate sulle anime per lavarle e riportarle in vita.

 Questa è la chiave di interpretazione del nostro tempo sul quale si posa l’occhio della Madre per  smascherare il piano infernale di satana e salvare le anime dalla rovina. La sua presenza come Regina della pace preannuncia una vittoria che salva il mondo dall’autodistruzione e apre la prospettiva di un tempo nuovo nella storia dell’umanità.  Il quadro del segreto di Fatima, nelle sue tre parti, riguarda il secolo che abbiamo alle spalle nel suo drammatico svolgimento e nel medesimo tempo quello che abbiamo dinanzi. Il segreto di Fatima e quelli di Medjugorje fanno parte di un unico scenario del quale la Donna e il drago sono protagonisti.

Nel quadro dell’Apocalisse a prima vista sembra che la furia del drago abbia il sopravvento, tanto da costringere  la Donna a cercare la fuga. Effettivamente la storia bimillenaria del cristianesimo ci attesta la presenza di una persecuzione incessante, che negli ultimi secoli ha preso i tratti drammatici di una soluzione finale. Ormai non si tratta più soltanto di tensioni fra la Chiesa e il mondo ma di un progetto volto a cancellare il cristianesimo e a distruggere la Chiesa.

 La Gospa, in molti dei suoi messaggi, descrive  con chiarezza e franchezza la gravità della situazione in cui si trova il mondo e i pericoli immani i che  sta correndo. Ha ribadito in più occasioni che per un modo senza Dio non c’è né futuro né salvezza e che l’obbiettivo di satana non è solo quello di portare le anime alla rovina, ma anche quello di distruggere il pianeta sul quale viviamo. In altre parole l’angelo ribelle sta operando per mettere se stesso al posto di Dio e trasformare il mondo in una propaggine dell’inferno. Potrebbe la situazione essere più drammatica?

La Gospa non ama impaurire, ma non vuole che ci illudiamo, pensando che la conversione non sia necessaria e che si possa  vivere felicemente nel peccato. Il quadro sarebbe senza speranza se fin dalla prima apparizione la Regina della pace  non avesse sottolineato la sua regalità e la sua volontà di vittoria con la corona di dodici stelle che le circonda il capo. La Madonna è scesa in battaglia per affrontare il drago e per vincerlo. Non lo vuole fare da sola, ma insieme a noi e fin dal principio ci ringrazia per aver risposto alla chiamata.

La certezza della vittoria della Regina del cielo e della terra e l’avvento di un tempo di primavera dell’umanità è uno dei caratteri distintivi di Medjugorje e un elemento importante della sua credibilità, anche in contrapposizione al diffondersi assordante di messaggi che preannunciano la fine del mondo in un contesto di tenebre e di morte.

 La venuta del Figlio dell’uomo sulle nubi del cielo è un segreto che rimarrà sigillato fino alla fine e solo i puri di cuore sapranno leggere i segni premonitori. Nessuno in terra conosce quel giorno e quell’ora e non sarà la Madonna colei che scenderà in campo per la battaglia finale, ma suo Figlio, che apparirà sulle nubi del cielo con potenza e gloria grandi per giudicare il mondo. La Madonna si è fatto presente come Regina per combattere il drago dell’incredulità, dell’odio e della guerra e per sconfiggerlo, assicurando al mondo un tempo nuovo, caratterizzato dalla pienezza della pace.

 La Gospa è venuta con la corona regale per renderci certi della sua vittoria. Per questo, nel donarci i messaggi, ci ringrazia per aver accolto il suo invito. Nei momenti critici, quando sale la tentazione dello scoraggiamento, ci ammonisce ed esorta, perché la risposta alla chiamata permette il suo trionfo:

” Mio Figlio mi ha promesso che il male non vincerà mai, perché qui ci siete voi, anime dei giusti: voi, che cercate di dire le vostre preghiere col cuore; voi, che offrite i vostri dolori e sofferenze a mio Figlio; voi, che comprendete che la vita è soltanto un battito di ciglia; voi, che anelate al Regno dei Cieli. Tutto ciò vi rende miei apostoli e vi conduce al trionfo del mio Cuore” (02-11-2014).

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22. Satana vuole che le anime si arrendano

Cari amici,

il pericolo più  insidioso che i credenti devono affrontare, in questo tempo di assalto del male,  è quello  di gettare la  spugna e alzare  le  mani in segno di resa.

Che  cosa avviene quando ci stanchiamo di  pregare, di combattere  e  di sperare  e cominciamo a valutare la possibilità di abbandonare  la lotta nella  speranza che il nemico sia clemente?

Forse  la guerra feroce e spietata  che abbiamo sotto gli occhi ci aiuta a capire che nel combattimento spirituale  non  bisogna mai cedere per nessuna ragione, perché il nemico non punta solo a prevalere ma a distruggere.

Anche  nelle guerre  peggiori,  quelle in cui non si fanno prigionieri,  c’è sempre  la  possibilità  remota di sfuggire all’ineluttabile e di aver salva  la vita.

Nel  combattimento spirituale il cedimento e la resa comportano sempre la peggiore delle  morti, perché satana si impadronisce della tua  anima e la divora, trasformandola  in una  parte  di se stesso.

Per  quanto la tua vita sia  compromessa col  male, per quanto siano numerose  le cadute, per quanto grande sia la tua debolezza, non cedere mai al nemico della tua anima.

Anche se l’infida serpe   è riuscita ad avvolgerti nelle sue spire, anche se ti sta togliendo il respiro,  anche se si è impadronita del  tuo libero arbitrio tu, nel fondo del tuo cuore, guardala con disprezzo e non accettare il suo bacio  mortale.

Potrai essere suo prigioniero, legato a un guinzaglio col quale ti trascina dove  vuole, utilizzato come sicario per i suoi delitti, persino iscritto al suo libro paga, ma non sarai mai suo se  tieni vivi la tua avversione e il tuo disprezzo.

Non consegnargli mai quella fortezza inespugnabile che c’è  nel fondo del tuo cuore, che l’Onnipotente si è riservata per sé, e che è la tua estrema possibilità  di salvezza.

Potrai perdere tutte la battaglie contro il maligno, ma non riuscirà  mai a prevalere  se non  smetterai di combattere,  se non gli tenderai la  mano,  se  continuerai a odiarlo.

Hai mai pensato che cosa potrebbe succederti se ti lascerai impressionare dalla sua falsa  forza, se ti inginocchierai davanti al suo potere,  se gli cederai il  dominio sulla tua  anima?

Hai mai pensato che cosa avviene alle anime che si lasciano comprare,  che mercanteggiano sul  prezzo, che si schierano  col nemico di Dio e del  genere  umano?

Ti illudi forse che ti  darà la ricompensa,  che condividerà  con te una parte del suo potere,  che ti assegnare  un posto di rilievo nel  suo regno  di tenebra e di morte?

Satana è  il  male assoluto e per odio  contro Dio vuole impadronirsi della tua anima e divorarla. Questo è  il  tempo  della sua  mietitura,  dei covoni che ammucchia, degli inganni  che  moltiplica, dei cuori che scardina. Veglia, prega,  combatti!  Non cedere, non indietreggiare, non ascoltare la  sua musica  mortale.  Affrontalo e vincilo col Rosario in mano.

IL DIARIO DI PADRE LIVIO

21.“L’uomo moderno  non vuole  Dio”  

Oggi siamo alla vigilia di eventi straordinari che accadranno indubbiamente. Così come allora (nel 1991) non capivamo, non capiamo adesso. Dobbiamo prendere coscienza della realtà delle cose così come la Madonna ce la descrive e fare ciò che Lei ci supplica di fare. Tocca a noi rispondere. Grazie a Dio non tutti sono indifferenti. Ci sono voci anche a livello internazionale che non sottovalutano quello che sta accadendo.

Rispetto a quello che accade, la Madonna descrive sempre con un certo anticipo la situazione. Non possiamo non soffermarci sulle parole della Regina della pace degli ultimi mesi. Il messaggio del 25 ottobre 2022 e quello del 25 gennaio 2023 sono drammatici ! Forse i più allarmanti di tutti quelli dati a Medjugorje; sicuramente sono molto simili a quelli del 1991, anno del crollo dell’Unione Sovietica.

«Cari figli! L’Altissimo mi ha permesso di stare con voi; di essere gioia per voi e via nella speranza perché l’umanità ha deciso per la morte. Perciò mi ha inviato per istruirvi che senza Dio non avete futuro. Figlioli, siate strumenti d’amore per tutti coloro che non hanno conosciuto il Dio d’amore. Testimoniate con gioia la vostra fede e non perdete la speranza nel cambiamento del cuore umano. Io sono con voi e vi benedico con la mia benedizione materna. Grazie per aver risposto alla mia chiamata» (25 ottobre 2022)

“L’umanità ha deciso per la morte” è una sentenza. La Madonna parla di una decisione, non di un “andare inconsapevolmente”. C’è consapevolezza, piena avvertenza e deliberato consenso nei confronti di questa direzione. L’umanità nel suo insieme – eccezion fatta dei seguaci di Maria – ha deciso per la morte, ha preso una decisione libera, consapevole, voluta per la morte.

La morte di cui parla la Madonna è quella dell’anima che è la conseguenza del rifiuto di Dio. L’umanità, rifiutando Dio, si è staccata dalla Vita e dalla Verità e quindi andrà verso la morte dell’anima e del corpo. Questo è già accaduto quando i nostri progenitori, creati a immagine di Dio ed elevati in grazia, hanno deciso di mettersi al posto di Dio e sono stati condannati alla morte. Questa condanna ce la portiamo dietro perché nasciamo già morendo, la clessidra del tempo inizia a svuotarsi nel momento in cui nasciamo. Soltanto la fede in Cristo Risorto ci salva.

L’umanità ha deciso per la perdizione eterna e nel medesimo tempo per la sua autodistruzione. Staccati da Dio, gli uomini, non hanno la possibilità di seguire la via del bene. Staccati da Dio gli uomini sono in balìa del demonio, delle loro passioni, della loro superbia e prepotenza, del loro orgoglio, della loro avidità, della loro empietà, della loro malvagità e diventano strumenti del demonio il cui fine è portare l’umanità e tutta la Terra a bruciare nel fuoco eterno.

Queste espressioni sono adeguate, sono rivelate, sono quelle vere a cui bisogna guardare in faccia: noi abbiamo deciso per la morte eterna nel tempo e nell’eternità perché abbiamo deciso di rifiutare Dio.

Il messaggio del 25 gennaio 2023 richiama l’ammonimento dell’ottobre precedente: «Cari figli! Pregate con me per la pace perché satana vuole la guerra e l’odio nei cuori e nelle nazioni. Perciò pregate e, nelle vostre giornate, fate sacrifici con il digiuno e la penitenza perché Dio vi doni la pace. Il futuro è al bivio perché l’uomo moderno non vuole Dio. Perciò l’umanità va verso la perdizione. Voi, figlioli, siete la mia speranza. Pregate con me affinché si realizzi ciò che ho iniziato a Fatima e qui. Pregate e testimoniate la pace nel vostro ambiente e siate uomini di pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata».

La Madonna ha detto che l’uomo moderno non vuole Dio. Nessuno ha mai usato questa espressione. È un’espressione coniata dalla Madonna. Solitamente si dice che l’uomo moderno “non crede” in Dio o che ha messo se stesso al posto di Dio. La Madonna non si riferisce all’ateismo e alla mancanza di fede che però è un’apertura all’eventualità dell’esistenza di Dio. L’ateismo attuale parte dalla consapevolezza che ogni uomo ha, grazie al suo intelletto, di sapere che Dio c’è.

La Madonna ha detto che il peccato più grande dell’umanità è aver abbandonato Dio e ha anche precisato che ogni uomo ha la possibilità di conoscerlo e quindi alla fine della vita, se muore nella negazione di Dio quanto sarà triste per lui sentirsi condannare all’inferno: «Ogni persona adulta è in grado di conoscere Dio. Il peccato del mondo consiste in questo: che non cerca affatto Dio. Per coloro che adesso dicono di non credere in Dio, quanto sarà duro allorché si avvicineranno al trono dell’Altissimo per sentirsi condannare all’inferno». (3 febbraio 1984)

Il problema è che noi sappiamo che Dio c’è, è un’evidenza, è una possibilità della ragione ma noi non accettiamo questa esistenza e questa dipendenza, non vogliamo Dio. Abbiamo buttato Dio fuori da noi stessi e dal mondo. Abbiamo rinnegato la fede in Gesù Cristo, Figlio di Dio, Redentore del mondo e abbiamo rifiutato la Croce.

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20. Medjugorje eterna primavera

            L’entusiasmo, col  quale, anni fa, ho iniziato la mia testimonianza,  pubblicando il mio  libro “Perché credo a Medjugorje, non si è affatto affievolito col passare del tempo. Al contrario è divenuto più consapevole e più motivato, come il seme di senape che, piantato nel giardino,  si sviluppa  fino a diventare un albero vigoroso e ospitale. Le cose di Dio incominciano sempre nella piccolezza e crescono nel silenzio e nella fedeltà, in modo tale che, quando si manifestano al mondo, sono preparate ad resistere alle insidie e alle difficoltà del serpente antico. Uno dei motivi di credibilità di Medjugorje è la vitalità inesauribile dell’evento, che è iniziato in quel 24 Giugno del 1981, festa della nascita di S. Giovanni Battista. Da allora si è aperta una sorgente d’acqua viva che è alimenta un fiume di grazia e di pace che scorre nel mondo intero. In questi anni delle apparizioni Medjugorje ha vissuto una storia esaltante e travagliata, dove i momenti pace si sono alternati a quelli delle persecuzioni e delle incomprensioni. Le schiere dei pellegrini si sono succedute con una continuità impressionante, coinvolgendo persone da ogni parte del mondo. Non vì è santuario mariano che abbia una presenza così universale, nonostante che i pellegrinaggi siano organizzati solo privatamente. Sono innumerevoli i pellegrini che non si stancano di ritornare, come se non potessero fare a meno di venire a dissetarsi e a ritemprare le forze nell’arduo cammino della vita.

            Da quando, nel marzo del 1985, mi sono recato a Medjugorje per la prima volta, anch’io, come tanti  altri pellegrini, ho sentito il bisogno di ritornare, anche più volte all’anno, trascorrendo in quell’oasi di preghiera e di pace i miei giorni di riposo. I primi tempi ero attratto dalla novità dell’evento e dalla presenza dei veggenti, con alcuni dei quali ho stretto una fraterna amicizia. I neofiti di Medjugorje fanno tutti un’esperienza particolare. Il primo incontro col soprannaturale sconvolge la loro vita, dando loro un nuovo modo di pensare e di vedere. L’incontro con la Madonna apre le porte del cuore e fa cadere le squame dagli occhi. Scoprono un mondo nuovo, dove la mano di Dio guida gli avvenimenti e intreccia le vicende della vita quotidiana. Ora comprendono che il cielo esiste veramente e che si apre sulla terra, chinandosi su ognuno di noi. Il ghiaccio dell’incredulità e dell’indifferenza si scioglie e il cuore si dilata al soffio soave dell’amore. Nessuno va a Medjugorje per caso, anche se le motivazioni per intraprendere il viaggio sono le più svariate. In realtà è la Madonna che chiama personalmente e si prende cura di ogni pellegrino al suo arrivo. Le moltitudini che salgono la collina sentono che la Madre è  viva e che si fa presente chiedendo di entrare nella nostra vita. La dolcezza dell’incontro con Maria è un’esperienza indimenticabile e accompagna anche nel ritorno a casa. E’ inevitabile desiderare di ritornarvi ancora, per ritrovare quell’incanto che la fatica della vita quotidiana dissolve rapidamente.

            Non si ritorna a Medjugorje per abitudine, ma perché spinti da un desiderio insopprimibile. Anche quelli che hanno accumulato i viaggi a decine o a centinaia, si commuovono ogni  volta all’arrivo, quando dal groviglio dei tetti spunta la Chiesa dai due campanili. Personalmente ho superato da tempo la fase dei primi entusiasmi, della ricerca dei segni, dell’incontro con i veggenti e persino della presenza ai momenti dell’apparizione, per quanto siano una grazia inestimabile.  Anche quando i veggenti sono assenti e non ci sono apparizioni, Medjugorje conserva il suo incanto soprannaturale di oasi di preghiera e di pace, dove la Madonna concede grazie particolari. Nulla in questo lungo tempo ha potuto offuscare o allontanare la presenza di Maria. Né le persecuzioni dei primi tempi, né gli anni drammatici della guerra, che hanno rarefatto i pellegrinaggi, né le seduzioni del benessere, né l’atteggiamento prudentei dell’autorità ecclesiastica. La Madonna, ringraziando fin dal principio, per aver risposto alla sua chiamata, ha voluto assicurare i pellegrini della sua costante presenza e del dono delle sue grazie. Il nemico, per quanto si dia da fare, non è riuscito  a far prevalere la zizzania là dove la Madonna ha seminato il buon grano. Solo la nostra infedeltà può rendere sterile questa terra di elezione.

            La lunga presenza della Regina della pace ha visto susseguirsi moltitudini di pellegrini, a ondate incessanti. A volte mi chiedo quanti di loro abbiano già raggiunto la Madre in cielo, dopo che hanno così tanto desiderato vederla qui sulla terra. Ivan testimonia che, quattro ore dopo la morte di S. Giovanni Paolo II, durante l’apparizione ha visto il grande Papa che contemplava la Madonna raggiante di gioia. Forse anche noi un giorno potremo godere di questa visione, dopo che per tanto tempo abbiamo colto sul volto dei veggenti in estasi un tenue raggio della bellezza di Maria. Per i molti che ci hanno preceduto in cielo, un numero non meno grande è andato a ingrossare le ondate provenienti da ogni parte del mondo.. I giovani che arrivano a Medjugorje sono nati quando le apparizioni erano già incominciate. La Madonna in questo lungo tempo è stata testimone di un cambio generazionale. Medjugorje è un albero sempre verde, che cresce e si rinnova. Nel frattempo a capo della Chiesa si sono succeduti tre Papi, ognuno dei quali scelto da lei e suo figlio prediletto e devotissimo. Il tempo, che corre sempre più veloce, ha visto il mondo trasformarsi radicalmente. La storia ha assunto tratti imprevedibili e inquietanti.  Medjugorje stessa non è più il villaggio delle origini. Tutto sta cambiando e il mondo incomincia a dubitare delle sue certezze. Ci sarà ancora un futuro per  il nostro pianeta, dove soffia il vento pernicioso dell’odio e della violenza e che potrebbe distruggerlo da un momento all’altro? Sono interrogativi angosciosi che è inutile soffocare e che ritornano inevitabilmente a bussare alla porta  del cuore.

            Più il tempo passa e più Medjugorje è attuale. Più si addensano le tenebre e più rifulge la sua luce. Più l’umanità è in balia dell’imprevedibile e più ha bisogno di una roccia a cui aggrapparsi. Più l’impero delle tenebre ostenta la sua forza e più si fa necessaria la presenza del Cielo. Chi ha seguito l’evento fin dai primi anni ha visto l’attuarsi di un piano mirabile per la salvezza della nostra generazione. Non una sola parola della Santa Vergine ha perduto il suo valore e la sua attualità. I suoi messaggi sono vivi e donano la vita. La sua presenza si fa sempre più intensa e più necessaria. La Regina della pace, con il fulgore della sua perenne giovinezza, ha portato su quella terra benedetta un oasi di paradiso. Il tempo, che divora uomini e cose, nulla può contro quella luce immortale, che brilla e illumina senza consumarsi. Gli uomini, assetati di assoluto, bisognosi di riaccendere la fiaccola della fede, fiaccati dalla zavorra dell’effimero, accorrono sempre più numerosi a quella fonte di grazia e di speranza che la Madre misericordiosa  alimenta per le anime aride e assetate dei suoi figli dispersi.

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19. “Voi figlioli siete la mia speranza”

La Madonna ci dice sempre in anticipo quello che accadrà. Lei è la Donna che viene dal futuro e, guardando la  realtà con attenzione e preoccupazione, possiamo appurare che c’è una situazione del mondo che è  molto seria e si sta aggravando sempre  di più.

 Bisogna focalizzare e leggere alla luce della fede quello che sta avvenendo perché, man mano che il tempo passa, mi accorgo che i messaggi  della Regina della pace manifestano  tutto il loro valore di luce e di guida. La Madonna ha tutte le ragioni per essere preoccupata e più volte ci ha esortato a pregare con Lei per la pace, perché “satana  vuole l’odio e  vuole  la guerra”

Da una parte c’è la sollecitudine materna della Madonna che è qui per salvarci, per impedire che satana distrugga le nostre vite e il pianeta sul quale viviamo e che miete le anime portandole alla perdizione eterna.

La Regina della pace è qui per questi supremi obiettivi che sono la nostra salvezza nel tempo e nell’eternità e ci apre gli occhi su un situazione di estremo pericolo, che noi non vogliamo vedere,  rimuoviamo e  nascondiamo

 La Madonna è qui per salvarci da una situazione ben nota, conosciuta, ma tacitata e coperta. Talvolta, poi, si ha l’impressione che sia l’umanità accecata a voler andare verso l’abisso della perdizione e della morte.

Siamo entrati nel tempo dell’Apocalisse e siamo nella fase della guerra, che è una  componente dei Segreti di Medjugorje, perché i veggenti ci dicono che riguardano “il mondo e la Chiesa”.  Ma noi, alla luce del Segreti di Fatima, possiamo specificare che riguardano “la guerra e la fede”.

Siamo entrati in questa prospettiva ed è in atto una grande battaglia spirituale fra la Vergine Maria da una parte e il dragone infernale dall’altra, con i rispettivi schieramenti. È inutile far finta di non vedere il conflitto spirituale in atto, è bene schierarci dalla parte giusta che è quella di Maria, della Verità, della Vita, dell’Amore  e, in definitiva,  di Dio.

Globalmente, invece, a parte un piccolissimo numero di persone che segue la Madonna e i Suoi messaggi, un numero molto grande di persone non la ascolta e addirittura prova fastidio e questo atteggiamento prima o poi sfocerà nella persecuzione nei confronti di chi vuole che il messaggio di salvezza di Maria arrivi alle orecchie di tutti.

Da una parte c’è un clima generale di incoscienza, come nella descrizione del filosofo Soren Kierkegaard: la nave è ormai in mano al cuoco di bordo e ciò che trasmette il megafono del comandante non è più la rotta, ma ciò che mangeremo domani. Questo è esattamente quel momento: tutti fanno festa mentre la nave affonda.

In questo contesto di irresponsabilità, superficialità e chiusura a Dio, la Madonna è qui, ci dà i Suoi messaggi, ci scuote, ci invita a pregare con Lei, ci esorta a schierarci e a lottare. Pochi però rispondono. Dobbiamo svegliarci dal sonno della morte delle nostre anime, capire l’urgenza del momento che viviamo, comprendere   perché la Madonna per la seconda volta ha detto che è qui per realizzare ciò che ha iniziato a Fatima.

Lei dice che noi siamo la sua speranza e dobbiamo esserlo davvero! È attraverso la nostra adesione, e non diversamente, che la Madonna può realizzare i suoi piani di salvezza, può portare al Trionfo del Suo Cuore Immacolato e può donare all’umanità un’era di pace.

Man mano che il tempo passo e  il tempo dei segreti si avvicina, sempre di più notiamo che  i messaggi  hanno   un crescendo impressionante: “L’umanità  ha deciso per la morte” ( 25 Ottobre 2022);  “Il futuro è al bivio perché l’uomo moderno non vuole Dio.  Perciò  l’umanità  va  verso la morte” (  25 Gennaio 2023).  

Tutto questo non  smuove il clima di rassegnazione e   di  disarmo morale e spirituale nel quale  il  mondo vive.  Anche la  Chiesa  sembra non  avvertire la  gravità  dell’ora e del prossimo attacco col qual satana  cercherà  di distruggerla,  a meno  che  si  arrenda alla modernità, alla  religione dell’uomo al  posto di Dio. 

“Voi figlioli siete  la mia speranza” (25 Gennaio 2023) ha detto  la Madre ai suoi figli nei quali ha  posto la sua fiducia. E’ una esortazione  alla  quale deve  corrispondere  un impegno generoso,  innanzi tutto con la santità  della propria  vita,  in modo tale da essere parte  di una schiera che  non indietreggerà  e  non fuggirà  nel  momento dell’impero delle  tenebre.

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 18.  Nel tempo dei segreti le profezie  e  i miracoli cambieranno i  cuori degli uomini?

Durante il tempo dei segreti,  del quale non conosciamo la durata, il mondo cambierà  radicalmente. Questo  è il motivo per  cui gli eventi,  che dal  quarto al  decimo “sono molte cose  terribili”, sono permessi  da Dio.  Ci troveremo   in  un contesto particolare,  che avremmo mai immaginato, dove la presenza di Dio si manifesterà  a  tutta l’umanità,  anche  grazie ai mezzi di comunicazione.

Non dobbiamo dimenticare  chi è  il  soggetto  che dominerà la  scena e  il  cui nome risuonerà  da  un capo  all’altro della  terra.  Infatti non  sarà chi dovrà annunciare gli eventi tre  giorni prima e  neppure  gli stessi veggenti  portatori dei segreti,  ma   Colei che   ha realizzato questo piano  incredibile,  col quale  ha chiamato l’umanità  a  rapporto.

Con  un  inizio sommesso e poi con un improvviso evento folgorante,  il  mondo intero sarà  costretto a guardare a Medjugorje,  alla  montagna delle  prime apparizioni, dove  la  Vergine  Maria,  la  Madre  di Cristo e della   Chiesa,  metterà  al  centro dell’attenzione mondiale  quella  religione cattolica dichiarata  superata e arrogantemente   cancellata.

Non  c’è  dubbio che  la vista  del  terzo  segreto segni l’inizio di una crisi dirompente,  perché  una realtà,  che  sfugge  ad  ogni  umano controllo, si colloca  davanti gli occhi  di  tutti  e,  nel  medesimo    tempo,  rimanda a una  persona invisibile,  ma  presente, con la   quale è  giocoforza confrontarsi. Volenti o nolenti tutti sapranno che Maria di Nazareth è colei che ha in   mano la  situazione e che  la guida con autorità regale.

Il  mondo che si è  messo al  posto  di Dio  non potrà  che tremare e cercare  invano   di oscurare  l’evento. La  Madonna  fin dal  principio  ha provveduto a far   sapere che  il  segno viene  dal Cielo, che è  indistruttibile  e  durevole. Come nasconderlo,  come tacitarlo, come distruggerlo? Il  miracolo è  evidente,  è  controllabile, è  innegabile. Per mezzo di esso  Maria riaccende la speranza  degli umili e fa tremare  i   troni dei  superbi.

Tuttavia non si può  escludere che l’informazione globale,  per la quale il segno sulla  collina sarà un fenomeno  da derubricare e da  seppellire,  già  dopo  i primi giorni si affanni a distrare l’attenzione su altrove  e ad appaiare il  fenomeno ad  altri similari, in  modo tale  da  portare  le  menti in confusione.  Riusciranno gli occhi accecati a scoprire la banalità  dell’inganno?

Tuttavia per  i  credenti il  segno, apparso puntualmente  nel  momento annunciato,  sarà motivo di gioia e  di conforto e un  punto di riferimento irrinunciabile  nella marea della  disinformazione  e  della  Babele  delle  lingue. Soprattutto per  la  Chiesa, alla  vigilia della grande  prova  della fede  e  dello scatenamento della  persecuzione, sarà  un colpo di fulmine che  farà  cadere le  riserve  a  lungo coltivate.

Con l’ingresso nel  tempo drammatico dei segreti, dal quarto fino  al  decimo , si incomincerà   a comprendere  il  piano salvifico di Maria,  che  passa  attraverso un appello personale,  una vera  e  propria selezione fra  chi crede  e  accetta  la  mano salvifica  della  Madre  e  quelli  che  ostinatamente la  rifiutano.

E’ attraverso   questo concatenamento di eventi sconvolgenti che  il   mondo si renderà   conto della  dimensione  dell’Apocalisse che si è  abbattuta  su un’ umanità  che,  cedendo  all’inganno del tentatore, ha rifiutato la   fede e  la  Croce e   si è  messa illusoriamente   al  posto di Dio.

Possiamo  senz’altro pensare  che  gli eventi dei segreti siano davvero quelli descritti con immagini e  parole divine  dall’apostolo Giovanni dell’Apocalisse. Come dubitare che siano i sette  flagelli, preceduti dai sette  sigilli e annunciati dalle sette  trombe? Saranno  ben diversi dalle  calamità  della  storia  di cui l’umanità conserva il  ricordo.

Se satana cercherà   di distruggere il  mondo e  lo stesso genere umano,  a quali scenari dovremo assistere, da  quali pericoli dovremo fuggire,  quali via di uscita  potremo trovare? I cuori degli uomini sono così induriti che solo dinanzi a eventi spaventosi piegheranno  la ginocchia,  alzeranno le mani verso il Cielo e rientreranno nella loro dimensione  di povere creature corrose  dalla  superbia.

Le  moltitudini accecate, ingannate e assoggettate si  renderanno conto, in quei tre  giorni di tempo, di quello  che sta  accadendo e del pericolo  che incombe? Accoglieranno la  via  salvezza che viene  loro indicata da  chi crede,  spera  e tende la mano?

Saranno  i figli di Maria che,  nell’avvicendarsi di profezie sconvolgenti e di prodigio mai visti, diranno a chi ha orecchi per  intendere   che Dio è venuto  a visitare il suo popolo, che il tempo della  schiavitù  diabolica  è  terminato e che  una possibilità di  salvezza  viene offerta  a  tutti coloro che  crederanno. Nessuno sa, se  non  il  Cielo, quale  sarà il  numero di quelli che  si salveranno e  di quelli che  periranno.

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17. Nel  mirino della Russia c’è la Cattedra di Pietro?

Ci deve essere un motivo particolar che ha mosso la Regina del Cielo a una presenza così straordinaria, nella bimillenaria storia della Storia della Chiesa, come quella che è incominciata a Fatima il 13 Maggio 1017 e che terminerà  con il compimento dei dieci segreti di Medjugorje.

In tutto questo arco  di tempo, che  è   entrato  nel  suo pieno svolgimento, la Russia svolge un ruolo da  protagonista, che la Madonna  rivela dettagliatamente   sia sul piano politico come su quello religioso:

“Per impedirla (una  nuova  guerra), verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se accetteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e avranno pace; se no, spargerà i suoi errori per il mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente, il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di pace.»

Solo alla fine di questo sconvolgente  dramma della storia della  salvezza “la Russia si convertirà” e  “ Il popolo russo è il popolo nel quale Dio sarà maggiormente glorificato” ( Medjugorje 30 Ottobre 1981).  Da notare  che  la  conversione  della  Russia viene dopo  il  Trionfo del Cuore Immacolato di Maria.  Il crollo dell’Unione Sovietica è  stato indubbiamente  una vittoria della  Madonna,  ma non ancora quella definitiva.

Il ruolo anticristico della Russia nel  secolo scorso fino ad oggi è così vistoso che non può essere  messo in discussione.  Tuttavia oggi  non  pochi cattolici cercano coprirlo,  mettendo piuttosto in evidenza il  valore  del  nuovo  patto di alleanza fra il Cremlino e  il  Patriarcato  di Mosca subentrato al crollo  del  regime  comunista.

Questo connubio  fra trono ed  altare costituirebbe una  forza politica religiosa mondiale,  capace di opporsi alla dissoluzione dei valori cristiani in Occidente  ed  esercitare  una  leaderschip  mondiale che avrebbe nel  popolo russo il suo fulcro.

Si tratta,  come  è evidente  a  qualsiasi persona che frequenta  il  vangelo,  di un ennesimo inganno satanico, che fa del Regno di Dio un supporto alle ambizioni mondane  di un  potere assoluto  come  è  sempre  stato nella storia della Russia.

 Dal secolo quindicesimo,  cioè  dalla  affermazione del  Principato della  Moscova, ad  oggi il  potere  politico  si è costantemente  servito della  religione  “ortodossa” per realizzare in suoi piani di insaziabile  espansione e si è tenacemente  opposto a tutti i tentativi di porre fine  alla  scisma d’Oriente ,  che nel  1054 aveva diviso la Chiesa cattolica  di  Roma da quella autoproclamatasi “Ortodossa” di Costantinopoli.

Infatti,  la risoluzioni del Concilio di Firenze del 1439, che  pose fine allo scisma  riaffermando solennemente il  primato di Pietro  nella  persona del  Papa,  fa  accolto e sottoscritto sia dall’imperatore bizantino che dal  Patriarca di Costantinopoli e  accolto, per quanto riguarda  i popoli slavi sia dallo Stato di Kiev che dalla Bieolorussia, ma  rifiutato dal  principe  di Mosca, che perseguitò quelli che aveva  accolto le decisione del Concilio.

Dopo la caduta di Costantinopoli  il 28 Maggio 1453, sotto l’attacco dei Turchi, e il crollo dell’impero bizantino, con il relativo Patriarcato,  Mosca si affrettò  ad  autoproclamarsi erede del suo patrimonio politico e religioso. Viene così elaborata una visione della storia che è anche quella  delle  attuali classi dirigenze russe:

La chiesa dell’antica Roma si è data in braccio all’empia eresia di Apollinare. La nuova Roma, la Chiesa di Costantinopoli, è in potere dei Turchi. Ecco che sorge la chiesa santa ed apostolica della terza Roma (…)  Due Rome sono cadute, la terza sta, la quarta non ci sarà” (».  ( Filoteo, monaco russo 1523).( L’eresia apollinarista, condannato sia da Roma come da Costantinopoli, nega  in Gesù Cristo la presenza dell’anima. )

“Da allora si sviluppò in Russia un viscerale odio teologico e politico contro la Chiesa di Roma e la cristianità occidentale. Il cristianesimo ortodosso, con Ivan IV il Terribile (1530-1584), divenne una sorta di religione nazionale. La Russia si proponeva come il santuario della fede vera e il Cremlino era la fortezza che conteneva il mito fondatore della Terza Roma.” (Roberto de Mattei).

Questa  è la storia che illumina la realtà attuale, per  altro ampiamente  presente negli scritti dei consiglieri dell’attuale leaderschip  politica russa.. Non si tratta solo di “distruggere l’Occidente”, giudicato “diabolico”, ma anche e  soprattutto di mettere le  mani sulla Chiesa cattolica e sul primato di Pietro  che  la contrassegna.

Forse  è per  questo che   la Madonna accompagna in  modo particolare  questo periodo storico,  caratterizzato non soltanto dal tentativo di satana di distruggere il  mondo,  ma  anche e soprattutto di distruggere  la  Chiesa cattolica con una forma deteriorata di religione cristiana,  messa al  servizio dalla  volontà   di dominio   di un  particolare  gruppo etnico.

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