"VI SUPPLICO: CONVERTITEVI!" (REGINA DELLA PACE-MEDJUGORJE)

Mese: Dicembre 2022 Pagina 1 di 18

Papa Benedetto amico di Radio Maria

Papa Benedetto ci ha ricevuto tre volte

Cari amici,

 Benedetto XVI è stato un amico costante di Radio Maria fin da quando era Cardinale e ha sempre  avuto espressioni di stima, ritenendola un  mezzo efficace di evangelizzazione.

Da  Papa ci  ha incontrato per tre volte, in occasione dei Convegno mondiali,  non mancando mai di incoraggiarci nel compimento della  nostra  missione al servizio della Chiesa.

Nel  mio ultimo  incontro con Lui,  mentre  mi stringeva  la mano, mi ha detto: “So che lavorate molto bene. Continuate così”!

Papa  Benedetto, anche da  Papa emerito, ha compiuto una missione straordinaria, quella di sostenere la Chiesa con la  preghiera, come ha detto Papa Francesco qualche giorno fa.

Nel  medesimo tempo è  stato per tutta la Chiesa una luce   che ha rischiarato le tenebre con la testimonianza della sua  fede,  portata avanti senza  vacillare fino al  termine del  corsa.

Grazie caro Papa Benedetto!

In Cielo continua a  pregare per noi che  siamo nella  prova.

Vostro Padre Livio

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Addio a Benedetto XVI, umile lavoratore nella vigna del Signore

Il Papa emerito, 95 anni, si è spento alle 9.34 nella sua residenza in Vaticano

Vatican News

Benedetto XVI è tornato alla Casa del Padre. La Sala Stampa vaticana ha annunciato pochi minuti fa che la morte è sopravvenuta alle 9.34 nella residenza del Monastero Mater Ecclesiae, che il Papa emerito, 95.enne, aveva scelto come sua residenza dopo la rinuncia al ministero petrino avvenuta nel 2013. 

“Con dolore informo che il Papa Emerito, Benedetto XVI, è deceduto oggi alle ore 9:34, nel Monastero Mater Ecclesiae in Vaticano. Non appena possibile seguiranno ulteriori informazioni”, si legge nella nota del direttore della Sala Stampa vaticana, Matteo Bruni, diffusa in mattinata.

Le notizie sul peggioramento

Già dai giorni scorsi le condizioni di salute del Papa emerito si erano aggravate per l’avanzare dell’età, come la Sala stampa aveva riferito aggiornando sull’evolversi della situazione.

Lo stesso Papa Francesco aveva voluto condividere pubblicamente la notizia sul peggioramento dello stato di salute del suo predecessore al termine dell’ultima udienza generale dell’anno, lo scorso 28 dicembre, quando aveva invitato a pregare per il Papa emerito, “molto ammalato”, perché il Signore potesse consolarlo e sostenerlo “in questa testimonianza di amore alla Chiesa fino alla fine”. E in tutti i continenti si erano subito moltiplicate le iniziative di preghiera con messaggi di solidarietà e vicinanza anche dal mondo non ecclesiale. 

☕IL CAFFEINO QUOTIDIANO DI P. LIVIO☕

🌟🖊️CI SCRIVONO🖊️🌟    

I  nuvoloni di fine anno

Carissimo Padre   Livio,

innanzi tutto  i più  cordiali auguri di un Anno nuovo al servizio della  Madonna  e  dei suoi piani di salvezza.

A partire  dal  Luglio del 2019 ,  quando la  Regina della  pace ha  preannunciato l’arrivo delle  “prove”, la  situazione mondiale  è andata   peggiorando di giorno in  giorno.

Prima  l’ondata  del  Covid  che ha  sconvolto il  mondo e  successivamente  quella non meno temibile  della  guerra  in Europa.

Nonostante i  richiami della Regina  della pace non mi pare  che  la  corsa del mondo  verso l’abisso  si  sia rallentata  e  che l’umanità senta  il desiderio  di ritornare  a Dio.

Al contrario, salvo le conversioni  personali che non  mancano,  “la decisione per la morte”,  come si è espressa la  Madonna, sembra  irrevocabile.

In questi giorni di fine anno  ho colto tre  notizie che da sole  sono un messaggio  e un ammonimento.

Innanzi tutto l’ondata  di Covid  in Cina che rischia di rimettere in discussione le nostre difese.

Ancora più  temibile è  la decisione di Russia e Cina di intensificare  la loro cooperazione   militare.

Infine l’aggravamento della salute   di Benedetto XVI,   la  cui presenza è  per la  Chiesa   un  simbolo insostituibile di fede e di speranza.

Non le   pare  che il  2023 ci riserverà eventi  inaspettati?

Mario  da Tivoli

Caro  Mario,

l’umanità è  entrata nel  tempo dell’Apocalisse,  ma pochi ne  sono  coscienti.

Il  problema però  non  è  quello  di  indovinare quello  che accadrà,  ma di essere  intimamente uniti a Gesù, per  poter  affrontare  qualsiasi  prova che incontreremo sul  nostro cammino.

Non guardiamo a ciò  che  fa   paura, ma a  Gesù  che libera da  tutte le  paure.

Se seguiremo la Regina della  pace  e  ascolteremo i suoi messaggi  vedremo   le  meraviglie  di Dio al  di là  di  ogni nostra  immaginazione.

Ave  Maria

Padre Livio

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Come l’Urss: la Russia verso la disgregazione

di Vladimir Rozanskij

Asia news 31-12 .2022

L’uomo “putiniano” è la versione attuale e infelice “dell’homo sovieticus”. Russi senza più speranza per il futuro, se non nella versione apocalittica dell’Ortodossia. La violenza putiniana è la “caratteristica nazionale russa”, la sua vera ideologia.

Mosca (AsiaNews) – Il 25 dicembre è caduto il 31° anno dallo scioglimento dell’Unione Sovietica, imposto dal presidente della Repubblica russa Eltsyn a un impotente Mikhail Gorbačëv, che dopo il tentativo estivo del golpe da parte del Kgb aveva perso ogni controllo sulle strutture dell’impero. I 10 mesi della guerra di Putin in Ucraina hanno suggerito a molti commentatori un paragone tra la fine dell’Urss e quella della Russia, che pare destinata a disgregarsi a sua volta.

Uno dei più autorevoli giornalisti indipendenti ancora rimasti in libertà in Russia, Andrej Arkhangelskij, ha pubblicato le sue riflessioni su tale anniversario sul sito di Radio Svoboda, parlando della condizione attuale “dell’uomo putiniano”, versione attuale e infelice di quello che veniva chiamato “homo sovieticus”. Egli ricorda che agli inizi degli anni Duemila l’opinione pubblica era insofferente rispetto alla memoria del 1991, “per quanto dovremo parlare ancora dei tempi sovietici e delle sue tragedie”, lasciando questo argomento alle dissertazioni degli storici.

“Ed ecco che finalmente è iniziata una vita nuova”, scrive il giornalista, “solo che è una non-vita, come afferma il filologo Mikhail Epstein”. L’anno che si conclude è stato “il più sanguinario di tutta la storia post-sovietica”, e rende di nuovo attuali le memorie delle vicende sovietiche: l’invasione dell’Ucraina “è quanto di più sovietico si possa immaginare”. La storia ritorna al punto di partenza, e la “nuova Russia” è ormai finita, per iniziare una fase oscura e ancora da immaginare.

Come ricorda Arkhangelskij, nel 1994 il principale sociologo russo, Jurij Levada, osservava che “l’Urss non esiste più, ma l’uomo sovietico continua a riprodursi”, e questa affermazione “si è rivelata profetica”. E questa è una lezione per tutti i “sovietologi e cremlinologi”, che sostenevano come l’esperienza sovietica si potesse “guarire con metodi naturali”, attraverso l’economia, il superamento dell’ideologia totalitaria e il progresso delle istituzioni democratiche, che danno ai cittadini la libertà di scelta.

E invece la “sovieticità” non si è dissolta, ma si è trasfigurata in una nuova forma di vita, quella putiniana: “I primi 10 anni si è conservata per inerzia, quindi Putin l’ha rianimata, riportandola fuori dal sottosuolo dove sopravviveva in forma sonnambula”, spiega Arkhangelskij.

Per il cronista “il regime di Putin non ha creato nulla di nuovo, né l’ideologia né la narrativa, né i principi, ha solo ridato modo di esprimersi a un essere inanimato”. L’uomo putiniano era ormai avulso dalla realtà e dal mondo, è un “uomo locale, recluso, a differenza delle varianti più ampie dell’uomo ‘khruscioviano’ e ‘brezneviano’, che cercava il mondo attorno a sé”. È un “uomo sovietico nudo”, senza più radici e senza più speranza per il futuro, se non nella versione apocalittica dell’Ortodossia, anch’essa un resto dell’eredità sovietica.

Si ricorda il proverbio russo che Putin ha pronunciato subito prima dell’invasione dell’Ucraina: “Ti piace o non ti piace, pazienza bella mia!” (nravitsa, nie nravitsa – terpi, moja krasavitsa!). Una frase incomprensibile agli occidentali, il cui vero significato è chiaro “solo a chi è cresciuto nelle scuole e nei cortili sovietici”. Il sottinteso è la giustificazione dello stupro, anzi un inno alla violenza in quanto tale, che “viene giustificata con dimensioni di ordine storico e morale; è il codice della violenza che vediamo all’opera in questi giorni”.

La violenza putiniana è quindi la “caratteristica nazionale russa”, la sua vera ideologia, che viene diffusa dalla propaganda martellante in cui “lo stupro si compie con le parole”. L’esperienza post-sovietica è stata traumatica perché i russi hanno dovuto riscoprire e ridefinire sé stessi, a differenza di tutti gli altri Paesi e soprattutto degli occidentali, che non hanno subito “scosse telluriche di autocoscienza”. E invece di creare un uomo nuovo in un mondo nuovo, si è riaffermato l’uomo vecchio, che cerca rabbiosamente di far tornare il mondo a quello che era prima.

🌹STORIE DI MEDJUGORJE🌹

LA  MIA VITA PER   LA  GOSPA

Cari amici,  per  due volte alla  settimana,  vi racconto sul Blog  la storia  delle apparizioni della Madonna   a  Medjugorje, così come io  l’ho  vissuta  dai primissimi anni fino ad  oggi.

Vostro  Padre  Livio


9. Il paradiso esiste 

Nei primi giorni delle apparizioni sono già presenti gli elementi fondamentali che caratterizzano gli sviluppi successivi. Non c’è dubbio che la preghiera sia la componente essenziale. All’inizio anche il dialogo fra la Madonna e i veggenti era più fitto.

 I ragazzi avevano molte domande da rivolgere, anche a nome della gente e la Madonna, a sua volta, aveva molti insegnamenti e consigli da dare. Per alcuni mesi, quando ha raccontato la sua vita, non ha permesso che le venissero poste delle domande.

 E’ la Madonna la regista delle apparizioni, che ne stabilisce la modalità e la durata. I messaggi che la Regina della pace ha dato in questo lungo arco di tempo ormai formano un libro, che è da considerarsi un tesoro di spiritualità per tutta la Chiesa.

 Tuttavia la Madonna viene innanzi tutto per pregare con noi. La Madre di Dio, che in cielo intercede incessantemente a nostro favore, porta sulla terra la sua preghiera e ci invita ad unirci a Lei.

Che cosa hanno fatto i veggenti quando, per la prima volta, si sono trovati vicini alla Madonna? Benché fossero confusi e anche un po’ impauriti, sono caduti in ginocchio e hanno incominciato a recitare le preghiere che conoscevano, il Padre nostro, l’Ave Maria ed il Gloria al Padre

Da allora la Madonna le recita con loro, eccezione fatta per l’Ave Maria. Quando i veggenti la recitano, la Madonna sorride felice. Dovremmo ricordarcelo anche noi ogni volta che ci rivolgiamo alla Madre di Dio con la salutazione angelica.

Nei primi tempi la Madonna non solo pregava, ma anche cantava, intonando lei stessa i canti del repertorio parrocchiale e i veggenti si univano a Lei. La sua voce è melodiosa, indescrivibile. Vicka e Ivan affermano che supera anche quella degli angeli che hanno sentito cantare in paradiso.

Anche quando parla è come se cantasse. Mentre la “Gospa” canta e prega sta in piedi, con le mani allargate. Qualche volta le tiene giunte, in genere al “Gloria al Padre”. La Madre di Dio è la preghiera vivente. Che cos’è la preghiera se non Maria in preghiera?

II richiamo all’aldilà è l’altro motivo ricorrente delle apparizioni. La stessa presenza di Maria porta Il paradiso sulla terra e invita a rivolgere lo sguardo sull’eternità. La Madonna sembra avere fretta di ricordare a una generazione, che vaga nelle tenebre della morte, che il Cielo è la meta a cui bisogna tendere.

La prima a vedere e a riconoscere la Madonna nel giorno preparatorio è stata Ivanka, ancora sofferente per la scomparsa recente della mamma. E’ lei la prima a rivolgere una domanda alla Madonna, non appena i veggenti in ginocchio hanno cessato di pregare.

 Ivanka è una credente e sa che la morte non è la fine di tutto. Perciò non esita a chiedere come sta sua madre. La Madonna la rassicura dicendo che la mamma sta bene e che è con lei. Non deve perciò essere preoccupata.

 In una delle sue definizioni più belle del paradiso la Madonna dirà che “in Cielo c’è la gioia”. Lassù i figli sono con la Madre nella partecipazione della vita divina, in unione con Cristo risorto. La madre di Ivanka era una buona donna, come tante del villaggio, e la notizia che fosse già in paradiso rallegrò la gente, che si sentì incoraggiata sulla via della salvezza.

La Gospa si mostra accondiscendente con Ivanka anche il giorno dopo, quando la veggente le chiede se la mamma le avesse mandato  qualche messaggio. La Madonna risponde che la mamma le raccomanda di ubbidire alla nonna perché è anziana. Qui, in poche battute, sono racchiusi degli insegnamenti straordinari che rivelano la realtà ineffabile del paradiso più di qualsiasi trattato di teologia.

E’ vero che in Cielo i beati sono immersi nella contemplazione di Dio, ma è anche vero che sono coinvolti in ciò che accade sulla terra. Come la Madonna coopera attivamente all’opera della redenzione accanto al Figlio suo, così anche le anime gloriose sono attive e presenti nella vita degli uomini.

Quando una famiglia perde una persona cara, per quanto la mancanza lasci una ferita aperta, può essere sicura che, se si trova in paradiso o in purgatorio, possiede un fonte sicura di intercessione e di grazia. In Dio le anime gloriose vedono, anche nei minimi particolari, la nostra vita quotidiana.

 La mamma di Ivanka si preoccupa che la figlia quindicenne sia obbediente alla nonna anziana. Se pensassimo di più a queste verità della fede, vivremmo con più serenità le separazioni, spesso tragiche, causate dalla morte dei nostri cari e vivremmo nella serena certezza della comunione dei santi.

Alla domanda di Ivanka se la mamma avesse bisogno di qualche cosa, come la S. Messa o altre preghiere, la Madonna ha risposto che stava bene e non aveva bisogno di nulla. Di che cosa avrebbe bisogno chi partecipa della vita divina?

Non necessità neppure delle nostre preghiere, che vengono offerte per le anime del purgatorio. Tuttavia la sofferenza di chi rimane sulla terra non passa subito, anche se addolcita dalla luce della fede.

Anche dopo l’apparizione Ivanka sospirava: “Vorrei che la mamma fosse con noi, però che possiamo farci?” Al contrario i nostri cari in Cielo vorrebbero che fossimo con loro e pregano incessantemente per questa intenzione.

Se Ivanka avesse visto la madre nella gioia si sarebbe rassegnata prima. Per questo la Madonna  non si è limitata a rassicurarla con la sua parola, ma le ha fatto vedere la mamma per ben tre volte accanto a sé.

La presenza dell’aldilà è resa particolarmente concreta nelle apparizioni di Medjugorje, come se la Madonna volesse venire incontro alla nostra debolezza di fede. Sappiamo infatti come la vita eterna sia, fra gli articoli del Credo, quello più soggetto a dubbi e a incertezze.

“ Ho parlato al riguardo con Ivanka alcune volte. Ivanka mi ha detto che sua madre è apparsa per tre volte per breve tempo. Però ogni volta insieme alla Madonna, mai da sola. E tutto è accaduto nei primi tempi. Dice che sua madre non le appare più da tanto tempo.

 Ivanka inoltre dice che sua madre le appariva tutta intera: aveva un vestito bianco opaco, con un velo sulla testa. Dice che sua madre l’ha anche baciata tre volte: prima la Madonna e poi sua mamma. Le ho chiesto ancora, dato che per me è una cosa molto misteriosa e interessante, se ha visto chiaramente sua mamma. Ivanka mi ha risposto: “ Come se fosse viva”.

 Mi ha detto anche che sua madre, in questi incontri, non ha pronunciato nessuna parola. Mi ha detto che solo una volta le ha un po’ sorriso; la osservava beatamente e con serenità”( Fra Janko Bubalo).

 E’ opportuno sottolineare che in cielo le anime beate non hanno ancora il corpo glorioso, come nel caso della Madonna, assunta in cielo in anima e corpo. La Santa Vergine ha un corpo reale, partecipe della gloria di Cristo risorto.

La mamma di Ivanka invece è un’anima beata, in attesa della resurrezione dei morti. Si rende visibile con la sembianza di un corpo, come fanno anche gli angeli, che sono purissimi spiriti. Inoltre la mamma della veggente conserva un profilo subalterno, perché in quel momento è la Madre di Dio e madre nostra il cuore dell’apparizione.

La mamma di Ivanka è l’unica persona che i veggenti hanno riconosciuto nelle loro esperienze dell’aldilà. E’ stato un dono della Madonna per confortare la veggente, ma anche per tutti noi che portiamo nel cuore la sofferenza per la perdita dei nostri cari.

 Successivamente la Gospa ha mostrato il paradiso, il purgatorio e l’inferno ai sei veggenti, ma non vi hanno mai riconosciuto nessuna persona. Vicka e Jakov vi sono stati portati col loro corpo, ma senza individuare nessuna persona.

La Madonna vuole rafforzare la nostra fede nella vita eterna, senza indulgere alle nostre curiosità. Molti pellegrini sollecitano i veggenti a chiedere alla Madonna dove si trovi una persona cara che li ha lasciati. La Madonna non risponde, ma piuttosto ci invita a vivere nella preghiera il grande mistero della “Comunione dei santi”.

Nei primi tempi delle apparizioni Fra Janko Bubalo ha fatto chiedere alla Madonna, per mezzo di Marija, se possono pregare per noi quelli che stanno in paradiso e anche quelli che stanno in purgatorio. “La Madonna ha detto che possono pregare per noi sia quelli che stanno in paradiso, sia quelli che stanno in purgatorio” ( Fra Janko Bubalo).

Che le anime purganti possano pregare per quelli che sono nel pellegrinaggio terreno è stato insegnato per secoli dalla Chiesa e praticato dai fedeli. Il fatto che la Madonna lo abbia confermato ci aiuta a comprendere in tutta la sua portata la verità della “Comunione dei santi” che professiamo nel “Credo”.

In modo particolare però la Regina del Cielo sollecita le preghiere per le anime del purgatorio. La Beata Vergine Maria è la Madre di tutta la chiesa, anche di quella parte della chiesa che si sta purificando, in attesa di entrare nella gloria del paradiso.

 Pregare per le anime del purgatorio è un grande atto di carità che, a sua volta, ottiene degli intercessori a nostro favore. Non la vana curiosità, che apre spiragli agli inganni del maligno, ma la comunione nella fede e nella preghiera è il giusto atteggiamento che il cristiano deve avere nei confronti dell’aldilà.

UNO SGUARDO DI FEDE SULL’ATTUALITA’

Pensiero Spirituale sulle parole della Regina della pace nel messaggio a Jakov del 25 dicembre 2022

“Cari figli, oggi quando la luce della nascita di Gesù illumina il mondo intero, con Gesù tra le braccia,
in modo particolare prego che ogni cuore diventi la capanna di Betlemme in cui nascerà mio Figlio e che le vostre vite diventino la luce della Sua nascita. Figlioli, vivete nell’inquietudine e nella paura. Perciò, figlioli, in questo giorno di grazia pregate Gesù perché rafforzi la vostra fede e diventi il governatore delle vostre vite perché,
figli miei, soltanto con Gesù nella vostra vita non guarderete all’inquietudine ma pregherete per la pace
e vivrete nella pace; non guarderete alla paura ma a Gesù che libera da tutte le paure.
Io sono vostra madre che veglia su di voi incessantemente e vi benedico con la mia benedizione materna”

Cari amici,

la Regina della pace ha dato questo bellissimo Messaggio al veggente Jakov nel giorno di Natale.  
I messaggi della Madonna sono sempre bellissimi, ma quando fa un’analisi della nostra situazione esistenziale indicandoci poi i rimedi per la paura e l’angoscia, le Sue parole sono certamente più comprensibili. Il mondo oggi vive veramente una situazione di discordia, inquietudine, odio, prepotenza. Gli stessi rapporti umani sono degenerati in un “tutti contro tutti” ed è la realizzazione delle mire di satana che vuole l’odio e la guerra, ovvero la discordia nei rapporti umani, nelle famiglie, nella Chiesa.

Il nostro tempo è caratterizzato da una paura in particolare della quale la Madonna ci aveva già messo in guardia: «il diavolo vuole l’inquietudine e la guerra, vuole riempire il vostro cuore di paura per il futuro, ma il futuro è di Dio» (Messaggio del 25 marzo 2021). La Regina della pace ci aveva già ammoniti circa il progetto di satana di riempire i nostri cuori di paura per il futuro e allo stesso tempo ci aveva dato il rimedio, la rassicurazione, la certezza che il futuro è di Dio.

Nel Messaggio a Jakov la Madonna indica la direzione verso la quale puntare lo sguardo, ci dice che anziché guardare alle nostre paure e inquietudini dobbiamo guardare a Gesù che libera da tutte le paure. Dobbiamo fissare lo sguardo su Gesù, Re della pace!

Il 25 agosto 1991 la Madonna ha dato un Messaggio importantissimo, specialmente se letto a posteriori, data l’imminente e inaspettato crollo dell’URSS che sorprese tutto il mondo. In quel Messaggio disse: «satana è forte e vuole disturbare i miei progetti di pace e di gioia e farvi pensare che mio Figlio non sia forte in ciò che ha deciso». Una delle tattiche di satana è proprio quella di sminuire la potenza della Madonna, mettendo in luce la sua (falsa) forza. Non dobbiamo lasciarci ingannare, il futuro è di Dio. Satana vuole paralizzarci con la paura, ma se noi focalizziamo lo sguardo su Gesù capiremo che solo in Lui c’è futuro, c’è pace, c’è speranza.

Quella di satana è una falsa forza, lui è il principe dell’inganno, il menzognero per eccellenza e ci tenta continuamente a gettare la spugna, a non combattere, ad arrenderci. La paura è l’arma di satana, ma dobbiamo contrastarlo con la speranza cristiana, con l’affidamento a Dio, nostro rifugio, nostra salvezza e nostra pace.Quell

Satana con la sua forza cerca di impaurirci e immobilizzarci, ma la Madonna ci invita a distogliere lo sguardo da questo inganno (non guarderete all’inquietudine), ma rivolgere lo sguardo verso Gesù, verso l’onnipotenza d’amore di Dio, verso la presenza vittoriosa di Maria.

La Madonna è qui da tanti anni e avanza vittoriosa conquistando sempre più cuori. Se saremo suoi vinceremo!

Da “La Lettura cristiana della cronaca e della Storia”

“IO SONO CRISTIANO E AMO GESÙ SOPRA OGNI COSA” – Puntata 21

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Quanti oggi, di quelli che sono stati battezzati ed educati nella fede cristiana guardano ancora a Gesù riconoscendo in lui la Luce del mondo, la Via, la Verità e la Vita?

Nella società in cui viviamo, in particolare nei Paesi di antica cristianità, Gesù Cristo è stato declassato a un semplice maestro spirituale, quando non è stato addirittura infangato e vilipeso, rinnovando la sua Passione.

In un mondo che ha rinnegato la fede e la croce, cresce l’odio contro Gesù Cristo e nel medesimo tempo l’intolleranza verso coloro che credono in lui e lo amano.

Sono in particolare i giovani, adescati da innumerevoli falsi maestri, a non conoscere Gesù nella sublime bellezza della sua persona e nella sapienza divina dei suoi insegnamenti.

Questo libro, nato da una serie di catechesi giovanili a Radio Maria, vuole aiutare a conoscere Gesù più da vicino, in modo da stabilire con lui un’amicizia intima e indistruttibile che ci accompagni nell’impegnativo pellegrinaggio della vita 

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