"VI SUPPLICO: CONVERTITEVI!" (REGINA DELLA PACE-MEDJUGORJE)

Autore: Padre Livio Pagina 1 di 122

UNO SGUARDO DI FEDE SULL’ATTUALITA’

Pensiero Spirituale sulla contemplazione della Passione di Gesù

Cari amici,

la Madonna ci ha detto – senza tanti giri di parole – che abbiamo rifiutato la fede e la Croce; inoltre, ci ha detto di prendere in mano la Croce e di inginocchiarci davanti a Essa.

Vorrei darvi un suggerimento, ispirato alla spiritualità del padre fondatore della Congregazione a cui appartengo, San Giuseppe Calasanzio. Nei giorni che ci separano dalla Pasqua vi suggerisco di leggere quotidianamente la Passione di Nostro Signore. Ci sono ben quattro versioni, ciascuna caratterizzata dalle sfumature della sensibilità di ogni evangelista ma certamente arricchenti dal punto di vista spirituale.

Questa lettura si può fare nel modo più tradizionale, ovvero aprendo la Bibbia, oppure in modo più moderno e tecnologico, ovvero dal cellulare: basta aprire un qualsiasi motore di ricerca per trovare una versione aggiornata e corretta del testo CEI.

Durante la giornata leggete dei brani della Passione, meditateli con il cuore, immedesimatevi con Gesù e contemplate la grandezza divina del Figlio di Dio nella sua umiliazione, nel suo amore, nel suo coraggio. Nella Passione sono raccolte tutte le virtù cristiane, sono state descritte dagli evangelisti proprio per essere contemplate.

La meditazione della Passione di Gesù è la più grande medicina di cui ha bisogno il genere umano.

Questa umanità ha bisogno di umiltà e nella Passione vediamo come il Figlio di Dio si è umiliato, si è fatto uomo, è diventato simile a noi. Già l’incarnazione nel grembo della Vergine Maria, già il fatto che il Figlio di Dio sia stato dapprima un embrione e poi è nato in una grotta, è stato deposto in una mangiatoia. San Luca descrive in modo mirabile la deposizione del Bambino nella greppia di legno, che preannuncia la Croce. La nascita di Gesù richiama la Sua Passione.

Tutto il percorso della vita di Gesù è un esempio di umiltà sublime: dalla casa di Nazaret nel silenzio e nel lavoro; gli anni della vita pubblica con tutte le umiliazioni che ha dovuto subire nella fatica dell’evangelizzazione, nel dolore per il rifiuto; le quaranta ore della Passione iniziate nel Getsemani, fino alla morte in Croce quando Gesù all’ora nona emette un grido «Elì, Elì lamma sabactàni?» che vuol dire: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?», è l’inizio del Salmo 22, ciò significa che Gesù è morto pregando. Prima ha perdonato dicendo: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno».

Gesù ha pregato quel Salmo che preannuncia la Sua Resurrezione. Il Salmo 22 infatti inizia con il grido di lamento per essere stato abbandonato e poi termina con la glorificazione del perseguitato. Non possiamo separare la Passione dalla Resurrezione del Signore, questa è la totalità del mistero pasquale.

Per arrivare preparati alla Santa Pasqua è importante leggere il testo della Passione e soffermarsi su alcuni passaggi particolarmente significativi. È edificante anche soffermarsi su tutti i personaggi descritti, sui loro gesti, le loro parole, i loro atteggiamento. L’attenzione maggiore, ovviamente, va fissata su Gesù e su Maria.

Maria, durante la Passione non ha parlato. La sua fortezza, la sua fedeltà al disegno di Dio e il suo immenso dolore sono racchiusi nell’assordante silenzio di quei momenti. Sicuramente lo sguardo di Maria su suo Figlio sofferente è molto più eloquente di qualsiasi parola. Maria ha accettato silenziosamente la Passione di Suo Figlio, lo ha offerto al mondo in sacrificio per noi e silenziosamente ha accettato di essere la Madre dell’umanità quando Gesù le ha donato come figlio Giovanni.

La presenza di Maria e i suoi gesti lungo la via del Calvario e ai piedi della Croce sono tutti silenziosi, segno dell’accettazione della volontà di Dio ma anche della certezza che a quei tremendi momenti di sofferenza si sarebbe susseguita la gioia immensa della Resurrezione.

Maria è sempre presente accanto a Gesù. Il suo amorevole sguardo non lo lascia mai. Maria è con Gesù sul Calvario, è con Gesù ai piedi della Croce, tiene tra le braccia Gesù quando viene tolto dalla Croce ed è con Lui nel momento della deposizione nel Sepolcro.         

Maria, però, non è con le donne che vanno al Sepolcro per ungere il corpo del Signore e trovano il masso spostato. Maria sapeva che Suo Figlio non era più lì. La Madonna ha vissuto la Passione di Suo Figlio come dono totale ma nella prospettiva della vittoria del Bene sul male, nella prospettiva della Redenzione che è avvenuta.

Meditiamo allora su come Cristo ci ha salvati, come è stato redento il genere umano.

Gesù è stato rigettato, disprezzato, umiliato e maltrattato. In silenzio, ma con grande dignità, ha accettato umilmente queste umiliazioni. Le poche parole che Gesù ha pronunciato durante la Passione e nel momento della morte erano parole sovrane, sapienti, assolute, eterne, umili.

Gesù ha vinto con l’umiltà, con la sopportazione, con il dolore silenzioso.

L’amore di Gesù per noi si manifesta nell’abbracciare la Croce, nel cooperare arrivando in cima al Calvario e nel farsi crocifiggere senza opporre resistenza,

L’umiltà di Gesù ha resistito al disprezzo, alla malvagità degradata, scellerata di quelli che lo colpiscono con i flagelli.

Tutti questi particolari si trovano nella descrizione della Passione, nei Vangeli. Vi invito, allora, a leggere ogni giorno questo brano così suggestivo che scaturisce molte riflessioni sulla nostra condizione umana, sulla grandezza di Gesù Cristo, sulla presenza silenziosa di Maria, sull’amore immenso di Dio, sulla malvagità umana…

Da “La Lettura cristiana della cronaca e della Storia”

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“TEMPO DI FORTEZZA” – Puntata 28

UNO SGUARDO DI FEDE SULL’ATTUALITA’

Pensiero Spirituale su Radio Maria, annunciatrice della conversione

Cari amici, il 1° gennaio 1987 a Medjugorje la Regina della pace ha dato un messaggio speciale attraverso la veggente Vicka a un gruppo di pellegrini di Radio Maria che proprio in quell’anno era diventata un’Associazione.

Ecco il messaggio che i pellegrini di Radio Maria hanno ricevuto, appunto, attraverso la veggente Vicka:
«Siate annunciatori di conversione, siate veri figli della Madonna e tutti i messaggi della Regina della pace testimoniate nell’amore».

In croato la parola “annunciatori” ha la medesima radice di “Annunciazione”. Per questo motivo Radio Maria ha scelto la festa dell’Annunciazione il 25 marzo, come festa di tutte le Radio Maria del mondo. Inoltre, in questa parola è racchiuso l’impegno di fare dell’annuncio della conversione il tema fondamentale di Radio Maria.

La missione e il compito di Radio Maria è fare da supporto alla Regina della pace. Radio Maria è veramente la radio della Regina della pace, ha fatto, fa e farà suo questo programma di annunciare la conversione. La radio è un mezzo molto adatto a questo compito perché è facilmente ascoltabile da tutti, arriva a tutti ovunque.

Rispetto agli altri mezzi di comunicazione ha un vantaggio: la si può ascoltare anche in automobile. Una volta definivo la macchina la “trappola di Dio” perché moltissime persone vi trascorrono molte ore, spesso da sole e ascoltano Radio Maria, riflettono, interiorizzano le catechesi, pregano. La radio è un mezzo di evangelizzazione formidabile.

Ogni volta che apriamo i microfoni per sentire le testimonianze di conversione degli ascoltatori, molte telefonate arrivano proprio da persone che ascoltano Radio Maria soprattutto in macchina. È straordinario!

La Madonna ha studiato un mezzo formidabile da questo punto di vista: la radio può essere ascoltata sempre, anche mentre si è impegnati alla guida e non bisogna distrarsi.

La radio è parola. La parola ha una potenza intrinseca, se la si ascolta bene può arrivare nelle profondità del cuore, è una spada a doppio taglio che squarta nella profondità dell’anima. La parola, più delle immagini, è in grado di esprimere l’intensità dei sentimenti e dei pensieri di una persona. Inoltre, non distrae.

Anche Gesù ha detto “andate e predicate”. Radio Maria si muove proprio in quest’ottica, affidandosi alla potenza dello Spirito Santo per annunciare la conversione.

Radio Maria porta la Parola di Dio, che non passerà, è eterna, dura per sempre.

Radio Maria ha fatto della preghiera, dell’evangelizzazione e della spiritualità le linee portanti della sua missione.

Abbiamo dato un’impostazione al palinsesto che fosse il più aderente possibile alla richiesta della Madonna di annunciare la conversione, vivere i Suoi messaggi e pregare otto ore al giorno.

Questa Radio, da piccola radio parrocchiale che era, è diventata uno straordinario network mondiale, il più ascoltato fra i network cattolici. La grandezza di questa Radio è dovuta proprio al fatto che è fondata su quel messaggio della Regina della pace. Da quando l’abbiamo improntata così, è cresciuta straordinariamente e si è diffusa in tutto il mondo, anche in luoghi impensabili.

Radio Maria è stata una rivoluzione benevola all’interno della Chiesa perché ha riportato alla luce (e nelle case delle persone) preghiere come l’Angelus, l’Ora Media, i Vespri, le Lodi. Queste preghiere sono diventate patrimonio popolare grazie a Radio Maria.

Radio Maria è stata la prima a introdurre la Liturgia delle Ore nel suo palinsesto e ha fatto dell’annuncio della conversione la sua più grande missione.

Radio Maria ha aderito fin da subito al messaggio speciale ricevuto dalla Regina della pace, ne ha fatto una traccia per il suo cammino, sempre illuminato dallo sguardo materno e amorevole di Maria.

Tutta Radio Maria avanza su questa strada annunciando la conversione e, da veri figli della Madonna, testimoniando con amore tutti i Suoi messaggi.

Da “La Lettura cristiana della cronaca e della Storia”

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UNO SGUARDO DI FEDE SULL’ATTUALITA’

Pensiero Spirituale sulla purezza e l’apertura del cuore

Cari amici,

il 18 marzo 2023, in occasione dell’apparizione annuale a Mirjana, la Madonna ha dato un messaggio di straordinaria bellezza. La Regina della pace ha usato un’espressione particolare che nei messaggi a Mirjana spesso ritorna: “i cuori puri e aperti”.     

Se i cuori sono puri e aperti le parole di Gesù vengono accolte in un terreno fertile e producono frutti. Quando, invece, i cuori sono sudici e chiusi, le parole di Gesù non attecchiscono.

Nel cammino di conversione che stiamo facendo, con queste parole la Madonna ci esorta a guardare i nostri cuori per capire se sono puri e aperti oppure sudici e chiusi. Dio guarda il cuore delle persone perché è dalla condizione del cuore che dipende l’autenticità delle opere esteriori. Se i cuori sono chiusi e inquinati dal male, le opere esteriori sono come fiori di carta; se invece sono puri e aperti sono come fiori freschi e profumati.

La conversione è prima di tutto un evento del cuore, è un cambiamento del cuore.

Il cuore, nella concezione biblica, molte volte sostituisce la parola “anima”. Viene considerato come il centro spirituale, morale dell’uomo. Il cuore è quello spazio in cui l’uomo può ascoltare la voce di Dio, è il luogo del combattimento spirituale, dove c’è quella lotta fra la concupiscenza (la spinta al male insita in ogni uomo e che permane anche dopo il Battesimo) e il desiderio di fare il bene.

Il cuore ha bisogno di una pulizia continua, bisogna tenere a bada le erbacce del male che, se non vengono estirpate quando sono dei piccoli germogli, si irrobustiscono, mettono radici, occupano il cuore e satana vi istaura il suo dominio.

Se vogliamo fare un esame di coscienza, dobbiamo considerare la situazione esistenziale del nostro cuore e vedere innanzitutto da chi è abitato. Se siamo in una condizione di peccato mortale (commesso con piena avvertenza, materia grave, deliberato consenso) il cuore è abitato dal maligno. Se dovessimo vivere e morire in questo stato, saremmo come un ramo secco che non produce frutti di vita eterna e più dura questa situazione di chiusura, più si rischia di cadere nell’abisso dell’impenitenza finale e quindi di morire impenitenti, nella perdizione eterna. Queste sono Verità di fede inoppugnabili, sono il cuore stesso della morale e della fede cristiana.

Se il nostro cuore è in stato di peccato mortale allora, nella luce della grazia e della Misericordia di Dio, dobbiamo fare un atto di umiltà, aprire il cuore e purificarlo.

Se il cuore è inquinato, chiuso, accecato e quindi in una situazione di morte spirituale, deve fare un atto di umiltà, aprire gli occhi e vedere il marciume che ha dentro e intraprendere il cammino di conversione.

La conversione è un dono di grazia assoluto al quale dobbiamo corrispondere aprendo gli occhi sulla nostra situazione esistenziale di peccatori, inginocchiandoci davanti alla Croce e vestendo gli abiti penitenziali. Bisogna prendere consapevolezza del male compiuto, chiedere perdono:   

Dal profondo a te grido, o Signore;
Signore, ascolta la mia voce
(Salmo 129)

Dobbiamo pregare per la conversione dei peccatori, perché i non credenti si ravvedano e aprano il cuore a Dio. Se si perde la propria anima, s’è perso tutto. L’inferno è eterno.    Satana ci uccide e ci distrugge con quello che ci offre.          

Apriamo il cuore a Dio, lasciamo che Lui lo abiti e purifichiamolo con la preghiera e le buone opere, nell’osservanza dei Comandamenti e nella partecipazione ai Sacramenti.

Da “La Lettura cristiana della cronaca e della Storia”

“TEMPO DI FORTEZZA” – Puntata 27

🔴LIVE VIDEO🔴LETTURA CRISTIANA DELLA CRONACA E DELLA STORIA

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