BLOG DI P.LIVIO DIRETTORE DI RADIO MARIA

"VI SUPPLICO: CONVERTITEVI!" (REGINA DELLA PACE-MEDJUGORJE)

Messaggio della Regina della Pace a Marija di Medjugorje – 25 marzo 2023

Articolo in evidenza

“Cari figli! Questo tempo sia per voi il tempo della preghiera.”


Cari amici,

I Messaggi del giorno dell’Annunciazione sono particolarmente significativi. Anche questo lo è per la sua brevità e la sua serietà.

Infatti, la Madonna, ha dato un messaggio di poche parole, per sottolineare l’importanza di quello che Le sta a cuore.

Già in un’altra occasione, nei primi anni, aveva dato un messaggio con il triplice “Pregate, Pregate, pregate”.

La brevità può anche significare che la Madre non è soddisfatta di come abbiamo fatto la Quaresima e desidera che in queste ultime due settimane che ci separano dalla Pasqua recuperiamo il tempo perduto.

In qualche occasione la Madonna ci ha ammonito dicendo che parliamo molto di preghiera, ma preghiamo poco.

Affrettiamoci ad accogliere il suo invito, facendo un programma quotidiano, in modo che la giornata sia animata dalla preghiera.

Come sappiamo, la Madonna mette al primo posto la S. Messa, poi il Rosario, la preghiera personale e le preghiere del buon cristiano.

In questo itinerario verso la verso la Pasqua dobbiamo mettere anche il Sacramento della Penitenza, in modo tale da risorgere con Cristo a vita nuova nel giorno di Pasqua.

“Nulla è più importante della preghiera” ha detto la Madonna. Con questo breve messaggio lo ha fatto comprendere.

Il fatto che non ci abbia rivolto il consueto “Grazie per avere accolto la mia chiamata” dà al messaggio un tono di severità maggiore, nel caso che non avessimo compreso ciò che dispiace al suo Cuore.

Vostro Padre Livio

COMMENTO DI P. LIVIO AL MESSAGGIO DELLA REGINA DELLA PACE – 25/03/2023

Articolo in evidenza

🔴LIVE VIDEO🔴LETTURA CRISTIANA DELLA CRONACA E DELLA STORIA

Articolo in evidenza
Loading the player...

🌟🖊️CI SCRIVONO🖊️🌟    

Articolo in evidenza

Perché la   Madonna  non  ci ha salutato?

Carissimo Padre Livio, credo che anche lei, come tanti di noi,  sia rimasto stupito per  la brevità del messaggio che, proprio per questo,  ha dato uno scossone  alla  nostra  pigrizia spirituale. 

Sono  rimasto invece  amareggiato per il  fatto che  la  Madonna non ci abbia salutato col consueto: Grazie  per  aver  risposto alla  mia   chiamata.

Che  significato può avere,  secondo la  sua conoscenza dei  messaggi, una decisione  così  sorprendente?

In genere  si saluta  sempre,  anche  nel  caso che si  sia dispiaciuti.

Non vorrei che ci sia qualche motivo che ci sfugge.

Le confesso  la mia inquietudine.

 Lei che cosa ne pensa?

Franco da Belluno

Caro Franco,

sono d’accordo con te che  la brevità  del  messaggio abbia ottenuto un effetto  positivo.

Poi vorrei precisare  che non è  vero che la Madonna  non  ci  ha  salutato, ma  che  semplicemente  non ci  ha  ringraziato.

Quando,  alla  fine del messaggio, la  Madonna ci ringrazia,  lo  fa  perché abbiamo riposto alle sue richieste  e  sollecitazioni.

Di che cosa avrebbe  dovuto ringraziarci dopo che noi stessi  ci siamo resi conto che non si vedono segni di Quaresima   in  giro?

La  Madonna  ci aveva  chiesto  di convertirci,  di fare  penitenza,  di dedicarci alla preghiera personale, di vigilare contro le  seduzioni di  Satana

e  infine di seguire suo Figlio verso il Calvario nella  rinuncia  e   nel digiuno.

Un programma intenso  che  avrebbe  recato un grande vantaggio spirituale  a  noi stessi  e  alla  Chiesa.

Evidentemente questo non è  avvenuto  e  la  Madonna,  proprio  perché  ci ama, non ha potuto ringraziarci.

Facciamo  in  modo tale  che  questo non  accada   più.

L’umanità  è  sull’orlo dell’ abisso e  innumerevoli anime vivono  nelle tenebre  del male  e della morte.

Purtroppo anche molti di quelli che hanno risposto  alla chiamata si sono adagiati.

Facciamo tesoro di questo tempo  di grazia che  Dio ci dona, prima  che sia troppo tardi.

Ave Maria

Padre  Livio

IL COMBATTIMENTO SPIRITUALE

L’URGENZA DELLA CONVERSIONE

Cari amici,  la  Madonna  a  Medjugorje ci ha supplicato di convertirci perché,  se  aspettiamo il tempo dei segreti, per molti sarà  troppo tardi.  Con questa nuova iniziativa del  Blog offriamo la  possibilità di fare un cammino di conversione con delle riflessioni settimanali  da  meditare e da  vivere. (Le  troverai man mano nella  sezione:  Il Combattimento spirituale)

Vostro  Padre Livio


5. Chiediti se sei felice

Aprire gli occhi sulla propria condizione esistenziale è una grande grazia. E’ un momento di verità che può dare una svolta radicale alla tua vita. E’ fondamentale rendersi conto che la vita è un’occasione unica, che ti è dato di vivere una sola volta.

Non puoi interrogarti sul senso del vivere quando ormai è il tempo sta per  scadere. Ti sei messo in viaggio senza chiederti né chi sei, né da dove vieni, né dove sei diretto. Le questioni di fondo le hai messe ben presto da parte, occupato com’eri a risolvere il problema del vivere, del guadagnare, dell’affermarti. Esse però rispuntano e pretendono una risposta.

Il solo fatto di esistere è un rompicapo insolubile, a meno che non abbia la fede. Perché esisti, qui e ora, nella tua identità, senza che nessuno abbia potuto interpellarti? Come è avvenuto un fatto così straordinario? Sei stato tratto dal nulla dalla mano dell’Onnipotente, come hai appreso al catechismo, oppure il tuo numero è uscito fuori alla roulette del caso, la nuova divinità del pensiero dominante?

Non sono interrogativi da poco ed è ora che ti confronti con essi. Nella prima ipotesi, che è quella vera,  la tua vita avrebbe un valore straordinario, perché una mano forte la sostiene e la guida, Nella seconda che valore avrebbe? Non più di quello di un fiore o di una formica. Ti sembra giusto lasciare in sospeso un interrogativo così gravido di conseguenze?

Ora che hai deciso di rientrare in te stesso, sei in grado di valutare meglio la condizione umana. Guardala nella sua realtà, così come tu la stai vivendo. Incomincia col chiederti se sei felice. La felicità è ciò che il cuore dell’uomo desidera più di ogni altra cosa.

Anche tu ti sei buttato nell’avventura della vita alla ricerca della felicità. Che cosa hai raccolto? Non nego che sei riuscito a carpire alcuni momenti felici, ma quanto labili e fuggitivi! La felicità ha danzato davanti ai tuoi occhi come un fantasma, senza lasciarsi mai afferrare.

 E’ colpa tua? Forse non sei stato abbastanza determinato o fortunato? Allora ti chiedo se hai conosciuto persone veramente felici. Nel caso che le avessi incontrate, chi erano? Che cosa hanno fatto per esserlo? Non nego che la felicità sia possibile, ma non nella direzione verso la quale la moltitudine si orienta.

Se guardi a come sei, non puoi certo affermare che sei felice. Caro amico, permettimi di dirti che la condizione umana è per certi aspetti miserabile. Osservala con realismo.

Ogni uomo nasce condannato a morte. Non  conosciamo il giorno e l’ora, ma la sentenza è irrevocabile. Te lo ricorda il tempo che passa, il corpo che invecchia, le persone che ti lasciano. Siamo tutti in attesa del momento fatale. E poi? Basterebbero queste considerazioni per avvelenare i giorni della tua vita.

Ma questo non è tutto. Pensa alle ferite che portiamo di noi fin dalla nascita.  Dentro siamo lacerati, agitati dalle passioni, minacciati da forze che non riusciamo a controllare. Nonostante gli sforzi difficilmente arriviamo a trovare l’equilibrio, la serenità e la pace.

Non hai fatto anche tu l’esperienza drammatica descritta da S. Paolo? Non c’è uomo che non la possa sottoscrivere: Afferma l’apostolo:

“Non riesco a capire ciò che faccio: infatti io faccio non quello che voglio, ma quello che detesto. Ora, se faccio quello che non voglio, riconosco che la Legge è buona; quindi non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me: in me c’è il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio: Ora, se faccio quello che non voglio, non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me: Dunque io trovo in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è accanto a me. Infatti nel mio intimo acconsento alla legge di Dio, ma nelle mie membra vedo un’altra legge, che combatte contro la legge della mia ragione e mi rende schiavo della legge del peccato, che è nelle mie membra. Me infelice! Chi mi libererà da questo corpo di morte?” ( Rm 7, 15-24).

Questa, caro amico, è la condizione esistenziale con la quale abbiamo a che fare. Siamo afflitti nel corpo dalla sofferenza e dalla morte, ma sia feriti soprattutto nell’anima, offuscata e indebolita dal male che la tiene sotto il suo potere.

Tu non sfuggi a questa situazione di miseria che affligge tutti. Ti sei mai chiesto se vi sia una via di uscita? Se sia possibile una vita diversa nella luce e nella pace?

Ti rispondo che è possibile. Non perché l’uomo abbia la capacità di tirarsi fuori dalla palude in cui è immerso, ma perché Qualcuno, infinitamente più grande di lui, veglia sulla sua vita. Il Creatore non abbandona in potere della morte le sue creature, che ha plasmato a sua immagine e somiglianza.  Non le lascia affogare nelle acque torbide dell’angoscia e della disperazione.

Gli uomini vorrebbero salvarsi da soli. Ogni generazione ha coltivato le sue illusioni, che puntualmente si sono dissolte. I falsi messia apparsi sullo scenario della storia si rinnovano a ogni stagione, come le erbe infestanti. Nessuno di loro è immune dalla malattia che divora tutti e nessuno è guarito con i loro rimedi.

 Tuttavia è ragionevole che tu ti chieda se la vita abbia un senso, se esista una strada giusta, se il peccato e la morte siano l’ultima parola e, infine, se la felicità sia possibile. Il solo fatto che apra il cuore a questa possibilità, è da considerare una grazia straordinaria.

 Ti mette infatti nella condizione di avvertire sopra di te e dentro di te il mistero di una presenza amica. Colui che ci ha tratto dal nulla non ci ha abbandonato. Tu pensavi che la vita ti appartenesse e che non dovessi risponderne a qualcuno. Ti sei comportato come se fossi tu il padrone. Eri accecato e non vedevi la tua fragilità e le insidie disseminate lungo il cammino. Ora hai preso coscienza dei tuoi limiti, dei tuoi sbandamenti, delle tue sconfitte. Puoi finalmente guardare oltre te stesso.

“Siano rese grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore!” ( Rm 7, 25). S. Paolo ringrazia chi lo ha tirato fuori dalle tenebre della menzogna e della morte. Con lui infiniti altri hanno fatto l’esperienza di essere salvati.

UNO SGUARDO DI FEDE SULL’ATTUALITA’

Pensiero Spirituale sulla contemplazione della Passione di Gesù

Cari amici,

la Madonna ci ha detto – senza tanti giri di parole – che abbiamo rifiutato la fede e la Croce; inoltre, ci ha detto di prendere in mano la Croce e di inginocchiarci davanti a Essa.

Vorrei darvi un suggerimento, ispirato alla spiritualità del padre fondatore della Congregazione a cui appartengo, San Giuseppe Calasanzio. Nei giorni che ci separano dalla Pasqua vi suggerisco di leggere quotidianamente la Passione di Nostro Signore. Ci sono ben quattro versioni, ciascuna caratterizzata dalle sfumature della sensibilità di ogni evangelista ma certamente arricchenti dal punto di vista spirituale.

Questa lettura si può fare nel modo più tradizionale, ovvero aprendo la Bibbia, oppure in modo più moderno e tecnologico, ovvero dal cellulare: basta aprire un qualsiasi motore di ricerca per trovare una versione aggiornata e corretta del testo CEI.

Durante la giornata leggete dei brani della Passione, meditateli con il cuore, immedesimatevi con Gesù e contemplate la grandezza divina del Figlio di Dio nella sua umiliazione, nel suo amore, nel suo coraggio. Nella Passione sono raccolte tutte le virtù cristiane, sono state descritte dagli evangelisti proprio per essere contemplate.

La meditazione della Passione di Gesù è la più grande medicina di cui ha bisogno il genere umano.

Questa umanità ha bisogno di umiltà e nella Passione vediamo come il Figlio di Dio si è umiliato, si è fatto uomo, è diventato simile a noi. Già l’incarnazione nel grembo della Vergine Maria, già il fatto che il Figlio di Dio sia stato dapprima un embrione e poi è nato in una grotta, è stato deposto in una mangiatoia. San Luca descrive in modo mirabile la deposizione del Bambino nella greppia di legno, che preannuncia la Croce. La nascita di Gesù richiama la Sua Passione.

Tutto il percorso della vita di Gesù è un esempio di umiltà sublime: dalla casa di Nazaret nel silenzio e nel lavoro; gli anni della vita pubblica con tutte le umiliazioni che ha dovuto subire nella fatica dell’evangelizzazione, nel dolore per il rifiuto; le quaranta ore della Passione iniziate nel Getsemani, fino alla morte in Croce quando Gesù all’ora nona emette un grido «Elì, Elì lamma sabactàni?» che vuol dire: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?», è l’inizio del Salmo 22, ciò significa che Gesù è morto pregando. Prima ha perdonato dicendo: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno».

Gesù ha pregato quel Salmo che preannuncia la Sua Resurrezione. Il Salmo 22 infatti inizia con il grido di lamento per essere stato abbandonato e poi termina con la glorificazione del perseguitato. Non possiamo separare la Passione dalla Resurrezione del Signore, questa è la totalità del mistero pasquale.

Per arrivare preparati alla Santa Pasqua è importante leggere il testo della Passione e soffermarsi su alcuni passaggi particolarmente significativi. È edificante anche soffermarsi su tutti i personaggi descritti, sui loro gesti, le loro parole, i loro atteggiamento. L’attenzione maggiore, ovviamente, va fissata su Gesù e su Maria.

Maria, durante la Passione non ha parlato. La sua fortezza, la sua fedeltà al disegno di Dio e il suo immenso dolore sono racchiusi nell’assordante silenzio di quei momenti. Sicuramente lo sguardo di Maria su suo Figlio sofferente è molto più eloquente di qualsiasi parola. Maria ha accettato silenziosamente la Passione di Suo Figlio, lo ha offerto al mondo in sacrificio per noi e silenziosamente ha accettato di essere la Madre dell’umanità quando Gesù le ha donato come figlio Giovanni.

La presenza di Maria e i suoi gesti lungo la via del Calvario e ai piedi della Croce sono tutti silenziosi, segno dell’accettazione della volontà di Dio ma anche della certezza che a quei tremendi momenti di sofferenza si sarebbe susseguita la gioia immensa della Resurrezione.

Maria è sempre presente accanto a Gesù. Il suo amorevole sguardo non lo lascia mai. Maria è con Gesù sul Calvario, è con Gesù ai piedi della Croce, tiene tra le braccia Gesù quando viene tolto dalla Croce ed è con Lui nel momento della deposizione nel Sepolcro.         

Maria, però, non è con le donne che vanno al Sepolcro per ungere il corpo del Signore e trovano il masso spostato. Maria sapeva che Suo Figlio non era più lì. La Madonna ha vissuto la Passione di Suo Figlio come dono totale ma nella prospettiva della vittoria del Bene sul male, nella prospettiva della Redenzione che è avvenuta.

Meditiamo allora su come Cristo ci ha salvati, come è stato redento il genere umano.

Gesù è stato rigettato, disprezzato, umiliato e maltrattato. In silenzio, ma con grande dignità, ha accettato umilmente queste umiliazioni. Le poche parole che Gesù ha pronunciato durante la Passione e nel momento della morte erano parole sovrane, sapienti, assolute, eterne, umili.

Gesù ha vinto con l’umiltà, con la sopportazione, con il dolore silenzioso.

L’amore di Gesù per noi si manifesta nell’abbracciare la Croce, nel cooperare arrivando in cima al Calvario e nel farsi crocifiggere senza opporre resistenza,

L’umiltà di Gesù ha resistito al disprezzo, alla malvagità degradata, scellerata di quelli che lo colpiscono con i flagelli.

Tutti questi particolari si trovano nella descrizione della Passione, nei Vangeli. Vi invito, allora, a leggere ogni giorno questo brano così suggestivo che scaturisce molte riflessioni sulla nostra condizione umana, sulla grandezza di Gesù Cristo, sulla presenza silenziosa di Maria, sull’amore immenso di Dio, sulla malvagità umana…

Da “La Lettura cristiana della cronaca e della Storia”

☕IL CAFFEINO QUOTIDIANO DI P. LIVIO☕

🌟🖊️CI SCRIVONO🖊️🌟    

La salvezza del cristiano nel tempo dei segreti: Egitto o diluvio universale?

Caro Padre Livio mi chiamo Giuliano e le scrivo da Torino.

Innanzitutto la ringrazio per la sua opera e per aver ascoltato la chiamata della Madonna.

Ho recentemente letto alcune sue risposte al dubbio di molti di come si può affrontare in modo sereno e corretto il tempo dei segreti.

Tuttavia come padre di famiglia non le nego  la difficoltà di conciliare le sue parole d’ incoraggiamento con quello che la storia anche cristiana passata sembra insegnare.

E’ inutile negare che se da un lato la preghiera da forza e ci fa sperare verso il vero fine ultimo della vita ultraterrena, la natura umana ci spinge comunque ad avere timore per la nostra incolumità ed ancor di più per le persona a noi care, per i figli che hanno ancora davanti una vita.

Se si guarda al passato e nella stessa Bibbia i momenti in cui Dio ha ritenuto necessario purificare l’umanità ed il suo popolo sono passati sempre per una purificazione che ha interessato non solo la zizzania ma anche il grano.

Non si può infatti pensare che le guerre, le pandemie e gli eventi straordinari dei secoli trascorsi non abbiamo interessato anche anime pure, basti pensare ai milioni di bambini morti in queste tragedie.

Allora viene da chiedersi se sarà veramente così anche nel tempo dei segreti. Quali saranno le sorti, in un’ottica terrena di coloro che, se pur a fatica, cercheranno di abbracciare la fede?

Lei ritiene che sarà come al tempo dall’uscita dall’Egitto , per riprendere un passo del suo blog, o un nuovo “Diluvio Universale”?

La ringrazio per il tempo dedicatomi e la saluto cordialmente.

Con affetto, Giuliano.

Caro Giuliano,

premesso,  come tu hai ben sottolineato, che la salvezza dell’anima  è l’unica cosa veramente  necessaria, per quanto riguarda la vita sulla  terra non c’è  dubbio che sia Dio a decidere chi sarà  preso e chi sarà  lasciato, come dice in  Vangelo.

Ave Maria

Padre  Livio

🟢LIVE 🟢DALLA NOSTRA 🕊️CAPPELLA P.LIVIO COMMENTA IL VANGELO FESTIVO🌿🕊️

🟢LIVE🙏 RINNOVO ANNUALE DELLA CONSACRAZIONE DI TUTTE LE RADIO MARIA NEL MONDO ALLA VERGINE DELL’ANNUNCIAZIONE a cura di P.LIVIO

Loading the player...


Pagina 1 di 254

Radio Maria APS - Via Milano 12, 22036 Erba (Co) - CF 94023530150

Privacy policy