Pensiero spirituale alla luce della grande azione dello Spirito Santo nella seconda tappa del cammino spirituale: la Purificazione

Cari amici,

In questa settimana ci stiamo preparando alla Pentecoste, Festa dello Spirito Santo. Dobbiamo conoscere gli aspetti della Pentecoste e della presenza dello Spirito Santo!

Il momento della Pentecoste è una realtà costante della Chiesa. La Chiesa è il tempo della Pentecoste, il tempo della diffusione dello Spirito Santo e dell’amore di Dio. 

Sappiamo cari amici che lo Spirito Santo è Luce che illumina, che dà la sapienza, discernimento; abbiamo visto tanti aspetti dello Spirito Santo, ma soffermiamoci sullo Spirito Santo come fuoco purificatore, che purifica le radici profonde del male che sono in noi. 

 “Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina, piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, raddrizza ciò che è sviato” – dice l’invocazione allo Spirito Santo.

Mettiamo dunque in evidenza  una delle opere dello Spirito Santo nel cuore umano: la purificazione delle radici profonde del male. Da questo punto di vista il Dottore per eccellenza della purificazione è San Giovanni della Croce, lui mette in evidenza nei suoi testi questa azione dello Spirito Santo che riguarda la seconda fase del cammino di perfezione, di santità. La prima fase del cammino di santità è la conversione dove l’azione dello Spirito Santo che è Signore, dà la vita alle anime morte o malate che vanno verso la morte spirituale.

La seconda tappa è data da un’azione molto particolare dello Spirito Santo: La Purificazione. Quando consentiamo alla superbia, all’avarizia, alla lussuria, all’ira, alla gola, all’invidia, all’accidia e a tutte le plurificazioni del male, commettiamo dei peccati gravi – o meno gravi dipende dalle circostanze – e quando ci confessiamo ci vengono tolti i peccati gravi, ma le radici rimangono. Inizia quindi quel cammino che è il più lungo e il più doloroso: il cammino di conversione, di santità, che consiste nel bruciare le radici profonde del male. Questo lo può fare solo il fuoco purificatore dello spirito santo, coadiuvato della nostra volontà che si impegna nel combattimento spirituale. Questa è la fase più dolorosa del combattimento spirituale, perché si tratta di recidere le radici profonde del male, ed è un cammino ovviamente fatto di preghiere e di rinunce. 

La tappa della purificazione è la grande opera dello Spirito Santo. Noi chiediamo questa grazia con umiltà, perché è Dio che ci salva e ci purifica, però vuole la nostra buona volontà!

Da: “La Lettura cristiana della cronaca e della storia”