Breve Riflessione su A. Dugin

Caro Padre Livio,

allego una mia breve riflessione su Dugin.

ti ringrazio di cuore per tutto quello che fai per noi .

Maurizio

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Ho letto alcuni articoli e interviste a Dugin e le poche idee (molto provvisorie) che mi sono fatto sono le seguenti.

Dugin è un intellettuale molto colto e intelligente, che parla 10 lingue e ha scritto più di cinquanta libri, ha un grande fascino sul pubblico, che attrae per il suo eloquio brillante e, a volte, ironico e sarcastico.

E’ un filosofo eclettico, che cita autori più svariati (Heidegger, Evola, de Benoist, Levi-Strauss, ecc.) accomunati dalla critica radicale alla società occidentale dominata dal liberalismo “globalista a atomizzato” odierno.

Il suo libro più importante è intitolato Quarta teoria politica, la quale secondo l’autore è la teoria del futuro che succederà alle precedenti teorie rappresentate dal nazional-fascismo, dal comunismo e dal liberalismo.

Secondo Dugin i popoli e europei e statunitensi sono schiavi del liberalismo imposto da un’élite di capitalisti che impongono alle masse il loro modo di pensare ateo e materialistico.

La Russia dopo la caduta del comunismo sovietico, che aveva rappresentato “un risveglio” per il popolo russo, ha iniziato con Eltsin una “transizione” verso il liberalismo, quindi al globalismo e alla deificazione del mercato, contro la volontà popolare.

Secondo il filosofo il popolo russo non accetta e non accetterà mai il liberalismo, perché “la Russia non è europea, è civiltà con aspetti asiatici e europei, noi siamo la terza Roma, anche continuatori, di Gengis Khan, dell’impero mongolo”.

Infatti secondo Dugin la Russia è il cuore dell’”impero euroasiatico”, di cui fa parte anche il Kazakistan e la Bielorussia. Il popolo russo era contro Eltsin e ciò lo dimostrerebbe anche un’indagine sociologica secondo la quale, quando era ancora presidente Eltsin, il 73% degli intervistati considerava la Russia come facente parte della “civiltà euroasiatica”, contro 13% che la considerava parte dell’Europa, e 14% di indecisi.

Il filosofo sottolinea che le stesse percentuali sono presenti in un’altra indagine condotta quando era presidente Putin, segno evidente della volontà del popolo russo di far parte dell’“Eurasia”.

Il passaggio del governo da Eltsin a Putin, secondo Dugin, è stato un evento di carattere “storico”, perché Putin “ha il cuore russo” e “ha lasciato apparire la transizione [dal liberalismo] alla Russia eterna”.

Col termine “Russia eterna” non intende la Russia degli zar, ma lo Spirito della Russia, infatti secondo Dugin ogni popolo sarebbe caratterizzato da un proprio Spirito, che a volte chiama “angelo”, che si manifesta in tutte le espressioni culturali, religiose, politiche di un popolo. Per esplicitare questo concetto è forse utile far riferimento all’idea di Volkgeist (spirito del popolo) di Hegel.

Nella filosofia di Dugin nella Russia di Putin si incarnerebbe il Weltgeist (spirito del mondo) di Hegel che, per la sua superiorità spirituale, avrebbe il compito di illuminare gli altri popoli per aiutarli a prendere coscienza delle loro identità, che sono state negate dai governi che li guidano.

Infatti secondo il filosofo “Putin è la figura storica che ha cambiato la storia della modernità e ha dato la possibilità all’Europa, all’Italia, alla Cina, ai paesi arabi, di riaffermarsi, di risvegliarsi […]”.

“I patrioti italiani, comprendendo la realtà della Russia, capiscono che possono fare molte cose: stabilire un governo popolare, antiglobalista”, la Russia favorisce “la rinascita di tutti i popoli, di tutte le tradizioni, che soffrono di questo attacco del globalismo, che è il nemico comune”.

Putin è presentato come l’odierno messia che personifica l’hegeliano Spirito del mondo, come in passato lo erano stati Carlo Magno e Napoleone, è lui che salverà l’Occidente dal degrado morale e spirituale, mentre Dugin dice di essere “l’ideologo della Russia”, colui che ha il compito di educare il popolo russo perché prenda coscienza della sua identità spirituale e della sua missione profetica.

Afferma Dugin:

“Io sono servo del popolo. […] La filosofia non può non essere radicata nel cuore del popolo. […] Pensare con il popolo, essendo nel popolo”.

Al termine di questo breve resoconto è forse bene meditare queste parole dell’Apocalisse: “Vidi salire dal mare una bestia. Il drago le diede la sua forza, il suo trono e la sua potestà grande”.

Segnalo, qui di seguito, alcuni interventi di Dugin registrati su you tube:

  • Alexander Dugin, il filosofo di Putin
  • Alexander Dugin intervistato da NDG su unione eurasiatica, Turchia e crisi siriana
  • Dugin “lotto per la tirannia dei (cosiddetti) liberali”
  • Alexander Dugin, intervista esclusiva al Giornale
  • Putin secondo Dugin