Un grazie da San Giovanni Paolo II

Buon giorno Padre Livio,

non è da molto che ascolto e scrivo sul  sito di radio Maria, ne sono venuto al corrente da un mio caro amico d’infanzia qui nel mio paese a Sarnico. Già conoscevo da tempo radio Maria,  non mi sono mai interessato all’ascolto di queste emittente radiofonica ormai  diciamo conosciuta in quasi tutto il globo terrestre e questa cosa mi fa molto piacere.

Quello che le volevo far presente è proprio il discorso della fede cristiana che ognuno di noi ha dentro di sé, ma che in molte situazioni della vita  il più delle volte, non si  presta ascolto, non ci si applica, non  si prega, non si va in chiesa, non  ci si confessa,  si vive una vita da ateo pensando che l unica via di salvezza, sia una vita ‘lavorativa, una famiglia che ci unisce, tra figli, parenti ed amici ma non è proprio così.

Io sono devoto e prego molto il mio grande Papa con il quale sono cresciuto fin da ragazzo ed il suo pontificato è stato il più lungo di tutti quelli che hanno seduto la sedia di Pietro  a Roma.. Il suo nome è Karol Wojtyla, papa polacco di Wadovice con il quale ho sempre avuto un ‘ ammirazione particolare e quando ci fu la sua lunga malattia che poi lo portò  alla salita in cielo per conoscere, vedere e finalmente stare con Dio, Gesù Cristo e la santa Vergine Maria, per me quella sua agonia, quella sua sofferenza in quel particolare giorno quando poi si spense e morì fu molto difficile, triste ma anche nello stesso tempo  illuminante e bella sotto molti aspetti.

Quella notte mi addormentai ma fu un sonno in un certo qual modo diverso da tutti gli altri. Mi trovavo davanti al televisore in ginocchio perché quella sera le televisioni di tutto il mondo soprattutto la Rai italiana riprendevano le ultime ore del Santo Padre Papa Giovanni Paolo II prima di spegnersi nella sua stanza, piansi, piansi, continuai a piangere e a vedere tutta quella folla di gente che si trovava in Vaticano davanti a quella famosa  finestra dove lui si affacciava, predicava, leggeva il vangelo e benediva tutta la folla gremita in piazza San Pietro.

Poi mi spensi anch’io e mi addormentai, come le dissi fu un sonno differenti da tutti gli altri, dormii profondamente e anche bene senza nessuna difficoltà nel prendere sonno e non mi svegliai fino al mattino seguente.

In un preciso istante della notte nel mio sonno, la voce del….. Mio… Grande Papa venne ha farsi sentire dentro di me  e mi ringraziò per tutte le preghiere, pianti e per quello che in un certo qual modo io da devoto ho fatto per lui e per la sua glorificazione e ascesa in paradiso.

Con il suo forte accento polacco mi disse semplicemente grazie, null’altro che grazie, un grazie detto dal cuore che toccò profondamente il mio di cuore, perché vede padre Livio la prima cosa appena aprii gli occhi la mattina, nel letto con mia moglie Fabiola, fu subito di abbracciarla e di raccontarle quello che mi era capitato e cosa mi disse il Santo Padre.

Sembravo un bambino preso da una felicità interiore difficile da spiegare, avrei voluto raccontarlo al mondo intero, ma alla fine, feci colazione e di corsa senza nemmeno fermarsi un istante, mi diressi nella casa di mio papà che stava in un altro paese attraversando il ponte di Sarnico sul lago d Iseo dove tuttora abito.. Corsi corsi senza tutto di un fiato, sali con l ascensore, aprii la Porta della casa di mio papà, perché volevo semplicemente abbracciarlo e raccontargli quello che mi era accaduto.

Lui se ne stava di là, nel suo studio in quanto professore di letteratura italiano, latino e teologia, cristiano e molto credente  aveva appena finito con un ragazzo che era lì da lui per una lezione.

Entrai nel suo studio con gli occhi già lucidi e gli raccontai subito tutto quello che mi era capitato, non sentivo nemmeno la stanchezza della lunga corsa che avevo fatto talmente ero felice. Lui non disse nulla, mi guardò molto commosso, ci abbracciammo e poi comincia a piangere un’altra volta.

Era il mio, un pianto liberatorio, perché capii che dall’altra parte nel suo mondo,  ci sta veramente un Dio che ci ama, un Dio molto potente che tutto vede e tutto sa, poi mi ringraziò per le belle parole che dissi per il nostro papa polacco, salutai mia mamma, mio fratello e tornai a piedi da mia moglie Fabiola con una nuova energia e un nuovo vigore interno. Scesi a Roma per ben 2 volte, prima per la sua beatificazione e successivamente con la sua santificazione insieme al papa del mio paese che si trova a Bergamo di sotto il monte  ovvero papa Giovanni XXIII, il Papa buono e davanti ad una immensa folla di gente arrivata da tutto il mondo fui partecipe della loro santificazione gloriosa in cielo ed in terra.  

Grazie per aver contribuito alla mia fede, ho richiesto anche i libri che lei ha scritto in questi anni, In quanto sono molto interessato a leggerli. Quando ne avrò la possibilità farò altro donazioni anche se non sono molto cospicue e leggerò con attenzione altri suoi libri.

Le auguro una buona continuazione di vita, una presenza costante di nostro Signore Gesù Cristo, quando poi verranno a verificarsi i 10 segreti di Medjugorie uno dietro l’altro spero di cuore che la mia fede non vacilli e che Dio mi dia la forza di vincere contro il maligno e tutto quello che verrà rilasciato su questa terra  in quei 3 giorni di completo buio per portarci alla dannazione.  

Grazie.

Emanuele  e famiglia