Gli effetti della preghiera nella guerra in Ucraina

Carissimo Padre Livio,
rinnovo gli auguri pasquali a Lei e a tutto lo staff di Radio Maria.
Lei cita spesso le parole della Regina della pace sulla necessità della preghiera e del digiuno per fermare le guerre, anche le più violente. So che molti Ucraini pregano e fanno spesso pellegrinaggi a Medjugorje, come ad esempio lo scorso Natale che erano a migliaia. Lei vede qualche risultato di queste preghiere?
Dio la benedica per il suo commuovente impegno quotidiano.
Miriam
Cara Miriam,
nella guerra di Bosnia La Madonna più volte ha ammonito che l’andamento della guerra sarebbe dipeso dalla preghiera. E così è stato. Medjugorje in particolare è rimasta un’oasi di pace, nonostante le distruzioni e le morti nelle vicinanze.
Io vedo dei chiari effetti della preghiera nella guerra in Ucraina.
Innanzi tutto la incredibile fortezza d’animo del popolo ucraino nel sopportare violenze inaudite, peggiori di quelle della seconda guerra mondiale. La Regina della pace non per nulla ha evocato la visita di satana col suo potere di morte, di odio e di paura.
L’armata russa non è riuscita nel suo compito più importante di occupare la capitale Kijev e ha dovuto retrocedere, macchiandosi di inaudite e inutili atrocità nei d’intorni. L’enorme statua dell’Arcangelo Michele al centro della città ha evidentemente intimidito l’angelo ribelle che, se affrontato con la forza di Dio, si da alla fuga come tutti i vigliacchi.
Infine i responsabili del governo russo ora dicono che non useranno armi atomiche nei confronti dell’Ucraina. Non sappiamo fino a che punto siano credibili però è una dichiarazione pubblica che schiarisce un orizzonte che si faceva sempre più livido.
Dobbiamo continuare a pregare ogni giorno senza stancarci e conquistare centimetri di pace. La Madonna può fare tutto se noi preghiamo col cuore.
Padre Livio