Pensiero Spirituale sulla morte

Cari amici,
il numero di morti per Coronavirus è spaventoso: si parla di sedici milioni di vittime.
La pandemia non è ancora finita, anche se grazie a Dio la stiamo fronteggiando con medicine e tecnologie che sono andate aumentando nel tempo per cui si spera adesso che la si possa declassare a “influenza annuale”.
La cifra mi ha fatto molto riflettere. Siamo mortali, la vita sulla Terra è veramente un passaggio. Hanno avuto una grazia speciale coloro che hanno ricevuto la fede (e l’hanno tenuta viva) e quindi sanno che la vita è nel tempo una preparazione per l’eternità e pertanto guardano al futuro con serenità.
Sono tante, però, le persone che in questi anni hanno perso la fede, hanno rifiutato la Croce e si sono persi. Per loro la vita è paragonabile a una candela che si consuma. È la concezione nichilistica della vita, molto diffusa specialmente in occidente, è la nuova religione atea e materialistica, evoluzionistica, secondo la quale l’uomo appartiene alla specie animale, è un prodotto della Terra e a essa ritorna.
O troviamo un senso alla vita che vada al di là di questi anni che passiamo sulla Terra, oppure la vita è una miseria. Nasciamo esposti al male, al dolore, alla morte, alla cattiveria del mondo, agli sfruttamenti e alle ingiustizie e poi veniamo inghiottiti da questo abisso sconosciuto che sarebbe il nulla. Questa è la concezione della vita che ci viene propinata dai mass-media, che viene insegnata anche a scuola, viene concepita come la normalità del modo di pensare e che ha estromesso lo spiraglio di luce che era venuto dal Cielo a illuminare la vita umana. Grazie a questa luce abbiamo capito che abbiamo un’anima spirituale immortale e che Dio stesso è sceso in questo abisso di miseria che è la Terra assumendo la nostra natura umana per salvarla, per renderla partecipe della sua gloria, della sua immortalità e della sua grazia.
L’attuale guerra in Europa è un altro argomento preoccupante. Non sappiamo che decorso avrà né come si evolverà. Qualora dovesse sfuggire di mano, i milioni di morti si conterebbero a decine. Nelle mani dei potenti, come sappiamo, ci sono le armi atomiche.
Chi avrebbe immaginato che avremmo vissuto una sciagura umana come la pandemia con sedici milioni di morti? Nessuno! Ma questa cosa è accaduta e riflette la nostra situazione umana qui su questa Terra: l’uomo è debole rispetto alla natura e soprattutto rispetto alla potenza del male, della cattiveria e del peccato insiti nell’uomo stesso e che solamente la grazia di Dio riesce a debellare.
Ovviamente siamo preoccupati per la pandemia, per la guerra e i rispettivi sviluppi. Ciò che preoccupa il Cielo, però è qualcosa di diverso. Certamente la Madonna è molto preoccupata per la guerra, perché è provocata dall’odio, opera del principe di questo mondo. L’esito di una guerra oggi, ha detto la Regina della pace, è quello che satana brama ardentemente ovvero distruggere le nostre vite e il pianeta sul quale viviamo.
È chiaro che la pandemia, sotto il profilo spirituale, non ha creato disastri. È nel tempo in cui stavamo bene che abbiamo sviluppato una concezione atea e materialistica e abbiamo imparato a vivere senza Dio. Casomai, nel tempo della pandemia abbiamo visto crollare le certezze umane, le false sicurezze. Forse abbiamo iniziato a pregare un po’ di più e forse ci siamo resi conto che la vita passa e che è necessario trovare un senso che vada al di là delle cose di questo mondo.
Se la pandemia ha origini naturali o artificiali per via di esperimenti umani, la guerra, invece, viene dall’odio. La guerra ha origine dai cuori scardinati dall’odio. La Regina della pace lo ha detto più volte: satana vuole l’odio, satana vuole la guerra. È proprio attraverso la guerra che satana fa incetta di anime. L’odio espelle dal cuore l’amore, la luce, la verità di Dio. L’odio è una specie di possessione satanica. L’odio è il movente principale della guerra e appartiene proprio a satana.
«Vi guardo e vedo che siete persi» ha detto la Madonna (25/4/2022). Quanto è vero! Quanto è realistica e oggettiva questa visione del Cielo della nostra condizione terrena. Ci siamo persi spiritualmente. Abbiamo perso Dio, la spiritualità, il senso della vita, i Comandamenti, la preghiera, la luce del soprannaturale. Ci siamo autoridotti al nostro corpo che è soggetto a malattia, vecchiaia, morte. Abbiamo perso l’anima!
È tempo di fare un bilancio personale sulla nostra condizione attuale. Ci siamo persi? Come il figliol prodigo, ritrovatosi a pascolare i maiali, si è reso conto di aver fatto un grave errore e si è prostrato ai piedi di suo padre per chiedere perdono, così noi dobbiamo tornare a Dio e ai suoi Comandamenti.
Da: “La Lettura cristiana della cronaca e della storia”