Papa Francesco critica Putin (senza nominarlo): «Qualche potente provoca e fomenta conflitti per interessi nazionalistici»

di Gian Guido Vecchi – Corriere della Sera – 2 Aprile 2022

Francesco a Malta: «L’invito a Kiev? E’ sul tavolo. La guerra si è preparata da tempo con grandi investimenti e commerci di armi. Abbiamo bisogno di compassione, non di visioni ideologiche e di populismi che si nutrono di parole d’odio»

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Giornata di nuvole, sole e vento: Francesco arriva a Malta, «cuore del Mediterraneo», e usa la metafora della rosa dei venti, che le rappresentazioni cartografiche dell’antichità ponevano accanto all’isola, per descrivere le bufere che attraversano l’area del Mare Nostrum e l’Europa, anzitutto i venti e «le tenebre della guerra» che arrivano da Est: «Pensavamo che invasioni di altri Paesi, brutali combattimenti nelle strade e minacce atomiche fossero ricordi oscuri di un passato lontano. Ma il vento gelido della guerra, che porta solo morte, distruzione e odio, si è abbattuto con prepotenza sulla vita di tanti e sulle giornate di tutti». Il Papa non nomina Putin, non lo ha mai fatto dall’inizio della guerra, ma dice: «Mentre ancora una volta qualche potente, tristemente rinchiuso nelle anacronistiche pretese di interessi nazionalisti, provoca e fomenta conflitti, la gente comune avverte il bisogno di costruire un futuro che, o sarà insieme, o non sarà. Ora, nella notte della guerra che è calata sull’umanità, non facciamo svanire il sogno della pace».

Le ultime notizie sulla guerra in Ucraina

Francesco parla nel Palazzo del Gran Maestro, la residenza del presidente nel centro di La Valletta, si rivolge alle autorità dell’isola e al mondo intero. In aereo, mentre salutava i giornalisti decollati con lui da Roma, gli è stato chiesto: sta prendendo in considerazione l’invito ad andare a Kiev? «Sì», ha riposto, e dopo qualche secondo: «È sul tavolo». Il presidente ucraino Zelensky lo aveva invitato il 22 marzo, il Papa ci sta pensando. Di certo si mostra sempre più preoccupato, ricorda che un’immagine antica raffigura Irene, la Pace, come una donna che ha in braccio Pluto, la ricchezza, e nel Palazzo del Gran Maestro scandisce: «La tenerezza delle madri, che danno al mondo la vita, e la presenza delle donne sono l’alternativa vera alla logica scellerata del potere, che porta alla guerra. Di compassione e di cura abbiamo bisogno, non di visioni ideologiche e di populismi, che si nutrono di parole d’odio e non hanno a cuore la vita concreta del popolo, della gente comune». Francesco cita la «voce controcorrente di Giorgio La Pira» che si levò «più di sessant’anni fa, in un mondo minacciato dalla distruzione, dove a dettare legge erano le contrapposizioni ideologiche e la ferrea logica degli schieramenti», per denunciare «l’incredibile infantilismo» dei potenti: « Sono parole attuali: quanto ci serve una “misura umana” davanti all’aggressività infantile e distruttiva che ci minaccia, di fronte al rischio di una “guerra fredda allargata” che può soffocare la vita di interi popoli e generazioni!». Così il Papa denuncia il riemergere «delle seduzioni dell’autocrazia, dei nuovi imperialismi, dell’aggressività diffusa, dell’incapacità di gettare ponti e di partire dai più poveri», sillaba: «Da qui comincia a soffiare il vento gelido della guerra, che anche stavolta è stato alimentato negli anni». È un passaggio importante, tutto questo non è cominciato solo nell’ultimo mese: «Sì, la guerra si è preparata da tempo con grandi investimenti e commerci di armi. Ed è triste vedere come l’entusiasmo per la pace, sorto dopo la Seconda guerra mondiale, si sia negli ultimi decenni affievolito, così come il cammino della comunità internazionale, con pochi potenti che vanno avanti per conto proprio, alla ricerca di spazi e zone d’influenza. E così non solo la pace, ma tante grandi questioni, come la lotta alla fame e alle disuguaglianze sono state di fatto derubricate dalle principali agende politiche».