Cari amici, la Madonna a Medjugorje ci ha supplicato di convertirci perché, se aspettiamo il tempo dei segreti, per molti sarà troppo tardi. Con questa nuova iniziativa del Blog offriamo la possibilità di fare un cammino di conversione con delle riflessioni settimanali da meditare e da vivere. (Le troverai man mano nella sezione: (Il Combattimento spirituale).

19. La conversione è il più grande miracolo che uno possa sperimentare
L’incontro col sacerdote, al quale hai affidato tutti i tuoi peccati, perché ti assolvesse in nome di Gesù, lo devi ricordare come uno dei momenti decisivi della tua esistenza. Sei passato dalle tenebre alla luce e dalla morte alla vita. Hai lasciato la via della perdizione e ti sei incamminato su quella della salvezza.
Ti è accaduto qualcosa di straordinario del quale fai fatica a renderti conto, come avviene a chi, uscendo dalle profondità oscure della terra, viene improvvisamente investito dalla luce del giorno. Ti rendi conto che nessun miracolo è paragonabile a quello della conversione. La vita cambia radicalmente di prospettiva. Sei come un condannato a morte al quale è stata comunicata la grazia della libertà.
Chi ha compiuta quest’opera mirabile è Gesù, il tuo Salvatore, che ti sta accanto e che ti prende per mano. Egli si è affiancato a te ti accompagna nel nuovo cammino. Con Gesù scopri anche la tua nuova famiglia, la Chiesa, che avevi abbandonato e forse anche disprezzato, ma che ora incomincia a guardare con lo sguardo della fede Infatti, ora che hai abbandonato il vecchio mondo, Gesù non ti lascia solo, ma ti dona nuovi fratelli e nuove sorelle.
Quando avevi incominciato a manifestare la tua inquietudine il mondo col quale tu prima eri solidale si è messo in allarme. Si rende subito conto subito che è accaduto qualcosa che gli sfugge. Ti sente diverso e quasi scostante. Prima con loro condividevi tutto: i pensieri, i discorsi, il linguaggio, i giudizi, i comportamenti. Anche fra quelli che sono lontani da Dio c’è una solidarietà sia pure nel male. La vita dissoluta era condivisa, approvata, e ricercata.
Ora che il peccato ti ha mostrato il suo volto ingannatore, non hai più voglia non solo di commetterlo, ma persino di sentirne parlare. I discorsi che prima ti attiravano e ai quali partecipavi compiaciuto, ora ti appaiono vuoti e volgari i divertimenti per i quali eri disposto a spendere tempo, denaro e salute ti appaiono nella loro misera realtà, un inganno per coloro che non sanno che fare della vita.
Le persone, della cui amicizia eri onorato, e senza le quali ti sentivi emarginato, ora ti si manifestano nella loro vacuità. Sono canne sbattute dal vento, sacchi di gonfi di egoismo, morti che camminano. Provi un brivido al pensiero che prima eri uno come loro e il tuo cuore, pur sentendo disgusto per quella frequentazione, ne prova compassione.
Con la conversione il mondo nel quale eri inserito ti diviene estraneo, ma anche tu divieni estraneo ad esso. Quelli che frequentavi avvertono che non condividi e non approvi più uno stile di vita che avevi a lungo perseguito. Non partecipi più ai loro discorsi, non approvi i loro giudizi, non li segui nei loro comportamenti. Il tuo silenzio è una sentenza di disapprovazione. Per loro ormai sei un intruso, se non addirittura un nemico. In ogni caso sei uno da evitare e tu ti trovi improvvisamente solo.
Se poi, nel tuo entusiasmo di neofita, dai testimonianza di quanto è accaduto in te, allora, invece dell’attenzione e dell’approvazione che ingenuamente ti aspettavi, ti arrivano i sorrisi di compatimento. Non ti viene risparmiato nulla di quel repertorio di sciocche considerazioni di cui le anime vuote sono perennemente gravide.
Ti mettono alla prova, ti tentano, ti circuiscono, ti ricattano, ti minacciano. Dimostrano un grande spirito di corpo prestando al demonio, più che mai infuriato, tutto l’aiuto di cui ha bisogno. Non di rado hanno successo, perché l’uomo quando è solo è più fragile. Infatti c’è un momento in cui sei privo di appoggi umani e se Dio nella sua misericordia non ti dà qualcuno a cui appoggiarti, rischi di vacillare e di ritornare nella compagnia degli sventurati.
Sappi, cari amico, che la tua solitudine è solo apparente. Dio sa che abbiamo bisogno del sostegno dei fratelli ed è per questo che ci ha fatto il dono della Chiesa. Tuttavia vi sono dei momenti della vita in cui egli ci vuole tutti per sé, affinché scopriamo la grandezza del suo amore. Solo lui ha potuto entrare nel tuo intimo e bussare alla porta del tuo cuore, dove nessuna creatura potrebbe mai arrivare. Dio vuole che tu lo incontri e lo conosca, al fine di stringere con te un’amicizia eterna, che resista a tutte le bufere della vita.
Sappi dunque essere forte nella tua solitudine. Gesù ha bisogno di sapere se lui conta per te più di qualsiasi altra creatura: “ Se uno viene a me, e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e persino la propria vita, non può essere mio discepolo” ( Lc 14,25-26). Con queste parole il Maestro ti vuole dire che solo lui è il tesoro nascosto e la perla preziosa. Il tuo Salvatore non ti tradirà e non ti abbandonerà mai.
Dopo che Gesù ti avrà stretto a sé con i vincoli di un’amicizia eterna, provvederà a donarti nuovi fratelli e nuove sorelle. Non esiste soltanto la solidarietà nel male, ma anche quella nel bene. Anzi, quest’ultima è molto più salda e più profonda. Ti meraviglierai nello scoprire che fra le persone esistono dei legami che prima non avresti mai sospettato. Sono legami di carattere soprannaturale che nascono dalla comune fede in Gesù.
Scoprirai che persone così diverse per mentalità, età, sesso, nazionalità, cultura, formazione, carattere, e via dicendo, sono un sol cuore e una sola anima . Scoprirai di essere in comunione persino con i tuoi cari che hai perduto e che ora hai la speranza di ritrovare in Cielo. Scoprirai il mistero della Chiesa, la tua nuova famiglia, aperta per sua natura a ogni uomo, dove Dio stesso è Padre, Madre, Fratello e Amico.
Per te sarà una sorpresa guardare alla Chiesa con gli occhi della fede. Prima la vedevi esclusivamente nel suo aspetto umano, certamente non priva di grandezza, ma con i difetti e le miserie comuni agli uomini. Ora, grazie alla fede, la vedi nella sua dimensione soprannaturale e ti stupisci per la sua divina bellezza.
In essa ci sono le fonti perenni della sapienza e della grazia alle quali le anime assetate possono attingere. In essa ci sono le sorgenti della vita immortale, della gioia e della pace. Oltre il suo volto umano vedi la presenza del Figlio di Dio che la ricolma della sua pienezza. Caro amico, non sei più solo, ma hai trovato una meravigliosa famiglia, che abbraccia tutti i giusti di tutti i tempi.
Hai lasciato la compagnia degli stolti e sei diventato un familiare di Dio. Rientra nell’ovile santo, mite e umile come una pecorella.