
L’Anticristo non può essere un Papa
La tematica dell’Anticristo è per sua natura strettamente connessa con la figura del Papa. Non c’è da meravigliarsi perché, essendo il Successore di Pietro il Vicario di Gesù Cristo in terra, colui che si oppone a Cristo ( l’Anti-Cristo) deve necessariamente anche opporsi al Papa. Lo hanno ben visto intelligenze lucide come quelle di Soloviev e di Benson. Tuttavia, nel corso della storia si è affermato un curioso filone di pensiero, soprattutto di matrice protestante, che ha identificato l’Anticristo con questo e quel Sommo Pontefice. Il fenomeno non stupisce, data l’aspra polemica che nei secoli è stata alimentata contro la Chiesa cattolica e in particolare contro il papato. Sorprende invece che questa vena d’acqua inquinata abbia finito per scorrere anche nel sottobosco cattolico, alimentando sospetti e diffidenze che, pur non toccando la persona del Sommo Pontefice, finisce in definitiva per gettare un’ombra sulla Santa Sede.. Che dire al riguardo?
La prima verità da ribadire con la massima chiarezza è che è il Papa è l’unica persona che non può essere l’Anticristo. Infatti Egli è quella pietra su cui è costruita la Chiesa e contro la quale le forze dell’inferno non potranno mai prevalere. Tutt’al più potrebbe esserlo un antipapa, ma non il Papa validamente eletto. Nel passato si sono fronteggiati due e persino tre papi che affermavano di essere il Papa autentico, ma uno solo era il Vicario di Cristo. Allora il sistema di comunicazione era frammentario e lento. Persino degli ottimi cristiani hanno seguito in buona fede l’antipapa. Oggi però viviamo in un villaggio globale, con un sistema di comunicazioni istantaneo e capillare e ciò che deve essere chiaro a ogni cattolico è che il Papa eletto dal Sacro Collegio del Cardinali è il Vicario di Cristo in terra e la garanzia per restare saldi nella fede e uniti alla Chiesa. L’ipotesi della Valtorta, come di altri, secondo al quale l’Anticristo potrebbe essere un ecclesiastico non è senza qualche fondamento, dal momento che Dio, nel suo governo del mondo e della Chiesa, ha permesso a satana di insinuarsi persino nel collegio apostolico.
Allo stesso modo è da respingere quella visione che, pur salvaguardando il Papa, dipinge il suo entourage con tinte fosche, quasi che la marea del male e dell’errore possa salire così in alto da lambire la Cattedra di Pietro, senza però travolgerla. A questo riguardo va detto che Gesù non ha garantito la santità a nessuno, né al collegio apostolico, né a Pietro personalmente. Essa va conquistata con la fatica della virtù. Gli apostoli, prima della Pentecoste, erano ancora molto impastati di umana mediocrità e nell’ora delle tenebre si sono fatti sopraffare dalla paura, nonostante fossero stati per tre anni alla scuola di Gesù. Anche loro hanno dovuto diventare santi, lasciandosi alle spalle le loro debolezze. Alla fine hanno meritato la palma del martirio, che ha coronato una vita di totale dedizione.
In certi momenti oscuri della storia della Chiesa ci sono stati dei Papi ( spesso imposti dal potere secolare) che non erano certo modelli di vita cristiana. Eppure mai nessuno di loro ha insegnato cose contrarie alle verità della fede e ai principi della legge morale. Si può certo ipotizzare che delle personalità della Chiesa tradiscano la fede ( gli eretici sono stati spesso degli ecclesiastici), ma una sana visione delle cose deve ispirare al cristiano la fiducia non solo nel Santo Padre ma anche in coloro che Egli si è affiancato come suoi collaboratori. La stessa cosa vale per i Vescovi, purché siano in comunione col Papa. Tutto ciò riguarda la dottrina e la morale, non la santità personale. Sappiamo come l’Anticristo di Soloviev e di Benson fosse un uomo di notevoli qualità umane e virtù morali, tuttavia “non amava che se stesso”. Non bisogna inoltre dimenticare che vi è un ambito del governo della Chiesa, laddove non è in questione la verità rivelata, che è influenzato dalle qualità, ma anche dai limiti delle singole persone. Dio non si sostituisce agli uomini e ne accetta anche i difetti. Non di rado Dio corregge con un Papa successivo ciò che aveva permesso con quello precedente.
Tuttavia sarebbe una ben misera consolazione l’affermare che il Papa è l’unica persona che non può essere l’Anticristo. Il Vicario Pietro infatti è investito di una missione di discernimento e di guida della Chiesa per la quale ha una grazia speciale. Egli infatti non solo ha il dono dell’infallibilità quando “ex cathedra” insegna la verità rivelata e le norme di comportamento morale, ma riceve dallo Spirito Santo doni ordinari e straordinari per guidare la barca di Pietro nella giusta direzione e per indicare ai fedeli la via di Dio, specialmente quando sul mondo calano le tenebre dell’impero del male. Il Magistero del Sommo Pontefice che, nell’attuale società mass-mediatica, raggiunge quotidianamente ogni fedele in ogni parte del mondo, è una lampada che illumina il cammino della Chiesa, indicando i pericoli, gli inganni e gli errori che insidiano la vita dei fedeli. In un mondo dove domina la dittatura delle menzogna, il riferimento costante al Magistero è fondamentale per ogni cristiano.
Come acutamente hanno compreso sia Soloviev che Benson, il Papa ha un ruolo decisivo nella lotta contro l’Anticristo. Innanzitutto Dio dà a Lui la luce necessaria per smascherare i germi che preparano l’avvento dell’Anticristo, sia nella società come nella Chiesa. A questo riguardo il Magistero dei Sommi Pontefici del secolo ventesimo e di questo inizio di millennio si contraddistingue per coraggio ed efficacia. Le spinte anticristiche, che da circa due secoli si succedono con ondate sempre più minacciose, vengono puntualmente denunciate, fronteggiate e combattute. Non vi è dubbio quindi che sarà proprio il Romano Pontefice a fare il discernimento necessario e a chiamare a raccolta la Chiesa per la battaglia decisiva della fede. L’Anticristo è il falso salvatore del mondo, espressione di quella parte dell’umanità che ha messo l’uomo-scimmia al posto di Dio. Gesù Cristo lo combatterà e lo vincerà col suo Vicario in terra e con la Chiesa che gli ha affidato come Pastore supremo.