23. La Regina della pace  Donna dell’Apocalisse

La figura biblica a cui la Regina della pace fa direttamente riferimento è la Donna vestita  di sole del capitolo dodicesimo dell’Apocalisse. Non è da trascurare il fatto che, nella S. Messa della beatificazione dei due pastorelli di Fatima, Francesco e Giacinta, durante la quale è stato rivelato il terzo segreto, una delle letture scelte er il brano dell’Apocalisse, come a indicare una analogia fra il testo biblico e quello del segreto. Nessuno meglio di S. Giovanni Paolo II poteva cogliere un riferimento all’attuale momento storico, nell’attacco drammatico dell’ “enorme drago rosso” alla Donna vestita di sole. Infatti la beatificazione dei due pastorelli, nel cuore del grande Giubileo del duemila, coincideva col momento in cui la Regina della pace invitata alla consacrazione al suo Cuore Immacolato “ora che satana è sciolto dalle catene”.

 Il Pontefice polacco meglio di qualsiasi altro era in grado di comprendere il ruolo anti-cristico svolto dalla Russia nel mondo, a causa della quale “molte nazioni saranno distrutte” e nel medesimo tempo il significato del crollo sorprendente e inatteso del comunismo, che la Madonna aveva preannunciato già nel primo anno delle apparizioni a Medjugorje. La prospettiva con la quale S. Giovanni Paolo II guardava al piano di pace di Maria da Fatima a Medjugorje è quella della guerra senza quartiere che il Drago combatte contro la Donna celeste, tentando invano di ghermirla. Il Pontefice era consapevole che il crollo delle ideologie del male, il nazismo e il comunismo, non aveva fermato azione del drago che, nel frattempo, era riuscito a sedurre il mondo con una ideologia ancora peggiore, “il nuovo totalitarismo”, una forma di pensiero che esclude Dio e ogni forma di trascendenza e fa dell’uomo il padrone del mondo.

Una ideologia, affermava con angoscia il Pontefice, che  prelude a un peccato collettivo contro lo Spirito Santo. Infatti come è possibile ottenere la grazia della misericordia divina quando il mondo si è rinchiuso nel limite oscuro di una totale immanenza?    

Il riferimento all’Apocalisse è esplicito nel modo stesso in cui la Regina della pace si presenta. Il suo capo è circondato da una corona di lucentissime stelle, particolare distintivo di Medjugorje, che non è presente in altre apparizioni dei tempi moderni. Inoltre la nuvola su cui la Gospa posa i suoi piedi,  nascondendoli alla nostra vista, è un segno apocalittico che riguarda la seconda venuta di Cristo: “Vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del cielo con grande potenza e gloria” (Mt 25, 30).

Mentre nelle apparizioni ordinarie porta una veste grigia, segno di penitenza, e un velo bianco, segno di pienezza di grazia, i medesimi sono splendenti d’oro nelle grandi solennità liturgiche. L’insieme dei segni indicano la presenza di Maria nello splendore della sua regalità, come colei che è inviata da Dio per la battaglia e per la vittoria. La Donna dell’Apocalisse e la Regina della pace sono le medesima persona e significano Maria e la Chiesa nel momento dell’attacco decisivo dell’impero delle tenebre.

 Non vi è dubbio che il testo dell’Apocalisse non si riferisce solo a un momento particolare della guerra contro la Chiesa che continuerà fino alla fine del mondo. Tuttavia  è ora che viene sferrato l’attacco più distruttivo, col quale satana tenta di impadronirsi del mondo.

Nel collegarsi ai segreti di Fatima la Gospa ha consegnato alla nostra riflessione una interpretazione del momento storico di un’intensità drammatica sconvolgente. Mentre nello scenario dell’Apocalisse ci viene mostrato il drago che, nel suo furore, cerca di divorare il bambino che sta per essere partorito e, non riuscendovi, si avventa contro la Donna,  in quello del segreto di Fatima la descrizione è storicamente circoscritta e riguarda la via Crucis della Chiesa in un mondo in balia della potenza delle tenebre. La vera comprensione della storia è quella che viene dalla luce della fede.

 La Madonna non fa analisi sociologiche o politiche degli avvenimenti dell’ultimo secolo, ma descrive quello che si vede dal cielo e che riflette ciò che accade sulla terra. La guerra, la distruzione e  la morte imperversano in un mondo dove il disprezzo di Dio, l’odio e il peccato sovrabbondano, In questo quadro infernale la Chiesa, in unione col suo Salvatore, percorre la sua Via Crucis, fino in cima al Calvario, dove il sangue dei martiri viene raccolto in anfore e versate sulle anime per lavarle e riportarle in vita.

 Questa è la chiave di interpretazione del nostro tempo sul quale si posa l’occhio della Madre per  smascherare il piano infernale di satana e salvare le anime dalla rovina. La sua presenza come Regina della pace preannuncia una vittoria che salva il mondo dall’autodistruzione e apre la prospettiva di un tempo nuovo nella storia dell’umanità.  Il quadro del segreto di Fatima, nelle sue tre parti, riguarda il secolo che abbiamo alle spalle nel suo drammatico svolgimento e nel medesimo tempo quello che abbiamo dinanzi. Il segreto di Fatima e quelli di Medjugorje fanno parte di un unico scenario del quale la Donna e il drago sono protagonisti.

Nel quadro dell’Apocalisse a prima vista sembra che la furia del drago abbia il sopravvento, tanto da costringere  la Donna a cercare la fuga. Effettivamente la storia bimillenaria del cristianesimo ci attesta la presenza di una persecuzione incessante, che negli ultimi secoli ha preso i tratti drammatici di una soluzione finale. Ormai non si tratta più soltanto di tensioni fra la Chiesa e il mondo ma di un progetto volto a cancellare il cristianesimo e a distruggere la Chiesa.

 La Gospa, in molti dei suoi messaggi, descrive  con chiarezza e franchezza la gravità della situazione in cui si trova il mondo e i pericoli immani i che  sta correndo. Ha ribadito in più occasioni che per un modo senza Dio non c’è né futuro né salvezza e che l’obbiettivo di satana non è solo quello di portare le anime alla rovina, ma anche quello di distruggere il pianeta sul quale viviamo. In altre parole l’angelo ribelle sta operando per mettere se stesso al posto di Dio e trasformare il mondo in una propaggine dell’inferno. Potrebbe la situazione essere più drammatica?

La Gospa non ama impaurire, ma non vuole che ci illudiamo, pensando che la conversione non sia necessaria e che si possa  vivere felicemente nel peccato. Il quadro sarebbe senza speranza se fin dalla prima apparizione la Regina della pace  non avesse sottolineato la sua regalità e la sua volontà di vittoria con la corona di dodici stelle che le circonda il capo. La Madonna è scesa in battaglia per affrontare il drago e per vincerlo. Non lo vuole fare da sola, ma insieme a noi e fin dal principio ci ringrazia per aver risposto alla chiamata.

La certezza della vittoria della Regina del cielo e della terra e l’avvento di un tempo di primavera dell’umanità è uno dei caratteri distintivi di Medjugorje e un elemento importante della sua credibilità, anche in contrapposizione al diffondersi assordante di messaggi che preannunciano la fine del mondo in un contesto di tenebre e di morte.

 La venuta del Figlio dell’uomo sulle nubi del cielo è un segreto che rimarrà sigillato fino alla fine e solo i puri di cuore sapranno leggere i segni premonitori. Nessuno in terra conosce quel giorno e quell’ora e non sarà la Madonna colei che scenderà in campo per la battaglia finale, ma suo Figlio, che apparirà sulle nubi del cielo con potenza e gloria grandi per giudicare il mondo. La Madonna si è fatto presente come Regina per combattere il drago dell’incredulità, dell’odio e della guerra e per sconfiggerlo, assicurando al mondo un tempo nuovo, caratterizzato dalla pienezza della pace.

 La Gospa è venuta con la corona regale per renderci certi della sua vittoria. Per questo, nel donarci i messaggi, ci ringrazia per aver accolto il suo invito. Nei momenti critici, quando sale la tentazione dello scoraggiamento, ci ammonisce ed esorta, perché la risposta alla chiamata permette il suo trionfo:

” Mio Figlio mi ha promesso che il male non vincerà mai, perché qui ci siete voi, anime dei giusti: voi, che cercate di dire le vostre preghiere col cuore; voi, che offrite i vostri dolori e sofferenze a mio Figlio; voi, che comprendete che la vita è soltanto un battito di ciglia; voi, che anelate al Regno dei Cieli. Tutto ciò vi rende miei apostoli e vi conduce al trionfo del mio Cuore” (02-11-2014).