
Caro Padre Livio,
ho letto sul suo Blog la profonda spiegazione al perché del Male che Gesù dà agli apostoli, così come scrive Maria Valtorta.
Il Male con tutte le sue manifestazioni ci ricorda la nostra condizione di fragilità e ci spinge a ricorrere a Dio. Abbiamo bisogno del dolore per ricordarci che abbiamo un Padre.
Queste parole mi sembrano molto convincenti.
Non capisco però perché Gesù dice che, se non ci fosse il Male e ci fosse solo il Bene qui sulla terra, noi ci dimenticheremmo di Dio e attribuiremmo il Bene a noi stessi.
Io penso piuttosto che, se su questa terra ci fosse una situazione di felicità, noi saremmo portati ancora di più ringraziare Dio. Lei Padre che cosa ne pensa?
Rosaria
Cara Rosaria,
Io penso che Gesù nel dare quella risposta agli apostoli aveva davanti agli occhi la situazione dei nostri Progenitori nel Paradiso terrestre, dove avevano tutto quello che una creatura potesse desiderare.
Infatti l’amicizia divina li aveva ricolmanti di straordinari doni soprannaturali, come la santità, la sapienza, l’immortalità e la perfetta felicità.
Avevano tutto, eccetto la divinità. Che cosa hanno fatto? Hanno messo se stessi al posto di Dio e hanno perso tutto precipitando in un condizione di miseria.
Nel piccolo anche nel nostro tempo, dal dopo guerra ad oggi, è successo la medesima cosa. Il progresso materiale ci ha insuperbiti e ci ha fatto dimenticare Dio.
Per questo motivo, come dice Mirjana, gli eventi dei segreti sono per il nostro bene. Alcuni si induriranno, ma i più si ricorderanno che c’è un Dio che li ama e che ha mandato la Regina della pace per salvare le nostre vite e il pianeta sul quale viviamo.
Ave Maria
Padre Livio