Pensiero Spirituale sulla virtù della pazienza

Cari amici,

la festa odierna coinvolge soprattutto i salesiani, ma possiamo dire che si irradia a tutto il mondo.          
La sede di Radio Maria sorge su un terreno che ha una storia particolare, legata proprio a Maria Ausiliatrice. Quando abbiamo fatto il sopralluogo per trovare il posto giusto per iniziare i lavori, abbiamo notato subito che su una colonna si ergeva una bellissima statua di Maria Ausiliatrice. Era come se questo spazio fosse predestinato alla Madonna! Il posto giusto su cui far edificare una degna sede per la sua Radio ce l’ha indicato Lei stessa!   
La statua spicca da lontano e accoglie maternamente chi viene a visitare la nostra sede.

Oggi vorrei parlarvi della virtù della pazienza. Siamo in tempi difficili, in un certo senso drammatici. È in atto la grande lotta fra la Donna vestita di Sole e il drago infernale. In tempi come questi è necessaria la pazienza, la resistenza al male, agli assalti dell’impero delle tenebre, alle seduzioni, agli attacchi, agli scoraggiamenti.

Ogni giorno bisogna resistere saldi nella fede, nella preghiera e nell’adempimento dei nostri doveri. È solo così che si esce vittoriosi dalla battaglia quotidiana.

La vittoria non è eclatante, il male lo è. Il male è sempre roboante, vuole intimidire ma la sua è una falsa forza. Questo deve rassicurarci: il male ha già perso la grande battaglia perché grazie alla morte in Croce di Cristo. Il maligno può agire per permissione divina ma non può andare oltre determinati limiti che Dio permette perché noi, attraverso il combattimento spirituale, possiamo essere protagonisti dell’opera della Redenzione.

La prospettiva dev’essere sempre questa: nell’umiltà, nella pazienza e nella resistenza, alla fine si vince innanzitutto nel combattimento spirituale, poi sul piano umano.

È la capacità quotidiana di non retrocedere, di costruire mentre si demolisce, di essere operosi nonostante le avversità, l’atteggiamento che dovremmo avere.

Oggi il mondo vuole demolire la Chiesa, svuotare la fede cristiana, abolire la Croce. Noi, singolarmente, dobbiamo essere fortezze che resistono, non si arrendono, non cedono.

Non possiamo farcela da soli, ovviamente. Dobbiamo chiedere aiuto a Dio, nostra forza. Questo è il metodo di Dio, completamente opposto al fracasso dell’impero delle tenebre: la resistenza di ogni cuore, la pazienza dei piccoli, degli umili, dei deboli. Questa resistenza molte volte porta anche al martirio, la fedeltà deve essere vissuta fino alla morte.

Dobbiamo resistere nella fedeltà a Cristo anche a costo della vita o di tante sofferenze e mortificazioni, e andare avanti.

Le opere di Dio con cui tiene viva la Chiesa e diffonde la fede nascono sempre nel silenzio e nell’umiltà, vanno avanti nella testimonianza e nella resistenza alle bufere.

Laddove c’è il bene, c’è sempre l’attacco del diavolo che seduce, tortura, schiaccia, distrugge.

Dobbiamo essere forti. Dobbiamo resistere.

La pazienza e la fortezza sono due virtù tipiche di questo tempo dove il male dilaga, la fede si dissolve e si cede al nichilismo.

Resistiamo con fortezza al male senza pretendere una grande vittoria, il fatto di resistere già lo è.

Dio centellina le vittorie, cosicché rimaniamo nell’umiltà. Dobbiamo ringraziare Dio anche per le vittorie spirituali che otteniamo.

Ringraziamo Dio per la grazia della perseveranza, della conversione.

Con la stessa pazienza e dedizione dell’agricoltore, occupiamoci della nostra anima. Strappiamo le erbacce, seminiamo con amore e attendiamo che i germogli crescano.

Da: “La Lettura cristiana della cronaca e della storia”