Pensiero Spirituale sul vivere il Paradiso già sulla Terra

Cari amici,

da quando è iniziato il tempo della tribolazione – prima con la pandemia, poi con la guerra –la Madonna ci ha ripetuto più di una volta che se torniamo a Dio e ai suoi Comandamenti possiamo vivere bene su questa Terra in attesa della vita Eterna.

Questa impostazione, per la verità, è un po’ controcorrente rispetto alla mentalità comune della tradizione cristiana. Sappiamo che tradizionalmente la vita sulla Terra è concepita come una specie di purgatorio. Nella Salve Regina paragoniamo la vita sulla Terra a “una valle di lacrime”. Effettivamente lo è. La situazione umana, dal punto di vista esistenziale è drammatica, tragica perché l’uomo nasce nella sofferenza, nella fragilità, nella prospettiva della morte, in balìa degli eventi della natura, in balìa del male e della cattiveria che sono insiti in lui, oltre che al di fuori.

La condizione umana è davvero una condizione tragica. «Sunt lacrimae rerum» scriveva Lucrezio: la realtà è piena di lacrime. La prospettiva cristiana della Redenzione, ovvero della salvezza della nostra condizione umana, è comunque sempre vista nella luce della Croce. Bisogna, allora, portare ciascuno la propria croce, seguire Cristo Crocifisso e in questa luce l’uomo viene redento dal peccato, che è il male che corrode, distrugge, toglie la pace.

Nel medesimo tempo anche il dolore, la sofferenza fisica e morale, vengono santificate dalla Croce di Cristo e soprattutto la morte cristiana nella prospettiva del Paradiso diventa, nella luce della fede e della preghiera, un abbraccio con Cristo, la porta dell’eternità.

Nella prospettiva cristiana, però, si è sempre insistito sul fatto che anche se su questa Terra siamo infelici, se siamo perseveranti, in Cielo saremo felici. In questa prospettiva ovviamente si sopportava tutto, si soffriva con fortezza e perseveranza. San Francesco diceva: «Tanto è il bene che m’aspetto che ogni pena m’è diletto»

La Madonna ci ha un po’ stupiti perché in diversi messaggi, soprattutto negli ultimi due anni, insiste sul fatto che possiamo essere felici già su questa Terra. La salvezza cristiana, in questa nuova ottica, è qualcosa che si può già vivere nel presente. La Redenzione non deve essere vista solamente in una prospettiva futura, si può già vivere come gioia, come gratitudine.

L’amore di Dio ci sarà dato in pienezza quando saremo in Paradiso, ma già su questa Terra lo possiamo sperimentare anticipatamente. Come? Tornando a Dio e ai suoi Comandamenti!

Dobbiamo allora impostare la nostra vita come cammino verso l’Eternità, camminare con Cristo che percorre la Via Crucis della vita insieme a noi. In questo modo potremo avere già un anticipo di Paradiso su questa Terra.

La Regina ha proprio detto che ritornando a Dio e ai suoi Comandamenti potremo sperimentare già un pezzetto di Paradiso qui su questa Terra.

Pur nel cammino delle prove e del combattimento spirituale che è il pellegrinaggio della vita, possiamo già essere persone felici, persone contente, persone che hanno la pace.

Accogliamo questo invito per vivere la nostra vita in una prospettiva luminosa, con la vera pace nel cuore e colma dell’amore di Dio.