Pensiero Spirituale sulla vera pace interiore

Cari amici, la pace inizia dai cuori.
Se non c’è la pace nei cuori non può esserci la pace nelle famiglie, nella società, nel mondo. La Madonna, qualche mese fa, aveva detto che nel mondo c’è la guerra perché nei cuori c’è l’odio. Non ci eravamo accorti di come l’odio si stesse diffondendo, ce ne stiamo accorgendo con questa guerra che ci ha fatto rendere conto che essa è pericolosa perché alla fonte c’è un’ideologia dell’odio.
La pace del cuore è il frutto della conversione e della pace con Dio, ovvero il pentimento dei propri peccati, la consapevolezza di essere dei poveretti, dei peccatori, bisognosi di perdono. Il Salmo 50 ci insegna molto a questo proposito, è stato composto dal santo re Davide il quale cadde in due peccati gravissimi, l’adulterio e l’omicidio. Non erano peccati di poco conto ma dal profondo grida e chiede che il Signore ascolti la sua voce. L’atteggiamento di umiltà verso Dio ci ottiene il dono del perdono dei peccati, la riconciliazione con Lui perché ci ammette di nuovo a essere suoi figli. Nella visione cattolica questo è il Sacramento del perdono, attraverso il quale Cristo ci assolve dai peccati attraverso la Chiesa e i suoi rappresentanti.
La pace con Dio diventa allora la pace con noi stessi perché – quando i nostri pensieri, i nostri comportamenti, i nostri sentimenti sono conformi alla volontà di Dio – allora la coscienza ci approva e quindi questa approvazione interiore, nonostante le nostre debolezze e i nostri difetti, diventa fonte di gioia e di pace. Il dono della pace interiore è la cosa più importante che possiamo avere qui su questa terra.
Le persone che sono in pace con Dio, e quindi sono in pace con se stesse, sono persone indubbiamente felici, per quanto si possa essere felici qui su questa terra e nel medesimo tempo sono portatori di pace, di felicità e di gioia per gli altri.
Dobbiamo lavorare perché tutta la nostra persona sia permeata da questo dono della pace che Dio ci da. La pace di Dio è un’irradiazione del suo amore che ci viene dato attraverso il cuore di Cristo, il dono dello Spirito che ci riempie il cuore.
Occorre però, poi, fare un lavoro che ci trasformi in profondità ma anche in tutti gli strati della nostra persona e questo è un cammino. C’è un cammino per la conversione e un cammino per la pace, attraverso il quale si diventa persone buone, pacifiche, che irradiano la pace.
Gli stessi Messaggi della Regina della pace irradiano sentimenti di pace, parole improntate alla pace divina. Così dev’essere anche per noi: l’amore di Dio (che è pace) che ci è donato attraverso la conversione deve permearci, e noi dobbiamo lavorare per questo. Il nostro lavoro quotidiano di purificazione deve consistere in una fase distruttiva e una costruttiva. Nella prima fase l’amore di Dio è simile a un giardiniere che estirpa le erbacce infestanti, allo stesso modo dobbiamo eliminare dai nostri cuori tutto ciò che è contro la pace: i sentimenti di invidia, gelosia, malelingue, ripicche…tutto ciò che ci rende nemici dei nostri fratelli.
Deve esserci quindi una trasformazione interiore che traspare anche all’esterno, dai nostri visi distesi e sorridenti. La superbia, l’aggressività, l’altezzosità devono essere estirpate dai nostri cuori, lasciando il posto ai semi d’amore di Dio che germogliano in frutti bellissimi interiori che sono un beneficio per noi e per chi ci circonda.
Facciamo posto ai pensieri di pace: amore, stima, perdono per il prossimo, umiltà. I nostri pensieri siano quelli del Vangelo, le parole di Gesù.
Eliminiamo tutte le mondanità che sono in noi, tutte le scorie del mondo violento, pettegolo e aggressivo nel quale viviamo. Iniziamo il cambiamento del mondo a partire da noi stessi, dal nostro sguardo sugli altri, dal nostro modo di parlare e dai nostri sentimenti.
La pace nel mondo, nella società, nelle famiglie, inizia proprio dal nostro cuore.
Da: “La Lettura cristiana della cronaca e della storia”