Pensiero spirituale di invito ad entrare nella dimensione soprannaturale della guerra

Cari amici,

Il compito che spetta a noi, apostoli di Maria, è quello di entrare nella visione soprannaturale che è quella vera. Perché è visibile come sia in atto un attacco, da parte delle porte dell’inferno, all’opera stessa della creazione e redenzione.

È in atto qualcosa di tremendo! La Madonna più volte ce l’ha svelato: ‹‹satana vuole distruggere il mondo e la vostra vita››;

ci pone davanti a questa prospettiva, cioè le porte dell’inferno che si sono spalancate.

 Il mondo racconti pure la sua versione dei fatti, i reporter dei giornali (molte volte eroicamente presenti nei luoghi più difficili) danno testimonianza di quello che accade e di quello che può essere visto agli occhi di teleobbiettivi e fotografie, ma non vediamo quello che accade nei cuori, laddove avviene la vera battaglia fra l’odio e l’amore, fra la verità e la falsità, fra il perdono e la vendetta.

Insomma la vera battaglia che è soprannaturale avviene nei cuori prima di tutto, e ha come scopo, come bottino, le anime, come la Madonna ci ha detto ‹‹satana le miete››.

Cerchiamo di vedere questa dimensione, che è quella del dodicesimo capitolo dell’Apocalisse, divisa in due parti: da una parte la Donna vestita di sole, e dall’altra il drago infernale.

Vista sotto questa luce possiamo vedere la pericolosità di questa terra dove satana si rivolge contro l’opera della creazione e della redenzione, con l’obbiettivo di distruggere la Chiesa, la fede, la Croce. Difatti la Madonna il 25 Marzo 2020 ci aveva già detto che satana regna, e quindi ci aveva chiamati al ritorno a Dio, alla conversione, alla preghiera.

Ci invita a questa dimensione per farci capire la vastità del pericolo, il livello dell’attacco, che non è solo contro le nostre case e le costruzioni, ma è un attacco alla nostra anima.

Satana vuole il possesso delle nostre anime, e combatte con l’odio e la menzogna, la cattiveria e la vendetta; è qualcosa di veramente apocalittico!

Cari amici non perdiamo questa dimensione, che ha voluto darci la Madonna nel suo ultimo Messaggio, questa dimensione vera nella quale dobbiamo collocarci e attraverso la quale dobbiamo guardare gli avvenimenti; che dobbiamo riconquistare ogni giorno nella preghiera, cioè ogni giorno dobbiamo entrare nella dimensione soprannaturale, nella dimensione di Dio.

Come ci dice il Papa: ‹‹Dio è amore, non è il Dio della guerra, e non possiamo mai giustificare nulla di cattivo in nome di Dio››.

Dobbiamo entrare nella luce di Dio che è perdono, che è vita e non morte, che è grazia, provvidenza, misericordia, compassione. Entrare in questa dimensione della croce e di Cristo, che lava i peccati del mondo, e fare la nostra parte come la Madonna ci ha detto: pregare con Lei, aiutarla con la preghiera, essere i suoi testimoni di fede, di amore, di pace e di misericordia; essere l’amore del suo amore, il suo riflesso.

La guerra sotto il profilo Spirituale è già globale, è fra la Donna e il drago, fra la vita e la morte, fra la luce e le tenebre, fra l’amore e l’odio.

Satana è entrato in battaglia con le sue schiere, i suoi orchi, e noi dobbiamo fronteggiarlo e capire come collocarci. Non dobbiamo vivere la guerra come la vive il mondo, come se Dio non esistesse, come se il diavolo non esistesse, e come se la Madonna non esistesse.

Con la preghiera si può ottenere tutto, la Madonna ce l’ha detto che con la preghiera possiamo fermare le guerre per quanto potenti esse siano, che la preghiera compie miracoli nel mondo e nei cuori; quindi ci ha invitato a pregare, e avrà dei buoni motivi per farlo, perché le cose possono andare in un modo o nell’altro a seconda se noi preghiamo.

Aveva già detto all’inizio del conflitto in Bosnia: ‹‹quanto durerà questa guerra dipenderà dalle vostre preghiere››.

Quindi preghiamo cari amici, offriamo il nostro digiuno in questa quaresima, preghiamo giorno e notte con il rosario in mano, non perdiamo tempo in cose frivole e stupide, entriamo nel combattimento escatologico. Non dissipiamo noi stessi nell’effimero, nelle debolezze o peggio ancora nel peccato.

Da: “La lettura cristiana della cronaca e della storia