STORIE DI MEDJUGORJE:
Racconto di quando la Gospa lasciò la polizia con le mani vuote
“ Col vostro aiuto posso fare tutto e costringere satana ad allontanarsi”

Nel settembre del 1986 la Madonna diede un messaggio il cui significato ho compreso solo qualche tempo dopo:
“ Cari figli, anche oggi vi invito alla preghiera e al digiuno. Sapete, cari figli, che con il vostro aiuto posso fare tutto e costringere satana a non indurre al male e ad allontanarsi da questo posto. Satana sta in agguato, cari figli, contro ognuno di voi. Soprattutto desidera disturbare tutti voi nelle cose quotidiane” (04.09.1986).
A prima vista può sembrare solo un insegnamento generale, senza riferimenti a fatti concreti. In realtà ho potuto verificare come spesso le parole della Madonna gettino una luce su vicende quotidiane apparentemente insignificanti.
Proprio in quella settimana mi trovavo a Medjugorje e Marija mi invitò a partecipare al gruppo di preghiera di Ivan, al quale quella sera partecipava anche Vicka. Il luogo della riunione era la stanzetta delle apparizioni nella casa nativa di Vicka. Quella sera l’incontro con la Madonna era esclusivamente per i componenti del gruppo, per cui aspettai fuori nel corridoio. Dopo il rosario e l’apparizione il gruppo si intrattenne a lungo, parlando fittamente a porte chiuse. Mi chiedevo che cosa fosse successo. Finalmente i ragazzi uscirono, ormai a notte fonda, e ognuno andò a casa.
Chiesi a Marija se era possibile sapere qualcosa. Mi rispose che la Madonna aveva indicato una casa del villaggio, dicendo che satana voleva servirsene per un suo piano. Si trattava di una casa di proprietà comune, con un’ampia sala, che la gente del posto usava per i pranzi di matrimonio o per altri momenti comunitari. I ragazzi del gruppo avevano discusso a fondo chiedendosi quale potesse essere il piano di satana. Non approdarono a nessuna conclusione, ma si impegnarono a pregare e a digiunare per questa precisa intenzione, come la Madonna aveva chiesto.
Passarono circa tre mesi, quando seppi che la Madonna aveva chiesto ai veggenti di riunire la gente del villaggio proprio nel salone di quella casa per celebrarvi la novena di Natale. Allora era ancora ben saldo il regime comunista che vietava qualsiasi manifestazione di culto fuori dalle mura delle chiese, per cui la partecipazione alla novena da parte della gente era illegale e richiedeva una certa dose di coraggio, perché non sarebbe certamente mancata la reazione della polizia.
La novena venne celebrata felicemente, con partecipazione molta numerosa della gente di Bijakovici, in un salone ben addobbato, con i messaggi della Madonna in bella evidenza sulle pareti. La gente notò tutte le sere la presenza discreta di una macchina civetta della polizia speciale.
L’ottavo giorno della novena la Madonna diede appuntamento per il giorno conclusivo della novena sulla montagna delle prime apparizioni. Quando la gente scese vide la casa in questione circondata dai reparti speciali i quali si erano proposti di fare una retata.
E’ proprio il caso di dire che quella notte, nonostante l’abbondanza delle reti tese, non presero neppure un pesce.
Tutto pareva finito lì. E il piano di satana? Io arrivai dopo l’epifania, quando ormai i pellegrini erano partiti e la polizia approfittava per interrogare la gente. Furono fermate una ventina di persone. Anche Marija e Vicka furono portati in commissariato da due nerboruti poliziotti. Mi colpì molto in quell’occasione il coraggio di Vicka, che si comportava con una calma e nel medesimo tempo con una determinazione che venivano da Dio. Mi sembrava di rivivere un episodio dei primi tempi del cristianesimo. La polizia voleva sapere chi aveva organizzato il tutto. “ La Madonna”, rispondeva Vicka. Poi, rivolgendosi al segretario che stenografava l’interrogatorio, gli diceva: “ Scrivi, scrivi, che è stata la Madonna!”.
Successivamente chiesi ai veggenti se la Madonna aveva fatto ancora accenno a quella casa. Mi dissero di no. Il discorso, all’inizio così drammatico, sembrava chiuso. Evidentemente la Regina della pace, con la sua novena, con il coraggio della gente e dei veggenti, aveva avuto quanto bastava per costringere satana ad allontanarsi da quella casa. Qualche tempo dopo venimmo a sapere che l’autorità comunista locale voleva usare il salone di quella casa, posta proprio ai piedi della collina delle prime apparizioni, per farne una discoteca.
Questo episodio fu per me molto istruttivo. Più di qualsiasi altra cosa mi ha fatto capire come satana agisca di nascosto attraverso le vicende a prima vista insignificanti della vita quotidiana e con quali armi la Madonna gli schiacci la testa.
( P. Livio – Perché Credo a Medjugorje – pag 120)