L’URGENZA DELLA CONVERSIONE

Cari amici, la Madonna a Medjugorje ci ha supplicato di convertirci perché, se aspettiamo il tempo dei segreti, per molti sarà troppo tardi. Con questa nuova iniziativa del Blog offriamo la possibilità di fare un cammino di conversione con delle riflessioni settimanali da meditare e da vivere. (Le  troverai man mano nella sezione: (Il Combattimento spirituale).

22. L’Amico che ignoravi non ti ha mai abbandonato

Quando Gesù ha sanato i dieci lebbrosi, uno solo, un Samaritano, si è ricordato di tornare a ringraziarlo. Il Maestro se ne rammarica: “ Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio all’infuori di questo straniero?” ( Lc 17, 17-18). La conversione è un miracolo infinitamente più grande di una guarigione dalla lebbra.

Man mano che la vivi, ti rendi conto dello straordinario cambiamento che è intervenuto nella tua vita. Incontrando Gesù hai trovato la salvezza. Cammini nella luce e il tuo cuore trabocca di pace. Non puoi che compiangere quelli che erano i tuoi compagni di vita e che ora vedi immersi nella tenebra della menzogna. Ti chiedi giustamente che cosa tu abbia fatto per meritare una grazia così grande. Eri forse migliore di loro? Che cosa avevi di speciale perché Dio ti venisse a trovare nell’abisso dove eri precipitato, per tirarti fuori e metterti in salvo?

 La conversione è una grazia. Ora incominci a comprenderlo. La grazia è data gratuitamente ed è tale proprio perché chi la riceve non la merita. Tu non hai fatto nulla per ottenere il perdono dei peccati, che sono una offesa a Dio e come tale impossibile da riparare anche dalla migliore delle creature. Incominci a comprendere che anche tu sei, sia pure su un piano spirituale, nella stessa condizione di quei lebbrosi che sono stati guariti perché Gesù ha avuto compassione di loro. Anche tu, come il lebbroso di Samaria, devi esprimere a Gesù  la tua infinita gratitudine.

Gesù ti ha amato quando tu lo ignoravi. Ti ha seguito, quando tu lo fuggivi. Ti ha preso per mano mentre tu affogavi nella palude del male. Dove sono gli amici sui quali contavi? Che fine hanno fatto le persone sulle quali avevi costruito le tue sicurezze? Non appena sei entrato in crisi ti hanno abbandonato e quando ti sei convertito ti hanno disprezzato.

Nella tua solitudine hai scoperto di non essere solo. Nella tua fragilità hai trovato un sostegno. Nella selva oscura della vita, dove vagavi senza meta, hai trovato una guida. Scoprire l’amore di Gesù è l’evento decisivo dell’esistenza. La sua amicizia è il tesoro più prezioso. E’ il sole che la illumina e la riscalda. E’ la certezza che resiste alle tempeste più violente e sulla quale costruire  con fiducia il tuo futuro.

Gesù ti ama perché sei suo. Lo sei nel senso più radicale., perché é il Dio che ti ha creato a sua immagine, ed è il Figlio dell’uomo che ti ha redento col suo sangue. Tutto ciò che tu sei è un suo dono. Lo è soprattutto la tua dignità, che riflette la bellezza divina, e la tua libertà, che egli rispetta come nessun altro. La grazia della conversione ti ha aiutato a scoprire che cosa significhi essere figli di Dio. Ti ha permesso, per la prima volta nella tua vita, di aprirti alla speranza, di assaporare la gioia e di sperimentare la pace. E’ Gesù che ti ha dato tutto questo, donandoti se stesso.

Rivolgiti a lui col cuore pieno di gratitudine e ringrazialo. Passa in rassegna i momenti salienti della tua vita, dagli anni dell’infanzia fino ad ora, e guardali alla luce della fede. Ti renderai conto che non hai mai camminato da solo, anche quando credevi di essere libero e indipendente. Una presenza misteriosa ti ha sempre seguito, anche negli sbandamenti più pericolosi. Qualcuno ti ha protetto da pericoli che tu non vedevi e dei quali ti sei reso conto più tardi. Ciò che prima ti appariva casuale, ora ti sembrerà guidato dall’alto.

L ‘Amico che ignoravi vigilava su di te. Lui scriveva il suo poema d’amore sulle righe storte del tuo vagabondaggio. L’appuntamento della tua conversione è stato lungamente preparato. Gesù ti ha lasciato scorrazzare nel mare sconfinato dell’effimero finché non ti sei stancato. Ha permesso che inseguissi le seduzioni del mondo, fino a provarne nausea.

Ti ha lasciato in balia delle passioni, perché ne sperimentassi la schiavitù. Mai poi si è chinato su di te, perché l’amarezza del peccato non divenisse disperazione e perché il fallimento si trasformasse in un nuovo inizio. Caro amico, quale gioia scoprire che Gesù non è mai stato assente dalla tua vita, anche quando ti eri dimenticato di lui! Non ha permesso che le tue cadute rovinose rimanessero senza speranza.

Certo, il peccato è il più grande dei mali, ma ora sulla tua vita disastrata vedi brillare il raggio della divina misericordia.  Anche tu, come Israele, ripensando alla tua vita precedente, grida dal profondo del cuore:  “Eterna è la sua misericordia”.

Non ti basterà la vita per ringraziare Gesù per tutto quello che ha fatto per te. Ti sarà necessaria l’eternità, perché il tuo desiderio di rendere grazie venga soddisfatto. Egli è il tuo Dio che ti ha creato capace di conoscerlo e amarlo. E’ il tuo Redentore, che ha espiato i tuoi peccati al tuo posto, liberandoti dal potere delle tenebre e della morte. E’ il Dio che si è fatto tuo amico, tuo fratello e persino tuo servitore. Ti ha riscattato da una schiavitù insopportabile, pagando col suo sangue, spinto da un amore che supera ogni  comprensione.

Con cuore umile digli: “Grazie Gesù”. Fai salire il grazie dal profondo del cuore come una sorgente che si rinnova senza mai esaurirsi. Pensa a come eri prima e a come sei adesso. Hai ricominciato a vivere o forse hai iniziato per la prima volta. Ripeti il tuo grazie all’unisono con i battiti del cuore.  

Chi ringrazia ottiene nuove grazie. Chi ringrazia persevera sulla via della vita. Che sarà stato di quei nove lebbrosi che, una volta guariti, non sono più ritornati a ringraziare Gesù? Hanno ritrovato la salute, ma hanno perso il medico che li ha sanati. Quello invece che è tornato a ringraziare, oltre alla salute ha avuto il dono della fede ( cfr Lc 17,19). 

La gratitudine è il segno di un amore che sta sbocciando. Sentendoti amato ti viene spontaneo ricambiare a tua volta. Incomincia, caro amico,  a entrare nella dinamica della vita cristiana, che è essenzialmente animata dall’amore. L’amore di Gesù è all’origine della tua conversione. L’amore per lui sarà la forza che ti sosterrà durante il lungo cammino. Infatti ti aspetta una strada impegnativa.

La santità richiede pazienza e perseveranza. Molti incominciano ma pochi arrivano alla fine. Resistono fino al traguardo quelli che sperimentano la dolce amicizia di Gesù. Ad ogni passo che fai,  pronuncia il tuo “Grazie”. Quando si ama, si va avanti. Non ci si ferma, non si diserta, non si indietreggia,  non si tradisce. Il tuo grazie a Gesù per il suo amore sarà  una sorgente di forza invincibile.