
4. I segni della profezia autentica
L’identificazione dei falsi spirituali e dei falsi veggenti non è sempre facile ed è un’opera che spetta in primo luogo alla Chiesa ai suoi diversi livelli di responsabilità. Sovente richiede del tempo perché il male si possa manifestare e si possa fare un adeguato discernimento attraverso i frutti. Se il grano e la zizzania germogliano insieme, è poi difficile distinguere l’uno dall’altra. E’ necessaria una paziente attesa perché le male erbe si manifestino e possano venire sradicate, senza correre il pericolo che siano strappate anche quelle buone. Siccome il nemico è instancabile nella sua opera di inganno, è necessario che i credenti abbiamo presenti alcuni criteri di discernimento per non cadere nelle reti che egli tende soprattutto alle anime devote.
Quando Gesù parla dei “frutti” per distinguere un albero buono da quello cattivo, vuole indicare un complesso di realtà soggettive e oggettive che, tutte insieme, conducono la persona prudente a un giudizio certo. Il primo frutto riguarda lo stesso soggetto che è protagonista di esperienze mistiche straordinarie, siano esse visioni o comunicazioni spirituali. Egli deve innanzi tutto essere convincente con la testimonianza della sua vita. Questo non vuol dire che Dio conceda dei doni straordinari a delle persone già avanti nel cammino spirituale, però significa che questi doni incidono positivamente nella loro vita e li portano, attraverso la fatica e l’impegno di ogni giorno, lungo la via della santità. Quando la Madonna sceglie dei veggenti, in particolare dei fanciulli, non si rivolge a persone particolarmente avanti sulla strada della santità. Tuttavia noi possiamo vedere che, al contatto con lei e alla sua scuola, i veggenti sono progrediti nel cammino spirituale e alcuni di loro sono giunti alla gloria degli altari.
Si può dunque affermare che questi doni straordinari sono incompatibili con una vita di peccato. I falsi mistici e i falsi veggenti questo lo sanno molto bene e infatti cercano di apparire irreprensibili all’esterno, mentre sono corrotti all’interno. Guardando da vicino l’esito della loro vita, il cristiano prudente sarà in grado di formarsi un primo giudizio. Virtù cristiane come l’umiltà, l’obbedienza, la purezza della vita, l’onestà e in genere l’osservanza sostanziale dei comandamenti e della legge morale non possono mancare nella vita di chi Dio ha chiamato a una più intima comunione con lui. Questo non significa che manchino le fragilità e le imperfezioni. Forse che gli apostoli ne erano esenti? Tuttavia chi è portatore di una testimonianza soprannaturale straordinaria non può non essere impegnato in un cammino di perfezione autentico e perseverante. Sappiamo però come dei lupi rapaci siano così abili nel mimetizzarsi da essere scambiati per delle pecore non solo dai pastori ma anche dal resto del gregge.
La credibilità della persona deve essere accompagnata dalla sana dottrina. Non è infatti possibile che il Cielo affermi qualcosa che sia contrario a ciò che insegna la Chiesa, la quale custodisce e tramanda la rivelazione divina illuminata dalla luce e dalla grazia dello Spirito Santo. Quando supposti messaggi celesti si discostano dall’insegnamento della fede e della morale o anche dalle disposizioni disciplinari della Chiesa, significa che non hanno Dio come autore. Inoltre non deve fare meraviglia che in supposte comunicazioni divine ci siano degli insegnamenti conformi alla dottrina della Chiesa. Come infatti potrebbe il maligno far accettare il suo immancabile veleno, se prima non si è guadagnata la fiducia? Arriva però sempre il momento in cui somministra alle anime svagate il suo mortale veleno senza che se ne accorgano.
La presenza della santità e della verità sono essenziali perché si possa affermare che ci troviamo di fronte a messaggeri che vengono da Dio. Tuttavia è necessario completare il quadro facendo riferimento ad alcuni tratti che sono tipici dall’autentica profezia. Essa si muove in un clima di semplicità, di modestia, di umiltà e di riservatezza, che non escludono la forza e il coraggio della testimonianza. Io suoi frutti più visibili sono la pace e la gioia. Satana ama il rumore e la spettacolarità. Nei suoi messaggi è possibile avvertire qua e là il veleno della tortuosità, della critica e della vanagloria. Le persone che ne sono il portavoce più o meno consapevole non sono limpide e gioiose, ma oscure e tormentate. Il veggente autentico, pur nella sua umana fragilità, è pieno di luminosità e diffonde intorno a sé la serenità e la pace. Egli, pur non essendo esente da difetti, è sincero, umile e trasparente.
Non vi è dubbio che Dio spesso accompagni le sue manifestazioni soprannaturali straordinarie con i segni classici di credibilità, come i miracoli, le guarigioni e altri segni. Le vicende di Lourdes e di Fatima, per restare alle apparizioni approvate dalla Chiesa, ci confermano che Dio non è avaro nel dare le prove della sua presenza a sostegno della nostra fede. Si tratta di una pedagogia divina che vediamo all’opera già nei vangeli. Non solo la sapienza e la santità, ma anche i miracoli sono i segni di credibilità riguardo alla missione e alla persona divina del Salvatore. Tuttavia il segno per eccellenza che certifica la presenza del dito di Dio è la conversione dei cuori. Qui siamo di fronte a un autentico miracolo che solo la grazia divina può compiere. Laddove le persone si convertono veramente e cambiano vita, significa che opera la potenza dello Spirito Santo. E questo è il segno che la Chiesa prende in considerazione con particolare attenzione, perché è proprio la salvezza eterna delle anime la ragione ultima degli interventi di Dio nella vita della Chiesa e del mondo.
Queste breve indicazioni possono indubbiamente aiutare per un primo discernimento sui veri o i falsi veggenti. Molte altre se ne potrebbero dare, ma ve n’è una che non si può tralasciare ed è la presenza della croce laddove vi è l’azione di Dio. I veri testimoni del soprannaturale non possono che percorrere il cammino di colui che è il Testimone fedele, Gesù Cristo ( Apocalisse, 3,14). La loro vita è una vera “via crucis”, anche se sul loro volto risplende il sorriso. Incomprensioni e persecuzioni sono il loro pane quotidiano. La fedeltà nella missione e il coraggio della testimonianza li sollecitano senza sosta. La pazienza con cui sopportano e perseverano sono esse stesse un segno di inestimabile valore. Più grandi sono i doni e più importante è la missione che Dio affida a un ‘anima e più pesante è la croce. Chi è predestinato da Dio a ricevere grandi grazie si prepari prima ad accogliere grandi croci.