Cari amici, la Madonna ci ha messo in guardia proprio in occasione del suo anniversario: “Satana è forte e con i suoi inganni vuole portare via quanti più cuori possibili dal mio Cuore materno” (2021). Vi offro a puntate alcune riflessioni sugli inganni più sofisticati del maligno.

3. Falsi mistici e falsi veggenti

Gesù e gli apostoli ci mettono in guardia dai lupi travestiti da pecore. Si tratta di un avvertimento che riguarda non solo le singole persone, ma anche gruppi e ideologie apparentemente religiosi, dietro ai quali agisce il potere delle tenebre (*). Ieri, come oggi, ci sono coloro che contrastano il vangelo e lo combattono consapevolmente. Anche satana ha i suoi militanti, alcuni dei quali vestono le divise dell’esercito di Cristo. Dio nella sua sapienza ha permesso che l’esempio di Giuda rimanesse come monito per tutti i secoli, fino alla fine del mondo. Per quanto sia motivo di dolore e di scandalo, il cristiano non deve meravigliarsi di trovarsi, anche dentro l’ovile della Santa Chiesa, davanti a lupi rapaci nascosti sotto le sembianze di miti agnelli. Le parole del Maestro contro “gli ipocriti”, la “razza di vipere” e i “sepolcri imbiancati”, nonché il riferimento ai “mercenari”,  “ai ladri e “ai briganti” hanno il valore di un ammonimento perenne.

Tuttavia il quadro dei falsi profeti non sarebbe completo se non facessimo riferimento anche al fenomeno spesso ricorrente  dei falsi mistici e dei falsi veggenti. Ci sono momenti storici in cui la ricerca del soprannaturale esce dai binari sicuri della fede e diviene un pericoloso tentativo di stabile un filo diretto con l’aldilà. Non di rado persino i credenti escono dall’alveo dell’ordinaria spiritualità per entrare nei campi pericolosi e illeciti della divinazione, della magia, dello spiritismo e della stregoneria. Un ambito particolarmente importante su cui esercitare il discernimento spirituale è quello che riguarda esperienze mistiche e  di veggenza, che oggi prolificano in modo impressionante e rispetto alle quali la Chiesa assume saggiamente un atteggiamento di riserbo, lasciando il più delle volte che sia il tempo, “grande galantuomo”, a pronunciare il suo verdetto di verità.

A questo riguardo è necessario affermare che nella storia della spiritualità cristiana sono sempre esistiti dei falsi spirituali accanto a quelli autentici e dei falsi veggenti accanto a quelli che poi la Chiesa ha ufficialmente riconosciuto. Va anche detto che la Chiesa non interviene necessariamente su ogni fenomeno, ma soltanto su quelli che hanno un influsso ecclesiale rilevante. Per la maggior parte di essi lascia che siano i fedeli ad esercitare la loro capacità di prudente giudizio. E’ quindi necessario indicare alcuni criteri di valutazione per orientarsi in un passaggio storico dove sembra che l’esperienza normale della fede vada

stretta a molti e dove  messaggi di incerta provenienza sono ricercati più delle Sacre Scritture.

E’ proprio la via comune della fede che va innanzi tutto sottolineata nella sua bellezza e grandezza. Non bisogna dimenticare che questo itinerario oscuro e coraggioso è una vera e propria beatitudine, secondo l’affermazione di Gesù Risorto all’apostolo Tommaso: “Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che, pur non avendo visto, crederanno” (Giovanni, 20,29). Abbiamo esempi straordinari di percorsi di santità fatti esclusivamente nell’oscurità della fede, come quello di S. Teresa di Gesù Bambino, non a caso dottore della Chiesa, la quale è pervenuta alle più alte vette delle perfezione attraverso la strada maestra della fiducia e dell’amore. Anche delle anime beneficate dal dono straordinario di vedere e parlare con la Madonna, come Bernadette Soubirous, hanno poi fatto un cammino ordinario di purificazione e di santificazione, che le hanno portate a essere lampade luminose  nella Chiesa.

Tuttavia bisogna sottolineare che la vita cristiana ordinaria, se è vissuta con impegno e fervore, comporta una forte esperienza di Dio. A questo riguardo si può e si deve affermare che la mistica, intesa come intima unione con Dio, è un traguardo a cui tutte le anime devono tendere. Essa infatti non è un dono straordinario, ma quella tappa che corona ogni cammino di perfezione. Non c’è cristiano che non sia guidato dalla luce e dalla grazia dello Spirito Santo, le cui illuminazioni e ispirazioni sono generosamente distribuite a ogni anima. Quando una persona sperimenta Dio nella sua vita, e si sforza di camminare nella sua luce e nel suo amore, vive già in un certo senso il paradiso sulla terra e, pur nella fragilità della carne, entra in comunione con l’oceano sconfinato del mondo soprannaturale. Tutto questo è patrimonio della vita cristiana ordinaria, quando la preghiera nasce dal cuore ed eleva l’anima fino a Dio.

Allo stesso modo appartiene all’esperienza comune di ogni cristiano ricevere da Dio delle grazie particolari, mirabili e inaspettate, perché la grazia sempre sorprende, ma che tuttavia non devono meravigliare, perché ciò appartiene al governo divino delle anime. Perché mai dovremmo ritenerci fortunati, come quelle persone che vincono alle lotterie, quando riceviamo grazie speciali? Dio concede a tutti coloro che credono in lui le più grandi grazie, sia spirituali che temporali, se solo trovasse un po’ di fede. e dei cuori che le accolgono nell’umiltà, senza montare in superbia. Non di rado il Signore concede alle anime anche segni particolari del soprannaturale, per rafforzarle nella fede, per aiutarle in un momento di prova, per difenderle dal maligno. Anche questo fa parte della provvidenza ordinaria del Creatore verso ogni anima. Noi dobbiamo solo saper credere, mettere a frutto e imparare a ringraziare. Invece succede che queste grazie vengano ritenute come segni straordinari di distinzione o di predilezione e si cede al desiderio, non sempre purificato dalla vanagloria, di metterle in pubblico, col pericolo di gettare le perle ai porci (Matteo, 7,6).

Ogni vita cristiana ordinaria comporta per sua natura un’esperienza mirabile di Dio e dei suoi molteplici doni. Se solo pensassimo che ogni cristiano in grazia di Dio è abitato dalla Santissima Trinità e se vivessimo questo mirabile mistero, si dissolverebbe come nebbia al sole ogni ricerca di sensazionalismo. Se ricevessimo con fede una sola santa comunione, non ci riterremmo sfortunati per non aver mai potuto essere presenti, sia pure come spettatori, a una apparizione della Madonna. Allo stesso modo ci renderemmo conto che anche le parole che ci provengono dal Cielo attraverso le rivelazioni private non fanno che riprendere quelle Sacre Scritture che noi spesso trascuriamo colpevolmente.

Tuttavia, accanto all’esperienza mistica ordinaria, ci sono anche esperienze mistiche straordinarie, di cui le apparizioni e le comunicazioni di messaggi celesti sono le espressioni più significative. Si tratta di doni soprannaturali, dove l’iniziativa è di Dio, mentre coloro che ne sono i destinatari entrano, quasi sempre loro malgrado, in un cammino pieno di difficoltà e contrassegnato dalla croce. E’ proprio in questo tipo di esperienze che non di rado il maligno si inserisce mascherandosi come “angelo di luce” ( 2 Corinzi, 11,14), ingannando le anime interessate e tutti coloro che le seguono senza un adeguato discernimento. Il fenomeno dei falsi spirituali e dei falsi veggenti si è manifestato nella Chiesa fin dai primi tempi, ma subito lo si è distinto dalle esperienze spirituali autentiche, come si separa il buon grano dalla zizzania.

E’ lecito vedere sempre la presenza del maligno quando ci si trova di fronte alla realtà di falsi mistici e di falsi veggenti? A questo riguardo oggi si tende a spiegare molto se non tutto con la psicologia, parlando di allucinazioni, di conversioni isteriche, di proiezioni del subconscio e quindi riportando sul piano della psiche più o meno turbata fenomeni che si pretendono soprannaturali.  I veggenti di Medjugorje sono state visitati da équipes mediche di diverse parti del mondo. Ma accertata la normalità, il che è un dato prezioso, la scienza non può andare molto oltre. Indubbiamente certi fenomeni, come ad esempio la scrittura automatica, si possono tentare di spiegare con la psicologia del profondo, ma non vi è dubbio che l’opera del discernimento spirituale va ben oltre e laddove sembra esserci il dito di Dio è in grado di scoprire l’azione dell’astuto falsario.

Non vi è dubbio infatti che la tradizione dei grandi maestri di spirito e la stessa vita dei santi ci conferma quanto asserito da S. Paolo e cioè che satana cerca di sedurre le anime anche mascherandosi da angelo di luce. L’eterna scimmia di Dio entra in concorrenza con lui anche nei modi straordinari con cui si comunica alle anime. Anche satana può “apparire”, non solo nella sua oscura malvagità e oscena bruttura, ma anche con le sembianze di Gesù, della Madonna, degli angeli, dei santi e delle anime dei trapassati. Egli lo fa non di rado, come ci testimonia l’esperienza di tanti santi, e la sua abilità è tale da trarre in inganno molte anime prive di discernimento, affette da gola spirituale e senza un direttore spirituale illuminato.

Non si può neppure escludere che l’azione del maligno cerchi di inserirsi in comunicazioni soprannaturali autentiche. A questo riguardo sono innumerevoli le testimonianze desunte dalla vita di numerose anime elette, a dimostrazione che il demonio non tralascia nessuna occasione per ingannare e per sedurre soprattutto quelle persone che sono alla ricerca dello straordinario e non praticano quella sana rinuncia nei confronti di tutto ciò che solletica il palato spirituale. Proprio alcuni santi, che sono stati beneficati con doni straordinari, ci insegnano che è preferibile rinunciarvi piuttosto che cadere in un inganno demoniaco.

Ci possono essere dunque dei fenomeni apparentemente soprannaturali, come le visioni e le comunicazioni spirituali, dove è possibile scoprire l’azione astuta e perversa del falsario. D’altra parte sappiamo come la Sacra Scrittura attribuisca ai falsi profeti la possibilità di compiere “segni e portenti”  tali, se fosse possibile, da ingannare anche gli eletti (Marco 13,21). Chi ne è l’operatore se non il potere delle tenebre, sempre pronto a contrastare e a falsificare l’azione di Dio? Dobbiamo dunque concludere che ci sono mistici e veggenti ingannati da satana, che si presenta loro mascherato da angelo di luce. Compito dei fratelli nella fede, in particolare dei sacerdoti, è di fare un primo illuminato discernimento e aiutare queste persone a rendersi conto della trappola in cui sono cadute e a rinunciare ai presunti doni ricevuti.

Tuttavia non si può escludere che fra queste anime e satana si stabilisca pericolosamente nel tempo una crescente complicità e connivenza, fino a divenire una vera e propria collaborazione, perversa e consapevole, nella diffusione del male mediante l’inganno. Tremenda è la situazione di questi soggetti ingannati e ingannatori, che divengono schiavi del maligno e strumenti mortali di seduzione per le anime svagate e superficiali, le quali corrono qua e là per il prurito di udire qualcosa che solletichi le orecchie e soddisfi la loro curiosità (2 Timoteo, 4,3). Questi servi di satana si trovano in una situazione di vera e propria possessione diabolica e quindi di gravissimo pericolo per la loro salvezza eterna. Tuttavia anche a loro è aperta la via del riscatto mediante un atto eroico di rinuncia al maligno e ai suoi doni mortiferi e l’abbandono fiducioso alla divina misericordia.