Esperienza al capezzale  di malati e  moribondi

Caro padre Livio,

ho letto la lettera di Giancarlo da Siracusa, che si domanda cosa ne sarà di chi non si può pentire perché in stato di incoscienza.

Io sono un accolito, ministro straordinario dell’Eucaristia dal 2007, in tutti questi anni, portando la Santa Comunione ad ammalati ed anziani ho potuto vedere come questi nostri fratelli, si avvicinano a questo Dono d’amore così grande.

Ricordo con molta dolcezza, tutte le chiacchierate che facevo con questi nostri cari e dolci Amici, le preoccupazioni condivise, le speranze i sorrisi e quegli sguardi sempre sinceri di chi aveva vissuto in tempi molto più semplici sotto l’aspetto della tradizionalità, ma complicati nel vivere giorno per giorno.

Con simpatia ricordo una signora, che mi ha baciato le mani ed io con una battuta ” Teresa, non sono mica il papa”, ma poi ho capito, che quel gesto in realtà era l’ammirazione per quel Gesù che attraverso le mie mani arrivava a quel cuore, affaticato ma sereno. 

Ricordo la cara mamma di un mio amico d’infanzia, con l’alzaimer e che non riconosceva quasi più nessuno se non pochi della famiglia ma quando portavo l’Eucaristia e si pregava assieme, incredibilmente il Suo volto sembrava più luminoso con un sorriso sereno e le Sue preghiere sussurrate con un filo di voce.

Ricordo un caro fratello da anni infermo in un letto, che attendeva silenzioso con quel rispetto che tutto si deve in Colui che è Tutto in tutti anche in chi sembra non essere più.

Sono solo alcune di quelle esperienze che mi hanno fatto comprendere, che la dignità dell’uomo è così grande ed è tutta immersa nella misericordia di un Dio che è sempre lì pronto ad attenderci anche la dove sembra che l’attesa sia inutile. 

Lui, tutto sa e tutto riempie anche in quei vuoti di coscienza apparente, perché in quei silenzi c’è tutto l’amore di Dio e magari, anzi sicuramente quel pianto che che fa chiedere perdono di non averlo cercato prima, in quei silenzi il grande cuore di Dio parla al povero cuore dell’uomo. 

Grazie a Giancarlo perché mi ha fatto ricordare questi momenti, che mi hanno dato tanto e che trovo giusto condividere con chi vorrà trovare il tempo di ascoltare. 

Siano lodati Gesù e Maria 

Un caro saluto ed abbraccio 

Stefano 

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Una bella citazione di Papa Francesco

Buonasera Padre Livio.

Certo lei avrà gia letto il resoconto del discorso che Papa francesco ha fatto ospite dell’arcivescovado di Quebec, parlando ad un gruppo di indigeni. Se così fosse, non tenga conto di questa mail.

In ogni caso ho pensato di inviarle questo piccolo stralcio per condividere queste poche, ma belle parole del Santo Padre in riferimento alla Santa Vergine e che mi sembrano così in sintonia con il messaggio di Medjugorje.

Così dice Papa Francesco:

“ Penso alla Santa Madre di Dio.

Nessuna creatura merita più di Lei di essere definita Pellegrina, perché sempre, anche oggi, anche ora, è in cammino, in cammino tra cielo e terra, per prendersi cura di noi per conto di Dio e per condurci per mano a suo Figlio.

Proprio le parole che lei Padre Livio ripete senza stancarsi da tanti anni.

Grazie ancora della sua testimonianza e che Dio la benedica e la assista nella sua missione.

Gianpaolo