Parliamo di nucleare come se fosse un problema di natura politico pubblicitaria

Carissimo P.Livio,

il tuo volto, dietro i veli della preoccupazione per questi tempi è sempre soleggiato, questo “Sole” è una lingua, oserei dire il linguaggio degli angeli. lo snaturamento del nostro discernimento è grande, pensiamo di raggiungere un certo grado di intelligenza importante col solo intelletto… ma l’intelletto è infetto da tempo, ed è per questo che non siamo né forti né pronti, non siamo abituati alla ragione della fede e né alla percezione di quello che la fede infonde nel cuore attraverso un intelletto saldo alla medesima, perciò parliamo di nucleare come fosse un problema di natura politico-pubblicitaria, oppure ci sentiamo intelligenti se ci mettiamo a cercare le cause di questa guerra al di là di Putin, arrivando perfino a dargli delle ragioni sostenibili… siamo quasi completamente rimbecilliti, qui le colpe sono sicure e suddivisibili e ce le abbiamo tutti, anche noi comuni persone mortali, ma questo non va messo come una giustificazione per chi mette mano alla pietra e vorrebbe scagliarla contro, additandosi una “morale” che non gli appartiene. Questa guerra, temo, che avrà delle conseguenze anche se si dovessero trovare degli accordi, gli uomini rivendicano sempre il loro “POTERE” SCORDANDOSI CHE UN GIORNO diventeranno deboli e che certamente dovranno abbandonare tutto. Possiamo solo pregare, indicare la strada, percorrerla, oltre questo solo Gesù deciderà come e quando, ma i segni si fanno sempre più chiari. A noi la grazia di accorgerci e rientrare in noi stessi per comprendere che qualsiasi tipo di potere non ci farà né superiori né Dio. 

Giuseppe