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Categoria: PENSIERO FESTIVO Pagina 3 di 11
SECONDA DOMENICA DI AVVENTO (A)

Cari amici di Radio Maria Buona Domenica,
Il tempo di Avvento corre via veloce e il mese di Dicembre è uno dei più trafelati dell’anno.
Proprio per questo dobbiamo valorizzare la Domenica per dedicarci a Dio e preparare il Cuore al Natale, partecipando alla S. Messa e, quanto prima possibile, preparare una bella Confessione.
Questa settimana sarà illuminata in modo particolare dallo splendore di Maria Immacolata, della quale la Chiesa celebra la solennità l’8 Dicembre.
Stiamo vivendo un momento forte dell’anno liturgico, durante il quale Dio vuole donarci le grazie di cui abbiamo bisogno, in particolare il dono della pace.
Per questo troviamo ogni giorno un momento da dedicare a Dio con la preghiera personale e la revisione di vita, affinché la nascita di Gesù sia per noi una rinascita nello spirito.
Il Vangelo ci offre il vibrante appello del Battista alla Conversione, ricordandoci che la scure è posta alla radice degli alberi infruttuosi, che verranno tagliati e gettati nel fuoco.
Vostro Padre Livio
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 3,1-12
In quei giorni, venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaìa quando disse: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!».
E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico. Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione, e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
Parola del Signore.
PRIMA DOMENICA DI AVVENTO (A)

Cari amici di Radio Maria Buona Domenica!
Incomincia, col tempo di Avvento, il nuovo anno liturgico che ci prepara alla nascita di Gesù il 25 Dicembre.
Anche noi dobbiamo metterci in cammino verso la grotta di Betlemme, perché sarebbe un Natale ben misero e vuoto se non incontrassimo il Signore.
Dobbiamo preparare il Cuore perché Gesù Bambino possa prendervi dimora e instaurarvi il suo Regno di pace e di amore.
Accogliamo l’invito della Regina della pace a dedicare il tempo alla preghiera e al rinnovamento della nostra vita. “ Ritornate a Dio perché Dio è il vostro amore e la vostra speranza”.
Prepariamo per Gesù Bambino un cuore umile che sappia perdonare e amare. Sarà questo anche il dono più prezioso per tutti quelli che fanno parte della nostra vita.
Vostro Padre Livio
Dal Vangelo secondo Matteo
(Mt 24,37-44)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata.
Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Parola del Signore
DOMENICA 34.MA DEL TEMPO ORDINARIO

NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO RE DELL’UNIVERSO
Cari amici di Radio Maria Buona Domenica!
Oggi la Chiesa celebra la solennità di Cristo Re dell’universo, con la quale si conclude l’Anno Liturgico.
Con la sua Passione e gloriosa Resurrezione il Figlio di Dio, fatto uomo nel grembo della Vergine Maria, ha sconfitto il potere delle tenebre, che dominava il mondo dopo il peccato originale, e ha instaurato il suo Regno celeste nel cuore dell’uomo.
Gesù è l’unico Salvatore e Signore e non vi è altra salvezza al di fuori di Lui. La sua regalità e la sua onnipotenza di amore si estendono all’intera creazione ed ogni tentativo di insidiarle risulta vano.
Il Regno di Gesù è un regno di pace e di giustizia, di bontà e di perdono, di umiltà e di amore. E’ un Regno che ognuno deve costruire nel suo cuore nel tempo della vita, percorrendo un cammino di conversione e di santità.
Quando Gesù ha preso dimora nel cuore le persone cambiano, le famiglie vivono in armonia, la società diventa più fraterna. In attesa del paradiso, la vita sulla terra diventerà piacevole e felice.
Questo accadrà in modo tangibile quando la Madonna avrà portato a compimento il suo piano di salvezza per questo mondo in cui il maligno la fa da padrone.
Anche noi, come il malfattore che era crocifisso alla destra di Gesù, riconosciamo la sua regalità e proclamiamola senza paura con la parola e l’ esempio della nostra vita.
Vostro Padre Livio
Vangelo Lc 23, 35-43
Signore, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto».
Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio. tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male».
E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».
Parola del Signore
DOMENICA 33.MA DEL TEMPO ORDINARIO

Cari amici di Radio Maria Buona Domenica!
Si sente sempre la gioia nel cuore quando si fa questo saluto, perché la Domenica è un dono del Signore risorto, pieno di luce e di speranza, che ci eleva al di là del grigiore dei giorni della settimana.
I giorni della settimana , dal Lunedì al Sabato, rappresentano il pellegrinaggio della vita, con le sue fatiche, i suoi pericoli e le sue preoccupazioni.
E’ Stata la Sacra Scrittura, prima col sabato e poi con la Domenica, a spezzare il tempo della vita inteso come un moto circolare, che si avita su se stesso, senza vie di uscita.
La Domenica è questa apertura, grazie alla quale ci è offerto il tempo di alzare gli occhi al Cielo, di oltrepassare l’orizzonte della finitezza, di liberare il cuore dalle amarezze accumulate.
La Domenica è il giorno che, da abitanti della terra, possiamo sentirci cittadini del Cielo, in cammino verso la patria beata dove è festa senza fine.
Per questo la Chiesa invita i suoi fedeli a lasciare le incombenze quotidiane, per poter entrare nella dimensione della preghiera, partecipando alla celebrazione della S .Messa, nella quale Cristo ci istruisce, ci conforta e ci unisce a sé col pane di vita eterna.
Facciamo della Domenica l’oasi spirituale della settimana e della S. Messa l’appuntamento al quale essere sempre presenti.
Nel vangelo di oggi Gesù parla degli ultimi tempi, che sono quelli che contrassegnano il pellegrinaggio della Chiesa e in modo particolare il periodo che stiamo vivendo, nel quale satana ha visitato la terra con la sua furia distruttiva.
Meditiamo con fiducia le parole di Gesù, dalle quali comprendiamo che gli attacchi del male nulla possono contro chi è saldo nella fede e nella preghiera.
Vostro Padre Livio
Vangelo
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 21,5-19
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».
Parola del Signore
DOMENICA 32.M DEL TEMPO ORDINARIO

Cari amici di Radio Maria Buona Domenica!
la Domenica, come dice la parola stessa, è il giorno del Signore, il giorno della sua gloriosa Resurrezione, il giorno in cui è stata vinta la morte e con essa il male che affliggono la nostra vita.
Dinanzi a noi si è aperta la strada che porta alla vita eterna, alla gioia che non ha fine, al traguardo unico e definitivo della nostra vita.
Noi però viviamo come se questo evento non fosse avvenuto, come se Cristo non fosse risorto, come se il Cielo fosse disabitato, come se con la nostra morte ci dissolvessimo nel nulla.
Questo è quanto è accaduto alla maggior porte dei popoli dell’Occidente, che da credenti sono diventati atei, da vivi si sono ritrovati morti, da cristiani sono ridiventati pagani, senza Dio e senza speranza nel mondo.
Adesso è tempo di risvegliarci perché le tenebre non abbiano a prevalere, perché la speranza vinca sulla disperazione, la gioia sulla tristezza.
Ritorniamo a Cristo, ai Comandamenti, alla Santa messa, alla luce, alla libertà e alla vita.
Nel vangelo di oggi Gesù, rispondendo a una domanda dei suoi avversari, ribadisce la vita con Dio dei giusti dopo la morte e la condizione gloriosa che avremo alla resurrezione della carne, ormai libera dalle schiavitù terrene.
Questi squarci di eternità possano illuminare la nostra vita e aprire il cuore alla speranza della gioia senza fine del Cielo.
Vostro Padre Livio
Vangelo
Dio non è dei morti, ma dei viventi.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 20,27-38
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
Parola del Signore